In questo intervento cercherò di offrire una riflessione sulla personalità e l’azione pastorale di Jorge Mario Bergoglio–Papa Francesco e su come il suo stile comunicativo, il suo linguaggio incentrato sulla prossimità e lacultura dell’incontro stia incidendo profondamente nel modo in cui la Chiesa guarda a se stessa e guarda al di fuori di sé. Lo farò non in modo analitico-speculativo, non ho gli strumenti, ma in modo esperienziale. A dire il vero anche un po’ seguendo proprio quanto fa Papa Francesco che nei suoi discorsi, come nelle sue omelie, procede più per narrazioni esperienziali che per esposizione di idee e concetti, che pur ovviamente non mancano nel suo Magistero. La mia esperienza professionale è privilegiata: come giornalista della Radio Vaticana, infatti, dal 13 marzo del 2013 seguo quotidianamente l’attività di Papa Francesco. Impresa per la quale bisogna allenarsi bene. Come ha detto qualcuno, è impossibile “seguire” Bergoglio. Al massimo lo si può accompagnare. Nella mia relazione mi focalizzerò su cinque temi, che vogliono essere come i cinque capitoli di un libro:
1) Deus semper maior, le sorprese di Dio nel Pontificato di Francesco
2) Quella mattina a Casa Santa Marta, le omelie mattutine cuore pulsante del Pontificato
3) Senza gente non posso vivere, l’amore per il popolo del Pastore Francesco
4) Il Papa commentato sull’autobus, la sfida urgente della comunicazione
5) Tre rosari al giorno, Bergoglio un uomo immerso in Dio
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Alessandro Gisotti è vice-caporedattore di Radio Vaticana e fellow del Centro studi e ricerche “Tocqueville-Acton”