Sono oltre 600 i pellegrini dell’U.N.I.T.A.L.S.I., tra cui 200 malati e disabili gravi, che da ieri alle ore 19 sono bloccati nella stazione di Ventimiglia a causa dell’ennesimo sciopero delle ferrovie francesi (Société Nationale des Chemins de Fer Francaise – SNCF).
Il pellegrinaggio era partito ieri alle ore 10,18 da Brescia e sarebbe dovuto arrivare a Lourdes alle ore 9 di oggi. In queste ore il personale TRENITALIA E RFI (Rete Ferroviaria Italiana) di Ventimiglia si è prodigata tutta la notte e questa mattina nell’assistenza alle persone ospitate sul treno. Solo da qualche minuto, dopo forti pressioni U.N.I.T.A.L.S.I. sulle ferrovie italiane, il treno è ripartito.
L’ennesimo caso di disservizio in Francia che già a fine settembre aveva bloccato in Italia la maggior parte dei treni dell’U.N.I.T.A.L.S.I. diretti a Lourdes in occasione del pellegrinaggio nazionale e anche lo scorso 11 ottobre un treno proveniente da Milano era stato fermato alla stazione di Milano San Cristoforo tutta la notte per impossibilità di entrare in territorio francese.
Una palese violazione della normativa europea, la quale prevede che “le persone disabili o con mobilità ridotta devono vedersi garantire il loro diritto al trasporto, perciò le imprese ferroviarie e i gestori delle stazioni devono predisporre un’adeguata assistenza e un accesso non discriminatorio ai treni”, soprattutto in caso di scioperi e di agitazioni sindacali. In sostanza per i convogli che muovono queste categorie sociali protette non si può e non si deve applicare l’interruzione improvvisa del servizio. A questo occorre aggiungere che gli accordi tra U.N.I.T.A.L.S.I. e la SNCF per tramite di TRENITALIA per i pellegrinaggi in corso in questi mesi sono stati presi più di un anno fa.
Oltre allo sciopero si è aggiunta anche l’inadeguatezza dei locomotori inviati dalla società francese che non sembravano compatibili per il movimento del convoglio.
“Una situazione – spiega Salvatore Pagliuca, presidente nazionale di UNITALSI – che è diventata insostenibile. Infatti, ancora una volta è stata violata la normativa europea che tutela le persone disabili e malate lasciandole in balia degli eventi per oltre 14 ore questa volta, ma in altri casi per più di 48 ore”.
“Credo – aggiunge Pagliuca – che sia arrivato il momento di alzare la voce per tutelare il diritto dei malati e dei disabili affinché possano circolare liberamente e correttamente in Europa”.
“Alla sofferenza del corpo – conclude Pagliuca- di molti pellegrini che partono con noi dobbiamo aggiungere quella derivante dall’indifferenza e dalla leggerezza con la quale si lasciano fermi i convogli per giorni”.