Assisi: la casa natale di San Francesco torna all'antico splendore

Il restauro portato a conclusione grazie al contributo di Sergey Matvienko, un ortodosso russo

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È ritornato, nel mese francescano, al suo originale splendore, l’interno di Chiesa Nuova San Francesco Converso di Assisi che la tradizione fa sorgere sui resti della casa natale del Patrono d’Italia.

Gli affreschi, che nel 1925 erano stati coperti da uno strato di intonaco finto-oro, sono ritornati alla luce, e quindi alla fruizione di tutti, grazie alla sensibilità del Consolato Onorario della Federazione Russa di Ancona,  diretto da Armando Ginesi  e alla generosità di Sergey Matvienko di San Pietroburgo.

Sergey Matvienko, di religione ortodossa, (figlio della terza carica della Federazione Russa, la presidente del Senato Valentina Matvienko già Governatrice di San Pietroburgo), ha contribuito economicamente in toto dimostrando una profonda spiritualità e rispetto nei confronti della figura di San Francesco d’Assisi, ma anche espresso desiderio di salvaguardare  un valore storico-artistico del nostro Paese, nonché ha dato una dimostrazione concreta di quanto le due anime del Cristianesimo – quella cattolica e quella ortodossa –possano procedere nel cammino della riconciliazione dopo una troppo lunga separazione che ha diviso le due Chiese sorelle sin dal 1054.

L’intervento economico di un russo nei confronti dell’Italia fa leggere inoltre l’avvenimento come un rafforzamento delle relazioni tra l’ Italia e la Russia  e la cosa assume  un particolare significato di positività e di speranza in un momento di tensioni internazionali come quello che il mondo attualmente attraversa. Pertanto, nonostante le problematiche legate all’economia mondiale e a una certa crisi della fede, il recupero dell’originalità della Chiesa che sorge sulla casa natale di San Francesco, racchiude in sé significati di grande rilevanza. È quanto ha sottolineato il Console Onorario della Federazione Russa di Ancona – a cui si deve la promozione dell’iniziativa – nel corso del suo intervento alla conferenza stampa del 13 ottobre, svoltasi ad Assisi, presso la Sala della Conciliazione del Comune, il quale non ha esitato a definire l’evento di importanza storica, un evento che si paleserà il prossimo 30 di ottobre, con la presentazione alle autorità e al pubblico dello status quo ante originario e la restituzione alla luce di tutti gli affreschi dei pennacchi e della paraste dell’edificio sacro, che narrano le vicende più significative dei primi anni dell’avventura francescana.

Il Sindaco di Assisi, Claudio Ricci, da padrone di casa, ha porto il saluto ai giornalisti convenuti, al Console Armando Ginesi e a Padre Francesco De Lazzari, superiore della comunità francescana che gestisce Chiesa Nuova “San Francesco Converso” e agli altri presenti. Il primo cittadino si è detto particolarmente felice di annunciare l’avvenimento che verrà rivelato al pubblico cittadino e ai pellegrini di tutto il mondo, ringraziando il Console Ginesi per l’idea ed il costante impegno profuso nella sua realizzazione, ma in particolare modo il cittadino russo Sergey Matvienko che, facendosi carico interamente dell’onere necessario, ha dato un segnale di grande importanza ecumenica proprio nella città della Pace per eccellenza e dell’incontro tra fedi diverse, cristiane e non cristiane, qual è la città di Assisi.

Infine padre Francesco de’ Lazzari ha ricordato che fu Il re di Spagna Felipe III a fondare la chiesa nel 1615: per cui questo fatto esalta l’internazionalità, in qualche modo, dell’insegnamento francescano, dal momento che con la generosità di uno straniero ieri, il re di Spagna, è stata fondata la chiesa e con la generosità di un altro straniero oggi, il russo Matvienko, essa è tornata al suo stato originario che era possibile solo immaginare attraverso  un quaderno di disegni del 1700 che illustrava, con grande fedeltà, la situazione quale era prima del 1925 e che nessuno poteva né vedere né immaginare fino al 2013, quando sono iniziati i lavori di recupero del tesoro visivo nascosto, sempre seguiti sotto la consulenza scientifica della Soprintendenza dei Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici di Perugia, rappresentata dalla competenza e diligenza della dott.ssa Maria Brucato.

In conclusione si sottolinea come lo storico evento si sia voluto portare a compimento, grazie alla collaborazione piena ed entusiasta di tutti coloro che, a vario titolo, sotto il coordinamento del dirigente della segreteria Consolare russa di Ancona Renato Barchiesi, hanno lavorato attorno al progetto, entro il mese dedicato a San Francesco, anche per rendere un omaggio particolare alla figura del Pontefice che proprio questo nome, per la prima volta nella storia della Chiesa Cattolica, ha voluto assumere e di cui molte azioni appaiono fortemente ispirate alla semplicità, all’umiltà, ancorché alla determinatezza, e allo spirito di misericordia del Santo Poverello di Assisi.

Le scoperte venute alla luce grazie a questo intervento restaurativo costituiranno materia di studio per iconologi, storici e studiosi del francescanesimo.

Intanto stanno pervenendo sia alla segreteria del Sindaco di Assisi che a quella Consolare alcune conferme di partecipazione alla presentazione del 30 ottobre tra cui quelle dell’Ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, dell’Ambasciatore russo presso la Santa Sede, Alexander Avdeev, del sottocapo di Stato Maggiore del Comando Generale della Guardia di Finanza Gen. Fabrizio Cuneo, dell’ex Presidente della Rappresentanza Commerciale della Federazione Russa in Italia Natela Scengheljia, dell’Ambasciatore della Repubblica di Armenia in Italia Sargis Ghazaryan e dell’Ambasciatore di Armenia presso la Santa Sede Mikayel Minasyan, Genero del Presidente della Repubblica di Armenia, eccetera.

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ZENIT Staff

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