Il Pontificio Consiglio per la Famiglia arriva puntuale all’appuntamento della III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi su Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione, in Vaticano dal 5 al 19 ottobre, e dona alla Chiesa e a tutti i fedeli l’Enchiridion della famiglia e della vita, un’opera di rilievo a cura di padre Gianfranco Grieco, capoufficio del Dicastero vaticano, e di Maria Milvia Morciano, che sarà consegnata a tutti i Padri sinodali.
In oltre 3.500 pagine sono infatti riuniti centinaia di documenti conciliari e magisteriali riguardanti la vita familiare, che abbracciano un arco temporale di quasi sei secoli, a partire dal Decreto agli Armeni, redatto nel 1439 durante il Concilio di Firenze, fino ai più recenti interventi di Papa Francesco, passando attraverso 13 pontificati, da Pio VII a Benedetto XVI.
Encicliche, lettere, discorsi, costituzioni apostoliche, motu proprio, omelie, radiomessaggi: è vastissimo lo spettro dei testi presentati, i quali “attestano la continuità di una tradizione che, a partire dalla Rivelazione biblica, si sviluppa in modo originale e profondo lungo tutta la storia umana, nell’intreccio tra epoche e culture, vissuti ecclesiali, attenzioni pastorali e riflessioni teologiche”, annota nell’introduzione l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio. È la famiglia a tenere in vita la società umana e “la Chiesa, fin dalle sue origini, ha sentito la responsabilità di aiutare le famiglie cristiane a vivere la loro vita secondo i principi evangelici – prosegue il presule –. Lo stesso sviluppo del cristianesimo è avvenuto attraverso la rete delle famiglie, mostrando così quel legame strettissimo che c’è tra la vita della Chiesa e la vita delle famiglie cristiane”.
Scorrendo l’opera si apprende che la prima Enciclica dedicata da un Pontefice al matrimonio è la Arcanum divinae sapientiae di Leone XIII, datata 1890, mentre nel 1930 Pio XI esprimeva nella Casti connubii la prima e fermissima condanna della contraccezione.
Il Concilio Vaticano II riserva un’attenzione particolare al matrimonio, che nella Gaudium et spes viene interpretato come una “intima comunità di vita e d’amore coniugale” tra uomo e donna, che presenta “molteplici valori e fini”. L’Enciclica Humanae vitae di Paolo VI del 1968 sintetizzerà poi le principali caratteristiche dell’amore coniugale nel sacramento matrimoniale, come amore pienamente umano, totale, fedele e fecondo. Negli anni Ottanta, il Sinodo sulla famiglia e l’Esortazione apostolica Familiaris consortio (1981) manifestano una rinnovata premura per le questioni pastorali, fino ad arrivare ai giorni nostri, nei quali “le difficoltà storiche del matrimonio e della famiglia, a livello culturale, civile ed ecclesiale – puntualmente registrate nell’Instrumentum laboris (2014) – costituiscono davvero una ulteriore sollecitazione e un tempo opportuno – un autentico kairòs – per la Chiesa tutta”, scrive ancora monsignor Paglia.