“Cari fratelli vescovi – ha detto il Papa accogliendo i presuli – la Chiesa in Ciad, nonostante la vostra vitalità e il vostro sviluppo, è una minoranza in mezzo a un popolo la cui maggioranza è musulmana e che è ancora in parte attaccato alle religioni tradizionali”.
Il Vescovo di Roma ha quindi esortato i vescovi a far rispettare e ascoltare la Chiesa cattolica che, nel paese, sta diventando elemento strutturale, anche se minoranza. Si è poi rallegrato della crescita della comunità cristiana. “Una crescita – ha detto – non solo numerica, ma anche di qualità e di forza, soprattutto nei settori dell’istruzione, della salute e dello sviluppo”.
Le stesse autorità civili stanno esprimendo gratitudine e apprezzamento per i grandi contributi che la Chiesa Cattolica sta fornendo alla società del Ciad. Il Papa ha incoraggiato pertanto a “perseverare”, perché – ha sottolineato – “esiste un legame intimo tra evangelizzazione e promozione umana, un collegamento si deve esprimere e sviluppare in tutta l’opera di evangelizzazione”.
A questo proposito il Santo Padre ha precisato che “l’impegno nel sociale non esaurisce di per sé, tutta l’azione evangelizzatrice”: è necessario “un approfondimento e radicamento della fede nel cuore dei fedeli”, con “una conseguente e autentica vita spirituale e sacramentale”.
In questo contesto, Francesco ha auspicato che i fedeli siano “altamente qualificati dottrinalmente e spiritualmente”. Un risultato, questo, che si ottiene educando adeguatamente i catechisti. “Il catechista deve essere adeguatamente formato – ha rimarcato il Pontefice – non solo intellettualmente, ma anche umanamente e spiritualmente in modo che sia un vero testimone di Cristo”.
Affrontando poi il tema delle relazioni con le altre comunità religiose, il Santo Padre ha incoraggiato i vescovi del Ciad a “sviluppare il dialogo interreligioso”, come è stato fatto con successo dal compianto arcivescovo di N’Djamena, mons. Mathias N’Gartéri Mayadi, che “aveva fatto molto per promuovere la convivenza tra le diverse comunità religiose”.
Secondo Papa Francesco, queste iniziative sono importanti “al fine di scoraggiare l’emergere delle violenze contro i cristiani”, già vittime nei paesi limitrofi. In conclusione il Santo Padre ha ribadito l’importanza di “mantenere buoni rapporti con le autorità civili”, ricordando che proprio di recente è stato firmato un accordo quadro fra Santa Sede e Repubblica del Ciad. Accordo che, una volta ratificato, “aiuterà la missione della Chiesa”, nella speranza che aiuti la comunità cristiana a lavorare liberamente “per una maggiore diffusione del Vangelo!”.