La fertilità, un bene prezioso da conoscere e tutelare

Presentato al Ministero della Salute il “Tavolo Fertilità”

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Il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha presentato ieri il Tavolo consultivo in materia di tutela e conoscenza della fertilità e prevenzione delle cause di infertilità per informare su questo argomento delicato e prezioso sul quale la maggioranza degli italiani è poco (45%) o nulla (15%) informata, come risulta dall’ultimo Rapporto Censis.

“La fertilità è una dimensione costitutiva del nostro essere che ci proietta verso il futuro”, ha richiamato il Ministro, perciò, il drammatico declino della fertilità rappresenta uno dei problemi più urgenti da affrontare, a livello culturale, socio-sanitario, economico e politico.

Il “Tavolo” consultivo si propone di operare in modo innovativo, a livello pluridisciplinare, per tutelare la fertilità, prevenire l’infertilità, informare ed educare la popolazione su questo importante bene umano e sociale.

Perciò sarà posta grande enfasi sull’informazione rivolta alle donne riguardo la “finestra” procreativa che, collegata all’orologio biologico, presenta una “scadenza” fisiologica, non superabile con le tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA).

L’iniziativa ministeriale intende valutare i Centri PMA, le terapie per l’infertilità orientate a rimuovere le cause di sterilità, prospettare strategie di prevenzione dell’infertilità nell’età evolutiva considerando l’incidenza sull’infertilità delle malattie sessualmente trasmesse, coinvolgendo famiglie, pediatri, psicologi e insegnanti, riservare particolare attenzione alle tecniche di protezione della fertilità nelle persone affette da patologie neoplastiche ed infine produrre documenti utili alla Politica per convogliare risorse a favore della fertilità.

Il Ministro, inoltre, ha prospettato “un’uniformità nazionale dell’erogazione dell’assistenza alla infertilità inserendola nei LEA” (livelli essenziali di assistenza): ciò comporterà (n.d.r.), inevitabilmente, un onere per il bilancio dello Stato e quindi per i contribuenti.

In riferimento all’articolato progetto ministeriale e all’evidenza che la fecondazione artificiale non può considerarsi una terapia – poiché bypassa la patologia della sterilità che resta tale anche dopo aver avuto un figlio, la Confederazione Italiana Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità ha avanzato la proposta di essere inserita, per pari opportunità, al “Tavolo” tra i soggetti abilitati a prevenire l’infertilità e ad aiutare a concepire in modo naturale.

Infatti, la stessa Confederazione ha sottolineato come già fornisca dal 1991 questo Servizio in modo gratuito attraverso circa 1000 insegnanti dei c.d. Metodi Naturali presenti in Italia (http://www.confederazionemetodinaturali.it) e come ritenga doveroso che ogni donna venga informata dell’esistenza di tale opportunità – per promuovere la tutela della salute procreativa -gratuita sia per gli utenti che per i contribuenti.

È da notare, infine, che questo specifico Servizio informativo ed educativo della Confederazione può validamente affiancare l’eventuale terapia medica, chirurgica o psicologica finalizzata a rimuovere le cause dell’infertilità e ottenere, con buoni risultati – sovrapponibili alle tecniche artificiali – un concepimento naturale. Inoltre, può aiutare le coppie a scoprire la propria fecondità oltre la fertilità biologica, e orientare anche verso un’eventuale scelta di adozione, affido o volontariato sociale.

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Angela Maria Cosentino

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