Si è aperto con un messaggio di saluto di papa Francesco, l’XI Simposio internazionale dei docenti universitari, promosso dal Vicariato di Roma, apertosi oggi pomeriggio in Campidoglio e in corso fino a sabato 4 ottobre.
Il Santo Padre ha espresso “vivo apprezzamento per l’opportuna iniziativa posta a riflettere sul fondamentale ruolo delle istituzioni accademiche e per l’educazione umana e culturale delle nuove generazioni”.
In un ambito sociale “profondamente trasformato”, il Pontefice auspica che “la qualificata assise, arricchita dalla significativa partecipazione di rappresentanti di varie culture favorisca il costruttivo confronto circa il fondamentale apporto e i valori cristiani che hanno forgiato il pensiero e l’arte nelle varie nazioni, promuovendo incessantemente solidarietà e rispetto della dignità umana”.
Nel pomeriggio inaugurale, dopo i saluti del sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, di Ciro Attaianese, rettore dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, e di Francis Campbell, rettore della Mary’s University Twickenham London, è stata la volta degli interventi introduttivi del vescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi, direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria della diocesi di Roma, che organizza l’assise in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), e del ministro Stefania Giannini.
Sono seguite le relazioni magistrali di Per Carlson, del Royal Institute of Technology (KTH), Stockholm Former Chairman of the Nobel Committee for Physics, e di Jean Dominique Durand, dell’Università di Lione, moderate da Cesare Miraballi, docente dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e presidente del Comitato scientifico del Simposio.
Nel suo intervento, monsignor Leuzzi, ha ricordato che il tema di quest’anno, Investire nella conoscenza, richiama “la grande preoccupazione del Card J. Henry Newman di ripensare il ruolo dell’Università all’inizio del XX secolo”.
L’università, infatti, ha osservato il presule, “non nasce in una società storicamente statica”. “Con la fine del divenire e delle grandi ideologie l’Università è entrata profondamente in crisi, non solo sul piano strutturale ma nella sua identità”.
Si rende quindi necessario “recuperare una nuova capacità di sintesi che non sia astratta e anti-realistica” ed “elaborare cultura per costruire la società”. Non bastano comunità accademiche puramente “professionalizzanti”: esse devono essere “progettuali”.
In questo passaggio storico “la Chiesa è vicina a tutti i docenti e si fa carico di favorire tutte le circostanze, come questo Simposio, perché le diverse esperienze culturali possano interagire e fondersi in una progettualità sociale che sia davvero al servizio dell’uomo e di tutto l’uomo”, ha proseguito Leuzzi.
Accennando all’importanza dell’insegnamento della teologia, il direttore della Pastorale Universitaria di Roma ha infine espresso l’auspicio che durante il Simposio si possa “lavorare insieme in modo disinteressato per la formazione delle nuove generazioni, creando comunità accademiche aperte alla realtà, tutta intera”.
“Negli ultimi tre anni gli studenti che vanno a fare un’esperienza all’estero sono quasi raddoppiati. Questo vuol dire che siamo sempre più “internazionali”. Ragazzi che si preparano alla stagione universitaria con un’apertura mentale prima sconosciuta”, ha dichiarato nel suo intervento il sindaco Marino, soffermandosi sugli scarsi investimenti dell’Italia sull’istruzione e la ricerca e sulla necessità di un riallineamento ai parametri europei.
“La scuola e l’Università – ha aggiunto il sindaco – sono i due migliori ed efficaci strumenti di coesione sociale. Soltanto con lo studio riusciamo a mettere in moto il cambiamento, a dare a tutti le migliori opportunità, a favorire i talenti e le intelligenze. E, per concludere, possiamo dire che studiare è una cosa meravigliosa. Lo dobbiamo sempre ricordare ai nostri figli quando, magari, sentiamo che vengono meno motivazioni e passione”.
Venerdì 3, dalle 9.30 presso la Pontificia Università Lateranense, si proseguirà con le 6 sessioni dove sarà approfondito il tema del Simposio Didattica e processi dell’apprendimento; Ricerca; Trasmissione del sapere; Trasferimento Tecnologico; Servizio alla Persona e alla società; Insegnamento della Teologia e ricerca teologica. Inoltre, dalle 10, si svolgerà una sessione parallela, promossa dal Miur, sul tema I cinque obiettivi di Europa 2020 e le sfide della ricerca per la Ageing society.
Sabato 4, sempre nell’ateneo di piazza San Giovanni in Laterano, dalle 9.30, si svolgeranno due tavole rotonde. La prima verterà sulle sintesi delle diverse sessioni mentre nella seconda si andranno ad affrontare le prospettive di impegno che si svilupperanno durante le giornate del Simposio e che condurranno fino al prossimo incontro previsto per giugno 2015. A fine mattinata le conclusioni coordinate da Cesare Mirabelli e dal vescovo Lorenzo Leuzzi.