Il mondo musulmano impressionato da Francesco

Intervista a Foad Aodi, fondatore dell’associazione “Uniti per unire”, sulla conferenza dedicata al Pontefice in occasione della festa della “Id al-Adha”

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In occasione della “Id al-Adha” (“Festa del sacrificio”, nota anche come “Id al-Kabir”, cioè la festa grande), durante la quale si ricorda il sacrificio di un montone da parte di Abramo, la comunità islamica di immigrati in Italia ha organizzato, sabato 19 ottobre, un congresso nell’ambito delle celebrazioni, in segno di ringraziamento al Santo Padre Francesco.

Davanti a questo gesto di apertura al dialogo interreligioso tra cattolici e musulmani, ZENIT ha intervistato il fondatore di Uniti per unire, una delle organizzazioni partecipanti all’evento: Foad Aodi, medico italiano di origini palestinesi.

“Abbiamo organizzato, congiuntamente alla festa, un congresso per parlare delle relazioni interreligiose, che ha visto gli interventi di diverse personalità”, ha raccontato Aodi, sottolineando una particolare sintonia con Papa Francesco. “Sin dall’inizio del suo pontificato – ha proseguito – ho pensato che Francesco fosse una figura importantissima per noi e per molti membri della comunità del mondo arabo. E’ un simbolo per noi e sta facendo cose molto positive”. Per questo motivo la comunità musulmana ha voluto organizzare un incontro in cui “ha voluto dire grazie Papa Francesco e che non è solo in questo cammino”.

Il convegno era intitolato “Feste religiose, la conoscenza culturale e il cambiamento con Papa Francesco”. Anche se il dialogo esisteva già prima – ha affermato Aodi – “adesso ha un taglio più coraggioso e più concreto” Il medico ha inoltre anche spiegato che il congresso è stato realizzato da diversi movimenti, oltre che da Uniti per unire e dal​​la Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai ), in collaborazione con esponenti laici e religiosi “che desiderano far cadere il muro della paura e dei pregiudizi affrontando le tematiche religiose e culturali”.

Erano presenti molte autorità delle associazioni e delle comunità, e anche la nuova ambasciatrice dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), Mai al-Kalia, che – ha riferito Aodi – “ha ringraziato il pubblico per la calorosa accoglienza e ha chiesto di osservare un minuto di silenzio per le vittime del naufragio a Lampedusa.”

Il fondatore di Uniti per unire ha poi ricordato “la veglia di digiuno e di preghiera convocata da Papa Francesco per la pace in Siria e nel mondo” che – ha detto – “ci ha profondamente colpito. Anche noi eravamo in piazza San Pietro per parteciparvi”.

Foad Aodi ha poi espresso apprezzamento per il recente incontro del Santo Padre con il presidente palestinese Abu Mazen: “Il mondo arabo intero ammira la direzione presa da Papa Francesco e ci piacerebbe dargli il benvenuto in Palestina in modo da concretizzare un cambiamento nel processo di pace”. Ha poi concluso dicendo: “Tutti gli interventi nel convegno da parte dei rappresentanti della comunità musulmana, hanno messo in evidenza l’importanza dell’unità e l’impegno di tutti a favore della conoscenza culturale, del dialogo interreligioso e dell’appoggio al cammino intrapreso da Papa Francesco”.

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Sergio Mora

Buenos Aires, Argentina Estudios de periodismo en el Istituto Superiore di Comunicazione de Roma y examen superior de italiano para extranjeros en el Instituto Dante Alighieri de Roma. Periodista profesional de la Associazione Stampa Estera en Italia, y publicista de la Orden de periodistas de Italia. Fue corresponsal adjunto del diario español El País de 2000 a 2004, colaborador de los programas en español de la BBC y de Radio Vaticano. Fue director del mensual Expreso Latino, realizó 41 programas en Sky con Babel TV. Actualmente además de ser redactor de ZENIT colabora con diversos medios latinoamericanos.

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