Francesco, un Papa tutto mariano

La dimensione mariana del magistero e della vita di Bergoglio hanno fatto vibrare di una potente luce di grazia l’Affidamento di tutta lumanità al Cuore Immacolato di Maria, domenica 13 ottobre

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Come il beato Giovanni Paolo II, Papa Francesco è un Papa totalmente mariano; nella sua vita spirituale riecheggia forte e contagioso il Totus tuus del Papa polacco, quell’offrirsi totalmente a Maria, la Madre, perché ci conduca a Gesù e ci custodisca sempre teneramente nel suo amore.

Papa Francesco è  un Papa intensamente mariano! Nelle sue omelie, nei suoi discorsi, negli interventi c’è sempre la presenza di Maria. A noi il dovere di seguire il suo esempio, realizzare nella nostra vita i suoi insegnamenti senza accontentarci dell’entusiasmo che suscita e dell’ammirazione che provoca: sarebbe troppo poco!

Parlando della devozione a Maria di Papa Francesco notiamo subito che nel suo stemma, lo stesso di quando era arcivescovo di Buenos Aires, oltre all’emblema della Compagnia di Gesù e al fiore di nardo, che indica san Giuseppe, c’è la stella che, secondo la tradizione araldica, simboleggia la Vergine, madre di Cristo e madre della Chiesa.

La dimensione mariana del suo pontificato appare subito  nel primo saluto a Roma e al mondo poco dopo l’elezione a Sommo Pontefice, la sera del 13 marzo 2013, quando si accomiatò dalla folla in Piazza San Pietro dicendo: “Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna”.

Il pomeriggio del 14 marzo, nell’omelia della prima santa Messa con i Cardinali, Papa Francesco concluse: “Alla potente intercessione di Maria, nostra Madre, Madre della Chiesa, affido il mio ministero e il vostro ministero. Sotto il suo sguardo materno, ciascuno di noi possa camminare lieto e docile alla voce del suo Figlio divino, rafforzando l’unità, perseverando concordemente nella preghiera e testimoniando la genuina fede nella presenza continua del Signore…”.

Maria ci dona la salute, è la nostra salute

Il 19 marzo, nella Basilica di san Giovanni in Laterano. al termine della Messa d’inizio del ministero petrino, mentre il coro intonava la Salve Regina, Papa Francesco camminò svelto verso la statua della Vergine, alla destra dell’altare, davanti alla quale si fermò guardandola negli occhi: occhi negli occhi! Una intimità tra il Papa e Maria che si era già rivelata quando, entrando nella Basilica di santa Maria Maggiore e dirigendosi verso la Cappella  Paolina, sostò in preghiera dinanzi all’icona della Madonna Salus populi Romani. Papa Francesco aveva tra le mani una semplicissima composizione di fiori che offrì a Maria. Con questo gesto semplice ha rivelato, più che con le parole, l’intimità che corre tra un figlio e sua madre, una dolcezza di gesti e di sguardi che insegna più di tanti discorsi teologici.

Nella meditazione del 5 maggio nella Basilica di Santa Maria Maggiore Papa Francesco ha spiegato con l’immediatezza e la concretezza del suo linguaggio il ruolo di Maria… “Questa sera siamo qui davanti a Maria. Abbiamo pregato sotto la sua guida materna perché ci conduca ad essere sempre più uniti al suo Figlio Gesù; le abbiamo portato le nostre gioie e le nostre sofferenze, le nostre speranze e le nostre difficoltà; l’abbiamo invocata con il bel titolo di “Salus Populi Romani” chiedendo per tutti noi, per Roma, per il mondo che ci doni la salute. Sì, perché Maria ci dona la salute, è la nostra salute… La Madonna custodisce la nostra salute. Che cosa vuol dire questo, che la Madonna custodisce la nostra salute? Penso soprattutto a tre aspetti: ci aiuta a crescere, ad affrontare la vita, ad essere liberi…

Il 24 maggio, a conclusione della visita dei vescovi italiani dopo la loro Assemblea Generale, terminando l’omelia della Santa Messa in San Pietro, Papa Francesco ha affidato i vescovi alla protezione di Maria pregando così: “E la Madre è qui! Vi pongo, e anche io mi pongo, sotto il manto di Maria, Nostra Signora.

Madre del silenzio, che custodisci il mistero di Dio, liberaci dall’idolatria del presente, a cui si condanna chi dimentica. Purifica gli occhi dei Pastori con il

collirio della memoria: torneremo alla freschezza delle origini, per una Chiesa orante e penitente… Intercedi presso tuo Figlio perché siano agili le nostre mani, i nostri piedi e i nostri cuori: edificheremo la Chiesa con la verità nella carità. Madre, saremo il Popolo di Dio pellegrinante”.

Imparare la devozione a Maria dal popolo fedele

Il 25 maggio, nell’omelia della Santa Messa nella Casa Santa Marta, diceva“Se tu vuoi sapere chi è Maria vai dal teologo e ti spiegherà bene chi è Maria. Ma se tu vuoi sapere come si ama Maria, vai dal popolo di Dio che te lo insegnerà meglio”.

Ecco, Maria e Papa Francesco: una luce potente di amore sul cammino della Chiesa di oggi.

Il 22 settembre, nel pellegrinaggio a Cagliari, al Santuario della Madonna di Bonaria, da cui prende il nome la sua città natale, Buenos Aires, nell’omelia della santa Messanel Piazzale antistante il Santuario, ha detto, tra l’altro: “Sono venuto per condividere con voi gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni della vostra Isola, e per confermarvi nella fede… Sono venuto in mezzo a voi per mettermi con voi ai piedi della Madonna che ci dona il suo Figlio. So bene che Maria, nostra Madre, è nel vostro cuore, come testimonia questo Santuario, dove molte generazioni di Sardi sono salite – e continueranno a salire! – per invocare la protezione della Madonna di Bonaria, Patrona Massima dell’Isola… Oggi, noi tutti qui riuniti, vogliamo ringraziare Maria perché ci è sempre vicina, vogliamo rinnovare a Lei la nostra fiducia e il nostro amore… E il terzo pensiero: oggi sono venuto in mezzo a voi, anzi siamo venuti tutti insieme per incontrare lo sguardo di Maria, perché lì è come riflesso lo sguardo del Padre, che la fece Madre di Dio, e lo sguardo del Figlio dalla croce, che la fece Madre nostra. E con quello sguardo oggi Maria ci guarda.

Lo sguardo di Maria: non ci rubino il suo sguardo

Abbiamo bisogno del suo sguardo di tenerezza, del suo sguardo materno che ci conosce meglio che chiunque altro, del suo sguardo pieno di compassione e di cura. Maria, oggi vogliamo dirti: Madre, donaci il tuo sguardo! Il tuo sguardo ci porta a Dio, il tuo sguardo è un dono del Padre buono, che ci attende ad ogni svolta del nostro cammino, è un dono di Gesù Cristo in croce, che carica su di sé le nostre sofferenze, le nostre fatiche, il nostro peccato… Impariamo a guardarci gli uni gli altri sotto lo sguardo materno di Maria!… Non abbiamo paura di uscire e guardare i nostri fratelli e sorelle con lo sguardo della Madonna, Lei ci invita ad essere veri fratelli. E non permettiamo che qualcosa o qualcuno si frapponga tra noi e lo sguardo della Madonna. Madre, donaci il tuo sguardo! Nessuno ce lo nasconda! Il nostro cuore di figli sappia difenderlo da tanti parolai che promettono illusioni; da coloro che hanno uno sguardo avido di vita facile, di promesse che non si possono compiere. Non ci rubino lo sguardo di Maria, che è pieno di tenerezza, che ci dà forza, che ci rende solidali tra noi. Tutti diciamo: Madre, donaci il tuo sguardo! Madre, donaci il tuo sguardo! Madre, donaci il tuo sguardo!”.

Ecco, da queste poche espressioni mariane, fra le tante di Papa Francesco, possiamo raccogliere il nostro bisogno della Madre, la fame della sua presenza, il bisogno di guadare negli occhi Maria che custodisce la nostra anima ma anche la nostra salute fisica.

Tutti i cristiani: Papi, vescovi, clero, religiosi e religiose, laici fedeli devono mettersi sotto il manto di Maria perché la devozione a Maria è spiegata, più che dalla teologia, dalla testimonianza del popolo. Maria condivide le gioie, le speranze, le fatiche e gli impegni, gli ideali e le aspirazioni della nostra vita. L’implorazione continua: “Maria, donaci il tuo sguardo!”. La preoccupazione d’amore: “Non ci rubino lo sguardo di Maria!”.

Il Rosario e l’Aff
idamento a Maria

All’Angelus di domenica 6 ottobre, giorno della Supplica alla Beata Vergine del Rosario di Pompei, collegandosi spiritualmente con i pellegrini sul piazzale antistante il Santuario, ha esortato alla preghiera del Rosario: “Ottobre è anche il mese del Rosario, e in questa prima domenica è tradizione recitare la Supplica alla Madonna di Pompei, la Beata Vergine Maria del Santo Rosario. Ci uniamo spiritualmente a questo atto di fiducia nella nostra Madre e riceviamo dalle sue mani la corona del Rosario: il Rosario è una scuola di preghiera, il Rosario è una scuola di fede.

Finalmente, domenica 13 ottobre, Papa Francesco ha affidato tutta l’umanità a Maria Vergine di Fatima, pregando davanti alla statua fatta giungere apposta da Fatima a Piazza San Pietro L’ha supplicata: “… Custodisci la nostra vita fra le tue braccia:
benedici e rafforza ogni desiderio di bene; ravviva e alimenta la fede; sostieni e illumina la speranza; suscita e anima la carità; guida tutti noi nel cammino della santità…

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Giuseppe Buono

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