I protagonisti del regno

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Nella festa di san Francesco la liturgia ci fa leggere la conclusione della lettera ai Galati (6,14-18), lettera che – a detta degli studiosi – è la “più infuocata” dell’epistolario paolino. Il fuoco dell’amore di Cristo ha preso totalmente Paolo: ora non vive che per Lui, con Lui crocifisso, da Lui reso nuova creatura, raggiunto dalla sua pace e misericordia, desideroso di non essere più importunato da colpi e fatiche, perché porta nel suo corpo le stigmate, i segni distintivi della sua appartenenza definitiva a Cristo. Di lui egli è definitivamente e liberamente schiavo, di lui porta il “marchio”. A Paolo “infuocato” da Cristo corrisponde oggi Francesco d’Assisi, di cui Jacopone da Todi canta «la smesurata amanza / de lo core ’nfocato» (Laude 61, 78). 

Meditazione

«Ti rendo lode, o Padre, perché hai manifestato il tuo disegno ai piccoli» (cfr. Mt 11,25-30). Contempliamo Gesù, che benedice il Padre, dopo aver dialogato con le folle. Accogliamo anzitutto il suo desiderio di far riflettere sulla vera grandezza del Battista: «fra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui»; accogliamo, poi, il suo dolore, quando apostrofa duramente città come Corazìn, Betsàida e perfino Cafàrnao, per essersi chiuse alla sua predicazione, meritando di essere giudicate peggio di Sòdoma e delle città pagane di Tiro e di Sidòne. Ma soprattutto apriamoci profondamente alla sua gioia, quando sulle sue labbra fiorisce la lode al Padre, perché ha manifestato ai piccoli il suo disegno di amore. Ecco i protagonisti del Vangelo di oggi: i piccoli. Gli occhi ed il cuore del Signore si rivolgono al Padre: ecco il suo “grido di giubilo” (Lc 10,21), di fronte al modo in cui Dio Padre ha voluto trattare i protagonisti del Regno, il “piccolo gregge” dei discepoli. Oggi come allora, il Padre apre il suo cuore a chi si rivolge a Lui con fede. Senza competenze “accademiche”, senza presunzione di titoli o di razza, i piccoli riconoscono la vanità della sapienza umana di fronte alla salvezza offerta da Dio in Gesù. Come i piccoli del Vangelo, san Francesco ha riconosciuto nel rapporto tra Gesù e il Padre la vera ricchezza consegnata agli uomini. A Francesco è stato fatto un dono: comprendere l’autentica sapienza del Cristo Crocifisso e assumerla profondamente nel suo corpo e nella sua mente. Chiediamo anche per sua intercessione il dono di imparare a “vivere secondo la forma del santo Vangelo”. 

Preghiera

«Rapisca, ti prego, o Signore, l’ardente e dolce forza del tuo amore la mente mia da tutte le cose che sono sotto il cielo, perché io muoia per amore dell’amore tuo, come tu ti sei degnato morire per amore dell’amor mio» (S. Francesco d’Assisi). 

Agire

Con san Francesco loderò il Signore per tutto il suo amore e per i doni che mi ha fatto. 

Meditazione del giorno a cura di monsignor Pietro Maria Fragnelli, vescovo eletto di Trapani, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it 

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ZENIT Staff

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