Giovanni Paolo II, beatificato nel 2011, potrebbe diventare Santo entro quest'anno. La notizia circola ormai da alcuni mesi, grazie anche alle dichiarazioni ad alcune agenzie del cardinale Giovanni Battista Re, prefetto emerito della Congregazione dei vescovi, tra i più stretti collaboratori di Wojtyla.
«So che ci sono segnalazioni importanti di grazie, di guarigioni miracolose attribuite al beato Giovanni Paolo II – aveva detto il porporato – e che quattro o cinque sono considerate molto serie. Ma le notizie che ho risalgono a qualche mese fa e non so se uno di questi casi sia stato presentato alla Congregazione delle cause dei santi».
«In ogni caso – ha aggiunto - visto che dal momento della presentazione del miracolo al dicastero, per arrivare alla fine dell’esame e al decreto del Papa serve solitamente almeno un anno, mi sembra improbabile ipotizzare la canonizzazione di Papa Wojtyla nel 2013».
Elevare Giovanni Paolo II agli onori degli altari è sicuramente un evento significativo per la vita di molte persone per cui questo Papa ha svolto un ruolo fondamentale. In particolare per gli abitanti della Polonia, il paese del Beato. ZENIT ha raccolto la testimonianza di alcuni fedeli polacchi, persone semplici, comuni, come quelle con cui amava relazionarsi il Beato Pontefice.
Il primo è Don Ryszard Grzesik, parroco della Parrocchia di San Giovanni il Battista in Olsztyn, nei pressi di Czestochowa, che ha dichiarato: “Ho avuto la grande fortuna di conoscere il Santo Padre Giovanni Paolo II già prima della sua elezione al soglio petrino, quando era ancora vescovo di Cracovia e poi cardinale. Il nostro Seminario Maggiore di Częstochowa si trovava infatti nella bella e storica città di Cracovia, vicino al Castello di Wawel, di cui il cardinale Wojtyla era un assiduo visitatore. Da porporato era comunque un uomo normale, molto vicino alla sua gente. Noi presbiteri abbiamo sentito sempre la sua vicinanza, e lui sentiva i nostri problemi”.
“Abbiamo seguito la sua attività apostolica di Pontefice” prosegue don Grzesik, “Il suo pontificato ha confermato che era un grande uomo, il più grande dei Polacchi e uno dei più grandi Papi della storia della Chiesa”.
Il parroco polacco ricorda inoltre il giorno del funerale di Giovanni Paolo II: “È stata una grande esperienza per tutti coloro che erano riuniti non solo a Roma, a Piazza di San Pietro, ma anche davanti alla tv. La gente ha chiesto immediatamente che Giovanni Paolo II diventassi presto Santo. Nella storia della Chiesa ci sono stati casi in cui la voce del popolo era la voce di Dio”.
“Personalmente sono grato a papa Benedetto XVI perché ha beatificato Giovanni Paolo II - conclude il sacerdote - spero che la canonizzazione avvenga presto, anche se, in realtà, già in vita Giovanni Paolo II era santo. La sua canonizzazione contribuirà certamente alla Chiesa per la crescita spirituale, l'unità, la fraternità, la solidarietà. Perché sottolineerà tutto ciò che ha rimarcato il Vaticano II: che siamo tutti chiamati alla santità, che la santità è reale, e che i santi sono persone normali che hanno vissuto nei nostri tempi”.
Ha offerto poi la sua testimonianza Barbara Tyrek, parrocchiana di San Giovanni Battista in Złoty Potok. “Papa Giovanni Paolo II era un uomo molto amato e rispettato in tutto il mondo e penso che la sua canonizzazione rafforzerà ulteriormente l'autorità della Chiesa e sarà un grande segno in questo Anno della Fede” ha detto ZENIT.
“Il mondo di oggi – ha aggiunto - presenta un caos morale in tante dimensioni, c’è bisogno quindi di un'autorità come Giovanni Paolo II. Aveva il dono di trasmettere la parola di Dio in un modo semplice e chiaro. Quando ascoltavo le sue parole di Papa riuscivo a sentire il suo amore per Dio e per tutte le persone. Wojtyla è stato davvero il modello di un uomo che porta con sé la verità e l'amore”.
D’accordo Zofia Moczulska, della stessa parrocchia, che ha affermato: “Penso che la canonizzazione di Giovanni Paolo II avrà un forte impatto e soprattutto sarà un rafforzamento per la nostra fede e la vita spirituale”. Giovanni Paolo II “ci ha dato testimonianza di vera fede, di umiltà e di grande amore per Dio e per la Croce di Gesù. La sua proclamazione santo ci riunirà tutti come in quei giorni della sua morte nel 2005 in cui ‘il mondo si è fermato. Giorni tristi, ma anche di vera fraternità e di amore”.
Zofia ha espresso poi la speranza che la canonizzazione del Beato Wojtyla, “da sempre difensore dei valori veri, della vita, specialmente quella dei poveri e delle famiglie”, possa essere un segnale anche per quel mondo che “in nome della libertà promuove l'aborto, le unioni civili e l'adozione di bambini di coppie omosessuali”.
Conclude la serie di testimonianze Robert Kościelny, fedele di Czestochowa, che ha detto: “Per la nostra generazione, cresciuta durante il pontificato di Giovanni Paolo II, la sua canonizzazione sarà una grande gioia. Soprattutto ricorderà a tutti che la vita va posta in Cristo e che i santi sono le persone che come hanno vissuto, lavorato, sofferto in mezzo a noi”.
In particolare Robert ricorda il "Totus Tuus", l’affidamento totale del Beato alla Madonna, che “ho percepito come una sorta di abbraccio di un bambino piccolo tra le braccia della Madre, della Vergine, in cui sente il calore, la cura e la sicurezza totale”.
“La probabile canonizzazione di Giovanni Paolo II – conclude - ricorderà che nessuno di noi sarà abbandonato con i suoi problemi, ma avrà un avvocato in cielo che ha lasciato qui sulla terra quante più prove tangibili del suo amore per l’umanità, tra libri, encicliche, pellegrinaggi”.
* In collaborazione di Jowita Kostrzewska