Sabato 13 aprile 2013, durante la Santa Messa delle ore 18.30, sarà inaugurata una pala d’altare dedicata a San Giulio I, realizzata da Rodolfo Papa, nella Chiesa Parrocchiale di San Giulio a Roma (via F. Maidalchini 18).
La cerimonia sarà presieduta da Sua Ecc. Rev.ma Mons. Matteo Zuppi, Vescovo Ausiliare di Roma.
La tela offre un ritratto molto intenso e profondo di San Giulio I, eletto pontefice il 6 febbraio del 337. Egli era un diacono romano, probabilmente appartenente ad una famiglia nobile romana, come il suo nome fa supporre. Nel 343 convocò il Concilio ecumenico a Sardica in Illiria, l’attuale Sofia in Bulgaria, in cui venne decretato definitivamente come eretico l’arianesimo e venne ribadito che Gesù è nella sua natura consustanziale al Padre; inoltre dotò la celebrazione liturgica di regole comuni a tutti i cristiani. Dopo la sua morte, avvenuta il 12 aprile 352, venne sepolto nelle catacombe di Calepodio al II miglio della via Aurelia, dove egli stesso aveva fatto erigere una chiesa. In seguito le sue spoglie vennero trasportate da papa Pasquale I nella basilica di S. Prassede, che si vuole eretta per suo volere, ed infine i suoi resti furono trasferiti, sotto il pontificato di Innocenzo II, in un’altra basilica che Giulio I aveva fatto costruire, ovvero Santa Maria in Trastevere, dove insieme ad altri pontefici e martiri riposa sotto l’altare maggiore.
Nel Catalogo Liberiano si dice che Giulio multas fabricas fecit. Da quel che sappiamo edificò almeno cinque chiese, l’attuale basilica di Santa Maria in Trastevere fondata come domus ecclesiae da Callisto, la basilica Julia, l’attuale basilica dei Santi Apostoli, la chiesa di San Valentino nel cimitero sull’Aurelia, la chiesa di san Felice ad insalatos sul cimitero della Portuense e la chiesa del cimitero di San Calepodio sul sepolcro del papa martire Callisto.
La tela dipinta dal maestro Rodolfo Papa è la prima vera opera d’arte di cui si dota la chiesa parrocchiale romana di San Giulio, una chiesa non ancora completamente finita, situata nel quartiere di Monteverde vecchio, affidata ai Canonici Regolari della Immacolata Concezione. L’opera è stata pensata come un segno importante per lo sviluppo sia della preghiera che della catechesi, impegni in cui la comunità sta crescendo da tempo, e che il parroco Padre Dario Frattini sta sviluppando ed approfondendo in occasione dell’anno della Fede indetto da Benedetto XVI.
La bellezza è attributo della santità: e proprio questo è il principio che ha animato l’iniziativa pittorica. L’arte sacra fa parte della attività caritativa ed educativa, è strumento efficace di evangelizzazione e di formazione catechetica, capace di essere testimone credibile della fede.
L’artista Rodolfo Papa ha sottolineato nella grande tela dedicata a San Giulio, il legame del territorio con la storia della Chiesa e con la testimonianza dei santi che in questi luoghi hanno operato, luoghi che fin nel toponimo mantengono memoria della gloria della santità vissuta nella fede viva di chi crede in Cristo Risorto.
Si auspica che questo sia il buon inizio di una serie di opere che gradualmente, decorando uno spazio liturgico non molto felice ed incompiuto, costituiscano una rinascita del connubio tra arte e fede nel quartiere, e forse anche nella diocesi.