Lettura
Dopo il sabato in cui tutto sembra finito per sempre, arriva il primo giorno della settimana che preannuncia una novità: la pietra del sepolcro è ribaltata e manca il corpo del Signore, che le donne volevano imbalsamare. La tomba vuota è un primo segno, che porta la consapevolezza che Gesù è risorto come aveva predetto, anche se la sua presenza non viene percepita immediatamente da chi corre alla tomba. Gesù non si è liberato dalle bende e non si fa imbalsamare. Saranno poi le apparizioni a dare la prova definitiva della sua risurrezione. La morte è vinta per sempre, è iniziata una nuova creazione.
Meditazione
L’annuncio gioioso di Pasqua che oggi la Chiesa proclama davanti al mondo è questo: Gesù è risorto, è vivo, è ancora con noi. Si tratta di un annuncio antico ma anche sempre nuovo, perché, ogni anno torna a squarciare la notte oscura di un mondo immerso nelle tenebre del peccato, del non senso, della mancanza di speranza. Cristo risorto non ha tolto il male dal mondo, ma lo ha vinto alla radice, opponendo alla prepotenza del male, l’onnipotenza del suo Amore. Se Cristo è risorto, allora è tutto il senso della storia e della vita umana che cambia significato. La risurrezione di Cristo, vertice del mistero della fede, inaugura l’èra nuova della salvezza offerta a tutti gli uomini. Nel Vangelo, Giovanni ci mostra le condizioni ideali per incontrare Gesù vivente: una ricerca appassionata, senza tregua, fatta con amore. Non si tratta di cercare reperti del passato o segni di un cadavere, bensì di incontrare il Vivente. Superata la direzione del passato ci si orienta verso la novità di Gesù che riguarda il presente e il futuro. La mattina di Pasqua è tutta una corsa. Corrono Maria e i due discepoli, ma Giovanni corre più veloce di Pietro. Il primo ad arrivare è anche il primo a credere perché è il primo ad amare. Anche noi possiamo riprendere a correre! Possiamo andare di nuovo incontro al Signore che viene. La vita non è finita! La speranza non è nel passato! Non vincono la nostalgia, il cinismo, il disperato desiderio di salvarsi da soli. La felicità della Pasqua non è senza il dolore della croce: è la vittoria su quel dolore! La felicità non è una vita senza pianto, ma sono le lacrime asciugate dall’amore! Noi cristiani siamo chiamati a scoprire il gigantesco segreto della risurrezione del Signore, che ci è stato affidato per condividerlo con tutti.
Preghiera
«Donaci la tua benedizione e distribuisci in tutto il mondo la tua pace, o Gesù, come facesti riapparendo la prima volta nel mattino di Pasqua ai tuoi più intimi e come continuasti a fare nei successivi incontri nel Cenacolo, sul lago, sulla via: Nolite timere, ego sum, pax vobis…» (Giovanni XXIII).
Agire
Condividerò la gioia della Pasqua con qualche persona che fa esperienza della solitudine o della malattia.
Meditazione del giorno a cura di monsignor Michele Pennisi, arcivescovo eletto di Monreale, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it