Li ha catturati parlando di calcio e giocatori, paragonando la propria “anzianità” all’indispensabile apporto che anche i giocatori più avanti con gli anni possono offrire alla squadra. ‘Vengo a voi come un Padre che l’età ha reso più saggio, vengo come un Padre che ama i suoi figli, e non vorrebbe che questi vivessero male, “vivacchiando” nell’indifferenza e nell’apatia, ma avendo cuori che ardono per il bene, così da costruire una personalità forte, nella fede e nell’amore a Dio e al prossimo. Perché i capelli neri e la bellezza passano, ma la bontà e il cuore bello rimangono e danno la vera gioia a sé e agli altri. Possa la Resurrezione di Gesù portarvi la passione di una ricerca interiore che svela nella vostra mente la grande dignità di essere figli di Dio!’
Mons. Bertolone è’ venuto tra i nostri giovani con sul volto “la sapienza del sorriso”, quella sapienza che ha dato il titolo al suo libro su don Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia proprio per la sua missione educativa tra i ragazzi che, predicando il Vangelo, sottraeva alla manovalanza malavitosa. E proprio grazie all’impegno del nostro Arcivescovo, postulatore della causa, la richiesta di beatificazione è stata accolta e il sacerdote palermitano sarà elevato all’onore degli altari il prossimo 25 maggio a Palermo.
“Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice. Tutti devono vedere la bontà del vostro viso, nei vostri occhi, nel vostro sorriso”.
Questo, uno dei punti della lettera per la quaresima scritta da mons. Bertolone che gli studenti dell’ITG “Petrucci” avevano letto e commentato durante l’ora di religione per prepararsi al “precetto pasquale”: un significativo momento di incontro di alunni e professori con l’Arcivescovo che ha accolto volentieri l’invito della docente Anna Rotundo e della dirigente prof.ssa Francesca Bianco celebrando la Santa Messa nell’aula magna dell’istituto.
Le parole di Mons. Bertolone allontanano i nostri ragazzi dalla tentazione dell’indifferenza e del nichilismo: in questo senso, fin dal suo ingresso nella nostra arcidiocesi, egli ha portato una ventata di Spirito Santo e di attività, intese non però come generico dinamismo legato alle varie iniziative promosse, ma come volontà di rianimare spiritualmente la comunità: in questa direzione, solo per fare un esempio, si sono svolti i bellissimi incontri della serie “Il cortile dei gentili”, un proficuo momento di dialogo interculturale tra credenti e non credenti. Questi incontri avranno coronamento nei giorni 20 e 21 aprile con la presenza a Catanzaro del Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, e di altre autorevoli istituzioni che dialogheranno con la città sui temi dell’ etica, della religiosità e della corresponsabilità.
Con la guida di mons. Vincenzo Bertolone, l’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace sta diventando sempre più una chiesa “conciliare”, un luogo dove, secondo le intenzioni più volte espresse dal nostro arcivescovo, sia bello stare insieme per incontrarsi e dialogare, uno spazio di espressione anche per coloro che non credono ma si pongono comunque delle domande riguardo al senso del proprio vivere. Si va realizzando, nello spirito della costituzione conciliare Gaudium et Spes, quell’intima unione della Chiesa con l’intera famiglia umana, con l’umanità tutta nell’ ascolto, anche problematico e dolente, delle voci che vi risuonano.
Grande commozione ha suscitato l’abbraccio dell’Arcivescovo alle persone più svantaggiate presenti nell’aula del “Petrucci”: sulla scia di Papa Francesco, egli ha incarnato quella “tenerezza” della quale ogni cuore umano ha bisogno.