Riprendiamo di seguito il messaggio di Pasqua 2013 di monsignor Domenico Cancian f.a.m., vescovo della diocesi di Città di Castello.
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La festa di Pasqua ci richiama alla certezza che nulla è impossibile a Dio, se è vero come è vero che Gesù crocifisso, il terzo giorno, è risuscitato da morte. Con la sua vita, passione, morte e risurrezione ha acceso la Speranza che nessuno può spegnere: la certezza di una vita piena e beata. Ha testimoniato che l’Amore, se ci crediamo, può vincere su ogni forma di male. Ha confermato la verità e la bellezza del suo Vangelo come unica prospettiva capace di portare a compimento i sogni e desideri che l’uomo non riesce a realizzare.
“Non lasciamoci rubare la speranza!” ci ha detto papa Francesco.
Auguro a me e a voi di credere alla festa di Pasqua, anzi alla vita pasquale. Credere alla storia di Cristo e tentare di accoglierla nella propria storia è la cosa più bella e più utile. Ci fa uscire dalle nostre “tombe”: chiusura, tristezza, narcisismo, depressione, “veti incrociati” e quant’altro … come se Cristo non ci avesse insegnato nulla, come non fosse vivo in mezzo a noi. Occorre crederci! e impostare la vita di conseguenza!
Papa Benedetto e Papa Francesco hanno voluto prendere il nome di due grandi santi umbri. Due uomini di Dio che hanno coraggiosamente seguito Cristo, mettendo in atto il Vangelo in modo semplice, vero e umile.
Hanno cambiato la loro vita, hanno riformato la Chiesa, hanno costruito un mondo umano e fraterno in tempi in cui tutto sembrava dissolversi.
Perché anche noi non facciamo come loro per risorgere noi stessi, per far risorgere il nostro Paese, per far uscire il nostro mondo dall’ingiustizia e dalla decadenza di morte, per liberare intera creazione dei nostri inquinamenti perversi?
La gioia della Pasqua è offerta gratuitamente a tutti, a cominciare dagli uomini crocifissi di oggi. Una gioia che chiama in causa tutta la nostra responsabilità a vivere l’esistenza nella logica dell’amore e della verità, della giustizia e della pace, della libertà e della fraternità. “Un po’ di amore, misericordia e tenerezza può rendere il mondo meno freddo e più fraterno” (Papa Francesco).
Maria, umile donna, che ha seguito Cristo, accompagnandolo fin sotto la croce, senza smettere di credere e di sperare, ci aiuti a pregustare la gioia della Pasqua eterna a cui siamo tutti invitati!
+ Domenico Cancian f.a.m.,
vescovo di Città di Castello