Dopo aver ricordato Benedetto XVI, il Patriarca ecumenico ha indicato nell’unità delle Chiese cristiane la “prima e la più importante delle nostre preoccupazioni” ed ha auspicato che “il dialogo teologico già intrapreso, prosegua (…) nella carità e nella verità, in spirito di umiltà e di mitezza”.
Facendo riferimento alla crisi economica che sta colpendo tanti Paesi, il Patriarca ha chiesto “l’organizzazione di un’azione umanitaria”, e rivolgendosi al Pontefice ha fatto riferimento al “lungo e apprezzato ministero come buon Samaritano in America Latina”.
Secondo il Patriarca i cristiani hanno il dovere di “nutrire gli affamati, di vestire gli ignudi, di curare i malati, e più in generale di preoccuparci di quelli che si trovano nel bisogno, per essere degni di udire dal Signore: “Venite, benedetti, dal Padre mio, ricevete in eredità il Regno preparato per voi”.
Per Bartolomeo I la scelta della semplicità e dell’essenzialità fatta da papa Francesco “riempie di speranza i cuori di tutti”, perché questo criterio farà in modo che “la giustizia e la misericordia che rappresentano le esigenze più essenziali della legge abbiano per la Chiesa l’importanza primaria che meritano”.