La verità vi farà liberi

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Nel Vangelo di oggi Gesù si rivolge inizialmente a coloro che avevano creduto in Lui, per verificare se la loro adesione è superficiale o radicale. Egli li invita a rimanere fedeli alla sua Parola per conoscere la Verità ed essere veramente liberi dal peccato. Il dibattito si sposta sui temi della figliolanza e della paternità. Ai Giudei, che credono di essere liberi in quanto figli di Abramo, Gesù fa capire che la figliolanza di Abramo non è legata alla discendenza genealogica, ma alla sua fede operosa e ribadisce che è indispensabile riconoscere Lui come Figlio di Dio. 

Meditazione

Gesù mette alla prova la scelta di coloro che avevano creduto in Lui dicendo: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,31-32). I Giudei rivendicano la loro libertà tirando in campo Abramo, di cui si sentono i legittimi discendenti. Gesù li invita ad aprirsi alla novità che deriva dalla sua presenza di Figlio, inviato a rivelare ciò che ha visto presso il Padre. Ciò che importa non è la libertà fisica o politica, ma quella morale dal peccato. La figliolanza che conta non è quella legata all’appartenenza al popolo eletto, ma quella spirituale che imita la fede di Abramo nell’accogliere il disegno salvifico di Dio, e che si realizza nel credere nel Figlio, che rende veramente liberi, perché liberati dal peccato. Gesù afferma uno stretto legame tra verità e libertà. La conoscenza della verità di cui parla Gesù non è qualcosa di astratto, ma è Gesù in persona (cfr. Gv 14,6) in quanto manifestazione dell’amore di Dio. Essere libero o essere schiavo del peccato è il dilemma che ogni uomo deve affrontare. Essere libero significa appartenere completamente a Dio, fare la sua volontà per realizzare noi stessi. Al contrario, essere schiavo significa andare per la propria strada passando da una schiavitù all’altra. Una malintesa libertà sconfina nel capriccioso gesto adolescenziale di chi vuole provare tutto, senza limiti, per ritrovarsi asservito a padroni spietati. La fede autentica non si riduce a un’adesione momentanea al Cristo, ma esige perseveranza. Il vero discepolo di Cristo si riconosce dalla permanenza continua e intima in Gesù. Solo allora si conosce la verità che porta all’autentica libertà, vissuta nella fede che rende liberi per amare donando la vita. 

Preghiera

«Tu, Signore, sei il centro della storia e del mondo; Tu sei colui che ci conosce e ci ama; Tu sei il compagno e l’amico della nostra vita; Tu sei l’uomo del dolore e della speranza; Tu sei colui che deve venire e che deve essere un giorno il nostro giudice, e, noi speriamo, la nostra felicità» (Giovanni XXIII). 

Agire

Mostrerò la mia libertà cristiana eliminando qualcosa di superfluo per farne dono al prossimo.

Meditazione del giorno a cura di monsignor Michele Pennisi, arcivescovo eletto di Monreale, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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