ROMA, mercoledì, 28 novembre 2012 (ZENIT.org).
Lettura
Il tempo della persecuzione attende i discepoli di Gesù. La Chiesa ha conosciuto immediatamente il tempo della prova, e Luca non può fare a meno di rileggere le parole di Gesù alla luce degli avvenimenti che conosce. La sapienza che dona il Signore, però, non ha rivali: rovescia i potenti, toglie ai ricchi, disperde i superbi. Lo cantiamo ogni giorno, con Maria, nell’inno in cui magnifica il Signore e descrive l’opera di Dio, che chiede una nostra collaborazione, una sincera testimonianza, un’efficace presenza. Attraversiamo, come ci chiede l’Agnello nell’Apocalisse, l’inquietudine e il tumulto del mondo peccatore, per trovare la Pace e cantare la lode a Dio.
Meditazione
La persecuzione dei cristiani non è un fatto del passato. Davanti ai nostri occhi ogni giorno scene di violenza e di morte, attacchi ai cristiani, bombe nelle chiese, drammatiche sequenze di morte e di odio: non finirà mai! Da duemila anni coloro che seguono il Signore conoscono la croce. Quando non è violenta essa ha le forme della derisione, dei luoghi comuni, della calunnia. Ma anche i cristiani, nel passato, sono stati dei persecutori. Non sono stati fedeli alla Parola del Signore, non completamente, non totalmente. Ma la spirale di violenza che in molte parti del mondo si va sviluppando contro i cristiani scuote e spaventa. Saranno capaci di essere perseveranti? Di non temere per la propria incolumità? Di rendere sempre e comunque una testimonianza efficace? Saranno capaci? Saremo capaci? Eppure è proprio la testimonianza, la “martiria”che ha fecondato la Chiesa. La chiesa di Roma, in particolare, è la Chiesa dei martiri, innumerevoli, di cui non ricordiamo neanche il nome, ma che hanno permesso a noi, oggi, di godere dei frutti della loro testimonianza. Le parole del Signore dovrebbero risuonare profondamente nella nostra mente e nel nostro cuore, ed Egli poi le metterà sulle nostre labbra. Le nostre parole, invece, vuote e insignificanti, sono destinate ad essere incapaci di generare. Sii fedele fino alla morte – recita il versetto dell’Alleluia – e ti darò la corona della vita.Ma noi fuggiamo, Signore, di fronte alla persecuzione, non ne siamo capaci, o forse non ne siamo degni. Donaci la forza per poter pronunciare sempre le Tue parole di vita, e donaci anche la possibilità di poterti testimoniare.
Preghiera
«O Dio che abiti una luce inaccessibile. Tu hai dato vita a ogni creatura separando la luce dalle tenebre e ponendo il sole a dominio del giorno e la luna e le stelle a dominio della notte… accordaci una notte di pace; rivestici delle tue armi di luce e liberaci dalle tenebre del male» (preghiera del lucernario della liturgia bizantina).
Agire
Se posso, farò una visita alla tomba di un martire della fede, per ringraziarlo della sua testimonianza, per onorare chi mi ha tramandato il Vangelo, per venerare, attraverso le sue reliquie mortali, il Signore della speranza e della Vita.
Meditazione del giorno a cura di Don Mimmo Repice, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it