ROMA, mercoledì, 28 novembre 2012 (ZENIT.org).- E’ stata portata alla attenzione degli organismi della Conferenza Episcopale Italiana la campagna di sensibilizzazione e raccolta firme promossa da alcune associazioni e organizzazioni, tra le altre la Confesercenti, per proporre una legge di iniziativa popolare volta a contrastare l’indiscriminata liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali, mediante l’abrogazione dell’art. 3, comma 1, lett. d-bis), del DL n. 223/2006, come modificato dall’art. 31 del DL n. 201/2011.
Domenica 2 Dicembre, prima domenica di Avvento, la raccolta di firme a sostegno di questa proposta.
L’iniziativa ha dichiarato il Vescovo è “meritevole di considerazione in ordine alla difesa del valore della domenica, per liberarla dal lavoro, a tutela della dignità delle persone – della donna, soprattutto – e dei tempi della famiglia“. Tema questo, evocato anche nell’Incontro Mondiale delle Famiglie di Milano dello scorso giugno, a partire dagli espliciti richiami del Santo Padre Benedetto XVI.
I valori in gioco sono, innanzitutto, quello antropologico: senza il riposo domenicale ogni uomo si fa vuoto e non gusta più le belle cose che fa. Il riposo e’ antropologicamente necessario.
In secondo luogo, c’è la ragione familiare, perché le mamme costrette a lavorare di domenica, non hanno più la possibilità di seguire i loro figli, soprattutto gli adolescenti.
Da ultimo le ragioni economiche. Si constata, infatti, che la legge sulle liberalizzazioni ha di fatto abbassato i ricavi del commercio di ben il due per cento.
Non si tratta dunque di una battaglia “clericale” a difesa delle Messe festive, anzi anche le comunità ebraiche si sono alleate fortemente in questa campagna.
L’obiettivo è creare un’imponente raccolta di firme per il cambio della legge sulle liberalizzazioni perché la regolamentazione del commercio domenicale passi alle Regioni, che potranno saggiamente distribuire tale opportunità a seconda della conformazione geografica e turistica delle varie località. L’apertura domenicale dei negozi diventa così, un’eccezione, non una regola. Questo il nocciolo etico e politico della proposta.
Concretamente chi vorrà firmare la proposta di legge potrà farlo in tutte le parrocchie dei nove comuni della Diocesi (Cerignola, Ascoli Sariano, Orta Nova, Candela, Stornara, Stornarella, Carapelle, Ordona e Rocchetta S. Antonio) al termine delle Sante Messe. Chi non potrà farlo nella giornata di Domenica 2 Dicembre potrà apporre la firma nei giorni successivi, rivolgendosi ai parroci, e comunque entro il 9 dicembre 2012. Non occorre portare alcun documento di identità, ma solo dichiarare la proprie generalità. La firma potrà essere apposta solo sui fogli previamente vidimati dalle pubbliche autorità comunali e previamente consegnati alle parrocchie.
Cerignola, 28 novembre 2012
Mons. Carmine Ladogana
Vicario Generale
* per info: www.liberaladomenica.it