ROMA, venerdì, 23 novembre 2012 (ZENIT.org).- Un nostro lettore di lingua inglese ha posto la seguente domanda a padre Edward McNamara:
È ancora corretto usare l’organo solo per accompagnare i canti durante l’Avvento? — S.M., Lismore, Australia.
Padre Edward McNamara ha dato la seguente risposta: Vari documenti trattano questo argomento. L’istruzione del 1967 sulla musica sacra, Musicam Sacram, affronta il tema dell’organo e di altri strumenti nei numeri 62-67. Vale a dire:
Il n° 62 dice: “Gli strumenti musicali possono essere di grande utilità nelle sacre celebrazioni, sia che accompagnino il canto sia che si suonino soli”.
“Nella Chiesa latina si abbia in grande onore l’organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere una notevole grandiosa solennità alle cerimonie della Chiesa e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti”.
“Altri strumenti, poi, si possono ammettere nel culto divino, a giudizio e con il consenso della competente autorità ecclesiastica territoriale, purché siano adatti all’uso sacro o vi si possano adattare, convengano alla dignità del luogo sacro e favoriscano veramente l’edificazione dei fedeli”.
Il testo continua al n° 63, dicendo: “Nel permettere l’uso degli strumenti musicali e nella loro utilizzazione si deve tener conto dell’indole e delle tradizioni dei singoli popoli. Tuttavia gli strumenti che, secondo il giudizio e l’uso comune, sono propri della musica profana, siano tenuti completamente al di fuori di ogni azione liturgica e dai pii e sacri esercizi. Tutti gli strumenti musicali, ammessi al culto divino, si usino in modo da rispondere alle esigenze dell’azione sacra e servire al decoro del culto divino e alla edificazione dei fedeli”.
Al punto 64 si legge: “L’uso di strumenti musicali per accompagnare il canto, può sostenere le voci, facilitare la partecipazione e rendere più profonda dell’assemblea. Tuttavia il loro suono non deve coprire le voci, rendendo difficile la comprensione del testo; anzi gli strumenti musicali tacciano quando il sacerdote celebrante o un ministro, nell’esercizio del loro ufficio, proferiscono ad alta voce un testo loro proprio”.
Il n° 65 aggiunge: “ (…) gli stessi strumenti musicali, soli, possono suonarsi all’inizio, prima che il sacerdote si rechi all’altare, all’offertorio, alla comunione e al termine della Messa”.
“Il suono, da solo, di questi stessi strumenti musicali non è consentito in Avvento, in Quaresima, durante il Triduo sacro, nelle messe e negli uffici dei defunti”, specifica invece il n° 66.
Poi al n° 67, il documento dichiara: “È indispensabile che gli organisti e gli altri musicisti, oltre a possedere un’adeguata perizia nell’usare il loro strumento, conoscano e penetrino intimamente lo spirito della sacra liturgia in modo che, anche dovendo improvvisare, assicurino il decoro della sacra celebrazione, secondo la vera natura delle sue varie parti, e favoriscano la partecipazione dei fedeli”.
Secondo questo documento, pertanto, il suono, da solo, dell’organo, è proibito durante il periodo dell’Avvento.
Tuttavia, mentre i criteri sopra menzionati sono sostanzialmente ancora validi, sembra che vi sia una piccola apertura al suono da solo durante l’Avvento nella nuova Istruzione Generale del Messale Romano (IGMR), che ripete sostanzialmente una norma emanata nel Cerimoniale dei vescovi del 1984.
Il n° 313 dice infatti: “In tempo d’Avvento l’organo e altri strumenti musicali siano usati con quella moderazione che conviene alla natura di questo tempo, evitando di anticipare la gioia piena della Natività del Signore”.
“In tempo di Quaresima è permesso il suono dell’organo e di altri strumenti musicali soltanto per sostenere il canto. Fanno eccezione tuttavia la domenica Laetare (IV di Quaresima), le solennità e le feste”.
Questo significa che il netto divieto del suono da solo espresso in Musicam Sacram viene limitato adesso alla sola Quaresima mentre durante il periodo di Avvento ora sembra possibile farlo, anche se con moderazione e scegliendo musica appropriata per questo periodo.