Camminando sulle orme del padre

Intervista con padre Emmanuel Asi, segretario della Commissione biblica cattolica del Pakistan

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ROMA, martedì, 20 novembre 2012 (ZENIT.org) – Per il programma Where God Weeps (Dove Dio Piange), Mark Riedemann ha intervistato padre Emmanuel Asi, segretario della Commissione biblica cattolica del Pakistan. Padre Asi è un francescano cappuccino e biblista, che da oltre 20 anni insegna teologia alla gente comune, in un paese dove i cristiani costituiscono appena il 2% della popolazione.

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Padre Asi, i cristiani rappresentano circa il 2% della popolazione del Pakistan. Lei proviene da una tradizionale famiglia cattolica?

Padre Emmanuel Asi: E’ una benedizione che vengo da una famiglia non solo cristiana, ma da una famiglia molto, molto tradizionale. Mio padre, quando era un giovane ragazzo di circa 12 anni, è stato convertito al cristianesimo da un missionario cappuccino del Belgio. Quando si è convertito era analfabeta, non scolarizzato, ha dovuto imparare a leggere e scrivere e ha imparato a memoria tutta la Scrittura, sapeva esattamente dove era scritto ogni brano. Più tardi è diventato un leader spirituale della comunità: 18 famiglie in un grande villaggio, in maggioranza musulmani.

Mio padre era sarto di professione, si sedeva per terra nel nostro modesto villaggio per lavorare e la gente – anche musulmani – veniva e si sedeva accanto a lui per leggere la Parola di Dio. Offriva un’interpretazione ed un’esegesi, svolgeva poi una predicazione, tutto questo mentre faceva allo stesso tempo il suo lavoro di sartoria. Tutto il villaggio e i villaggi vicini lo apprezzavano e lo chiamavano un santo – nella nostra lingua un sadhu – e la gente si recava da lui per ricevere delle benedizioni. Quando bambini o animali erano malati li portavano a lui, e anche i musulmani venivano da lui peri farsi benedire. Andavano da lui anche per decisioni importanti e alcune volte è stato anche riconciliatore per i villaggi vicini. Quindi, questo è il contesto familiare da cui provengo.

Il suo profondo amore per la Scrittura viene quindi da suo padre?

Padre Emmanuel Asi: Sì, ho ereditato questo dai miei genitori, da mio padre. Quando eravamo molto piccoli, la sera prima di coricarsi – non avevamo l’elettricità nel nostro villaggio – narrava a noi figli le storie della Bibbia, racconti ed episodi. Quindi sapevamo tutto, i versetti biblici, storie ed episodi, anche in età molto, molto tenera. Per sei giorni faceva il suo lavoro e la domenica predicava la Parola di Dio. La domenica portava me, mia madre, i miei fratelli e sorelle, nei villaggi vicini. Ovunque andava recitava delle scene bibliche, cantava canzoni e predicava. Le preghiere del mattino e della sera venivano recitate non solo nella nostra famiglia, ma con tutta la comunità cristiana che mio padre riuniva.

Qual era la reazione dei musulmani?

Padre Emmanuel Asi: Anche i musulmani rispettano la Parola di Dio e parlano apertamente di religione. Gli unici conflitti con i musulmani nascono quando si parla contro la loro religione o su alcuni dogmi dottrinali, verità come la Trinità e Gesù come il figlio di Dio.

Approssimativamente, solo il 40% circa della popolazione del Pakistan è in grado di leggere. Quindi, l’analfabetismo è un problema enorme. Come viene affrontata questa sfida nel suo insegnamento?

Padre Emmanuel Asi: Quando si tratta della Parola di Dio o di parlare della propria fede, l’analfabetismo non è mai stato un problema. Il nostro mezzo di istruzione è bilingue: anche se la nostra lingua madre è il punjabi, usiamo le lingue nazionali inglese e urdu. La gente è attenta, attratta ed ispirata e non si stanca mai. Il predicatore o organizzatore può stancarsi a causa della mancanza di tempo, ma la gente non si annoia mai ad ascoltare la Parola di Dio.

La teologia può essere spesso molto profonda. Come si riesce a trasmettere o semplificare la teologia per la gente comune?

Padre Emmanuel Asi: Beh, nella teologia contestuale il punto di partenza è diverso. Nella teologia tradizionale, che è la teologia dominante nella Chiesa, i punti di partenza sono: Dio, filosofia, logica o teologia o qualche dogma o verità. Nella teologia contestuale, il punto di partenza è la realtà della vita. Quindi, quando si parla delle realtà della vita e di Dio in esse, l’insieme della teologia cambia. Non siamo noi che stiamo facendo teologia contestuale, Dio fu il primo a farla.

Nel primo libro della Bibbia, la Genesi, Dio ha voluto che la persona umana fosse imago Dei, cioè immagine di Dio, e che partecipasse alla Divinità. Nel libro dell’Esodo, capitolo 3, nel brano subito prima del roveto ardente, Dio stesso decide di scendere sulla terra perché Egli ha visto la povertà, lo sfruttamento, l’oppressione delle persone, la tortura, la schiavitù, e voleva salvare, riscattare e liberare. Quindi è Dio che fa teologia contestuale, un Dio che non vuole rimanere al di fuori della storia, al di sopra della storia, ma Dio, nel contesto, nella storia e nella vita quotidiana.

Quindi lei parte dalla vita quotidiana di quel particolare individuo, quella madre, quel marito…

Padre Emmanuel Asi: Sì … e di fatto la teologia diventa più affascinante, più attraente e non qualcosa di astratto e dottrinale, ma ha a che fare con la tua vita, con la realtà. E’ Dio quindi in contesto, insieme alla persona umana.

Qual è la più grande soddisfazione nel tuo lavoro?

Padre Emmanuel Asi: Sì, il primo livello di soddisfazione è la mia comprensione personale ed interiore che, per me, Dio è diverso. Dio è in me, è interessato a me e, secondo le parole di San Giovanni, Egli è tangibile, un Dio con cui si può dialogare. Dio non è un Dio astratto che sta in cielo, al di fuori della mia storia, al di là della mia vita che posso raggiungere forse solo quando prego o quando faccio opere buone o virtuose. Dio è reale, sperimentabile. Questa prospettiva che Dio mi ama, mi ha dato speranza e gioia. E ho voluto condividere questo amore e trasmetterlo ad altri. Il secondo livello di soddisfazione è quando la gente ascolta e risponde: ‘Capiamo’. Non a livello accademico però, ma col cuore. La gente semplice inizia a parlare, a riflettere e verbalizzare le proprie riflessioni su Dio. Questa è stata una delle mie grandi soddisfazioni.

Sta sviluppando alcuni nuovi progetti. Uno si chiama 100.000 Amici della Bibbia. Ci può raccontare qualcosa?

Padre Emmanuel Asi: Papa Benedetto XVI nel suo documento Verbum Domini ha sottolineato la centralità della Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa e in ogni attività della Chiesa. Ci sono sette punti nel programma. In primo luogo, è necessario avere una Bibbia. In secondo luogo bisogna leggerla ogni giorno. Il terzo punto è di leggerla continuamente, a partire da dove si era interrotto. Non bisogna aprire la Bibbia a caso ed iniziare a leggere, ma bisogna cominciare dall’inizio e leggerla regolarmente.

Continuando così, in 2 o 3 anni, leggendo circa 10 minuti al giorno, si sarà letta tutta la Bibbia. Non studiando, ma solo leggendo la Bibbia. Il quarto punto è di condividere, di tanto in tanto, ciò che si trova stimolante ed interessante con la famiglia e gli amici. Il quinto punto è di regalare una Bibbia nell’arco di 2 o 3 anni. E il penultimo punto è di consigliare, nel giro di un anno, a 5 o 6 amici di fare lo stesso in modo da unirsi ai 100.000 Amici della Bibbia.

Infine, bisogna lodare e ringraziare Dio per fare parte dei 100.000 Amici della Bibbia. In realtà non si deve fare nulla di extra per questo. Si tratta solo di innamorarsi della Bibbia, come quando si fa amicizia con qualcuno e lo si vuole conoscere, parlargli e stare con lui. E’ semplicemente innamorarsi della Parola di Dio e fare il minimo possibile, ma farlo regolarmente e c
ontinuamente in modo gioioso. Susciterà molti frutti buoni e positivi. Abbiamo stampato 70.000 Bibbie in lingua urdu. E’ davvero un miracolo della Parola di Dio.

Insomma, lei sta camminando sulle orme di suo padre?

Padre Emmanuel Asi: Sì, e grazie a voi per avermi dato questa possibilità, come ho detto all’inizio, di parlare della Chiesa e della Parola di Dio in Pakistan. Sono molto grato.

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Questa intervista è stata condotta da Mark Riedemann per Where God Weeps, un programma televisivo e radiofonico settimanale, prodotto da Catholic Radio and Television Network, in collaborazione con l’organizzazione internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre.

Aiuto alla Chiesa che soffre: www.acn-intl.org
Aiuto alla Chiesa che soffre Italia: www.acs-italia.glauco.it
Where God Wheeps: www.wheregodweeps.org

[Traduzione dall’inglese a cura di Paul De Maeyer]

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ZENIT Staff

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