ROMA, lunedì, 19 novembre 2012 (ZENIT.org) – Si è tenuta questa mattina alla Camera dei deputati la conferenza stampa di presentazione del libro Noi non li dimentichiamo (viaggio tra i bambini non nati per celebrare la Convenzione sui diritti dell’infanzia).
Sono intervenuti, oltre all’autore, Carlo Casini presidente del Movimento per la vita, i presidente emeriti della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre e Cesare Mirabelli.
Per Carlo Casini questo libro ha lo scopo di colmare un vuoto: «domani, in tutto il mondo, per celebrare la Convenzione sui diritti dell’infanzia, si parlerà di bambini soldato, di bambini schiavizzati per lavoro, di bambini uccisi dalla guerra… e sono convinto che sia giustissimo parlarne. Ma è altrettanto giusto parlare di altri milioni di bambini, altrettanto deboli e innocenti, straziati nell’aborto o nella ricerca del figlio ad ogni costo. Sono i bambini, esseri umani a tutti gli effetti, concepiti ma ancora non venuti alla luce».
Antonio Baldassarre ha aggiunto: «La civiltà di un popolo si vede da come tratta i bambini, tutti i bambini. La nascita non può essere considerata una cesura nel processo di formazione della persona. La dignità umana va riconosciuta a tutti, prima e dopo la nascita. È una convinzione profondamente laica e razionale che prescinde da convinzioni e formazioni religiose ed esula da stereotipi come destra e sinistra o progressista e conservatore».
«L’unica condizione per passare sopra ai diritti del bambino è che si crei un conflitto tra due interessi contrapposti, ad esempio quello del bambino e quello della madre. Ma anche in questo caso, l’appello contenuto nella Convenzione che si celebra domani, è di far prevalere il più debole, che è poi un banale principio di tutela diffuso in tutte le società».
Anche per Cesare Mirabelli «la nascita non può essere discrimine dei diritti. E su questo gli articoli 1 e 6 della Convenzione non lasciano dubbi. È in questo clima stagnante di relativismo che ci si è convinti che possa e debba prevale il diritto del più forte. In questo senso il libro che presentiamo oggi ha il merito di stimolare una riflessione».
«Quando ci sono in gioco diritti inviolabili, la cosa ci riguarda tutti e sollecita la razionalità di ciascuno. Per questo è estremamanete interessante l’Iniziativa europea “Uno di noi” che si propone di portare alle istituzioni europee milioni di firme raccolte in tutti i Paesi comunitari affinché nel diritto europeo sia specificato che l’uomo è soggetto di diritti fin dal concepimento».
La conferenza stampa si è conclusa con un appello che gli intervenuti hanno rivolto al ministro della Salute, Balduzzi, ed al governo nel suo insieme.
Casini, Baldassarre e Mirabelli hanno sollecitato l’Esecutivo a presentare ricorso contro la sentenza della prima Camera della Corte europea che ha condannato l’Italia sul divieto della diagnosi genetica pre-impianto contenuta nella legge 40 sulla fecondazione artificiale.
La sentenza è stata emessa il 28 agosto scorso e quindi il governo ha tempo fino al 27 di questo mese per rivendicare l’autonomia legislativa su questi temi e per protestare sui difetti nell’iter procedurale seguito.
«Sarebbe altamente significativo – ha commentato Carlo Casini – se il ricorso fosse presentato domani, anniversario della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Il bambino non nato è a pieno titolo soggetto di diritti e come tali ha diritto a non essere letteralmente fatto a pezzi (spesso con conseguenze fatali) per inseguire il diritto-non-diritto della madre o dei genitori al figlio ad ogni costo ed al figlio sano».
«È proprio contro questa affermazione del diritto del più forte sul diritto del più debole – ha concluso Casini – che si batte lo spirito e la lettera della Convenzione che domani sarà celebrata in tutto il mondo».