Un vescovo olandese parla degli angeli

L’intervento di monsignor de Jong al Sinodo sulla Nuova evangelizzazione

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di don Marcello Stanzione

ROMA, sabato, 10 novembre 2012 (ZENIT.org).- Il 16 ottobre 2012 il vescovo olandese mons. Everardus Joannes de Jong, ausiliare e vicario generale di Roermond durante il suo intervento in Vaticano al sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione ha testualmente affermato: “ Dobbiamo promuovere la preghiera agli angeli e agli arcangeli nella nuova evangelizzazione. Molti pontefici e santi hanno praticato questa devozione e l’hanno promossa”.  Osservando la realtà della Chiesa Cattolica attuale, dobbiamo fare una constatazione non troppo rosea per noi esponenti del clero. Se diamo credibilità alle statistiche dei sociologi della religione (ma i parroci con la loro esperienza sono i migliori sociologi della religione !), l’indice della pratica religiosa cattolica nei paesi industrializzati del ricco Occidente (Europa, Stati Uniti, Canada, Australia) è in progressivo e sembra inevitabile declino.

Le cause e le spiegazioni di tale crollo numerico dei cattolici praticanti sono molteplici. Una delle spiegazioni è che certamente senza un forte afflato mistico la religione è in agonia. La scienza teologica che si studia nelle facoltà ovviamente fa bene a basarsi sull’intelletto che è importante, anzi indispensabile, ma attenzione a non cadere nel razionalismo teologico, quello per intenderci, che quando si parla di Angeli fa una scrollatine di spalle per affermare: “Sì, gli Angeli esistono, ne parlala Bibbiae il catechismo, ma noi non ne sappiamo troppo, in effetti essi sono poco importanti, e quindi a noi non interessano…”.

E’ evidente che è raro trovare dei corsi di teologia delle lezioni sistematiche su Angeli e demoni e questo si riflette anche nella predicazione delle chiese dove raramente si sente parlare degli Spiriti Celesti. La mistica invece, ci fa capire che Dio oltrepassa la nostra comprensione logica perché ovviamente va al di là di essa. La carenza dei mistici porta facilmente un’istituzione religiosa all’assolutismo, al dogmatismo, al giuridismo e all’aridità spirituale. Oggi molte persone battezzate ed educate in qualche modo nella religione cattolica cercano una spiritualità nei gruppi di meditazione buddista, new age, sofista o altri movimenti religiosi alternativi alla Chiesa Romana.

Anche riguardo all’angelologia ci sono pochissimi autori moderni cattolici, che si occupano di tale tematica, mentre nel passato, non si contavano le opere i spiritualità sugli Angeli. Quando entro in una libreria come per esempiola Feltrinelli,la Gulliverola Guida, rimango avvilito perché la stragrande maggioranza di testi sugli Angeli è costituita da pubblicazioni acattoliche. Mi chiedo se il problema a monte, è quello della distribuzione delle case editrici cristiane nelle grandi librerie laiche oppure, come prima ho osservato, è proprio la carenza di scrittori cristiani su tali argomenti.

Ma chi sono i mistici che hanno avuto rapporti con gli angeli? Cercherò di offrire una definizione estremamente coincisa. Il mistico è un uomo o una donna che è unito a Dio in una maniera vitale e concreta. Cioè una persona che non solo crede intellettualmente che Dio viva in lui con la sua grazia, ma che di questa presenza divina ne fa un’esperienza quotidiana. In altri termini, il mistico è colui o colei che vive in continua unione con Dio e che di tale unione ne fa, non solo l’esperienza intellettuale, ma un’esperienza esistenziale profonda e quindi come San Paolo anch’egli potrebbe ripetere: ”Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in Me” (Gal. 2, 20).

Ma anche questa esperienza del Divino, essendo completamente soggettiva e personale, può errare, può essere soggetta a illusioni o a inganni del maligno, diventa quindi necessario che questo stato mistico sia provato con le opere coerenti con la fede cristiana. Se per esempio un cosiddetto mistico mostra di essere più interessato alla sua buona reputazione che alla gloria di Dio e alla diffusione dell’Evangelo, più interessato ai suoi vantaggi personali, magari di natura economica, che a quelli del prossimo, diventa molto difficile credere che egli sia veramente un mistico sincero, anche se attraverso di Lui  abbiamo manifestazioni sensoriali (paranormali) che vanno al di là della capacità dei comuni mortali, quali ad esempio profezie, guarigioni, bilocazioni e miracoli di varia natura.

Proprio così, anche le profezie e le guarigioni miracolose, non sono una prova definitiva e probante di autentico misticismo. Di una persona che è veramente mistica bisogna che si possa ripetere del giudizio paradossale, ma pur vero dato dal poeta cattolico Novalis (1772-1801), capofila de movimento romantico tedesco, sul filosofo Baruc, Spinoza (1632-1677): “Questa è una persona intossicata di Dio”.

Siccome gli Angeli, pur essendo secondari rispetto ovviamente alla Santa Trinità, ma essendo i Messaggeri e i Servi Celesti del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ed essendo anche gli Angeli della Regina, sono elementi  che hanno una notevole importanza nella spiritualità cristiana, non possiamo, quindi, non ritrovarli in ogni autentica esperienza mistica.

La vita dei Santi, giova ricordarlo, una volta accertata la fondatezza dei fatti e delle testimonianze, anche se legata a determinate contingenze storiche e culturali, è un ‘luogo teologico’ degno di attenzione e di considerazione anche per il culto e il ministero degli Angeli. E’ importante sottolineare sempre che unico obiettivo degli Angeli è quello di stimolarci ad una più piena ed immediata unione conla SantaTrinità.I Santi non erano nati tali, ma lo divennero gradualmente e non senza notevole fatica.

Dalla loro biografia apprendiamo che la loro maturità spirituale è stata spesso influenzata dagli Angeli. Certamente non vi è cristiano che, nonostante i suoi limiti, non si sforzi di vivere autenticamente la sua fede che, un giorno o l’altro, non abbia sentito in se stesso ed intorno a sé l’influenza benefica degli Angeli come un lampo improvviso che, in un istante, dissipa le tenebre delle spirito, con una gioia interiore che scaccia la tristezza e rasserena il cuore con l’allontanamento provvidenziale di un pericolo imprevisto e con la soluzione insperata di un affare spinoso.

In quei momenti si ha la sensazione di essere improvvisamente circondati da un effluvio di luce intensa, di essere sollevati e custoditi da invisibili mani. Sono i Santi Angeli di Dio che compiono la loro benefica missione a vantaggio di creature deboli e limitate come noi. Essi nel relazionarsi all’uomo, unicamente con il permesso di Dio, apportano la condiscendenza benevola di Esseri di natura di gran lunga superiore alla nostra.

L’amore di amici veramente fedeli e la devozione e la diligenza degli autentici servitori di Dio che essi onorano i ogni loro pensiero e azione. Eccezionalmente, talvolta gli Angeli, questi nostri discreti amici, si manifestano più chiaramente alla nostra immaginazione attraverso sogni e visioni e addirittura nella vita dei mistici autentici posso prendere un corpo visibile per mostrarsi unicamente ai loro occhi.

Termino questo mio articolo con una frase del frate domenicano Sertilanges , che è veramente illuminante sulla relazione tra i mistici e gli Spiriti celesti: “C’è senza dubbio un nesso tra santità ed esistenza angelica, solo che nessuno è mai diventato santo perché ha visto gli Angeli, ma ha visto gli Angeli perché è diventato santo!”. Auguriamoci che le parole di mons. de Jong sull’importanza di riprendere la preghiera agli angeli e agli arcangeli per la nuova evangelizzazione non restino lettera morta!

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ZENIT Staff

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