"Amare la nostra vita e a farne dono per gli altri"

Discorso di Melissa Maioni, studentessa della Facoltà di Bioetica, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2012/13

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ROMA, sabato, 10 novembre 2012 (ZENIT.org). – Pubblichiamo seguendo, il discorso fatto dalla studentessa della Facoltà di Bioetica, Melissa Maioni, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2012/13, in presenza di S. E. R. Card. Mauro Piacenza.

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“Sua Eminenza Reverendissima, Carissimo Padre Pedro, Rettore di questo Ateneo, Cari Decani, Cari professori e membri di questa grande famiglia universitaria, come studenti sentiamo nel cuore la necessità di rivolgere un ringraziamento speciale al Signore per averci condotto qui, in questo luogo, che più che un’università sembra essere una vera e propria casa. Prima dell’apertura dell’anno della fede, il Santo Padre a Loreto disse: “È la fede, […], che ci dà una casa in questo mondo, che ci riunisce in un’unica famiglia e che ci rende tutti fratelli e sorelle.” Tutti i giorni, qui, noi facciamo esperienza di questa realtà. Veniamo da culture e paesi molto diversi tra loro (India, Slovacchia, Grecia, Messico, Stati Uniti…), viviamo differenti stati di vita, siamo laici, religiosi, sacerdoti, fidanzati, sposi,… ma questa diversità invece che essere d’ostacolo, è stata per noi motivo di condivisione, comunione e arricchimento personale. Nella diversità abbiamo scoperto di essere tutti molto amati perché chiamati a credere in un unico Dio, Gesù Cristo e nella Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica. In questa casa abbiamo imparato ad amare la nostra vita e a farne dono per gli altri, portando ogni giorno la nostra croce con fatica, amore e pazienza, combattendo contro le difficoltà… e anche contro qualche esame che non riuscivamo a passare! Investire i nostri anni più belli nello studio della Filosofia, della Teologia e della Bioetica ci ha dato la possibilità di avvicinarci sempre più alla conoscenza di Dio, non tanto grazie alle competenze acquisite, che certamente sono importanti e necessarie, quanto più grazie all’amore per la Verità trasmessoci sapientemente dai nostri insegnanti.

Questo tempo che dedichiamo alla nostra formazione si sta rivelando per noi un tempo di grazia che Dio ci concede non soltanto per noi stessi, ma soprattutto per prepararci ad affrontare il mondo e a portare il Vangelo! Ecco perché ci sentiamo chiamati alla Nuova Evangelizzazione: vogliamo essere noi gli apostoli del terzo millennio, vogliamo essere noi giovani a dire questo sì. Lo stesso sì che ha detto Maria, nostra Madre, Regina degli Apostoli, alla quale giorno per giorno, all’inizio e alla fine di ogni lezione, rivolgiamo il nostro saluto. Abbiamo lasciato la nostra casa per inseguire i nostri sogni, ma mai ci siamo sentiti soli. Tutte le mattine, anche quando arriviamo in ritardo e senza fiato per la tremenda salita che collega la stazione all’università, vediamo la Sua statua lì, sotto l’albero, che ci aspetta e pensiamo a Lei, che, pregando per noi, ci accompagna tutto il giorno con il suo sorriso.

Come studentessa di Bioetica mi fermo spesso a meditare sul sì di Maria, che tra le altre cose è stato un sì alla vita, alla vita di Gesù. Per questo motivo insieme ai miei compagni di facoltà mi considero davvero fortunata ad aver ricevuto una particolarissima e speciale vocazione: quella di diffondere il Vangelo della Vita! Desideriamo con tutto il nostro essere spendere la nostra vita per annunciare questo sublime Vangelo e per difendere e salvare la vita delle creature per le quali Cristo ha sacrificato la sua vita. È una grande sfida… soprattutto ora, dove molti fanno fatica a sperare,… ma, certi di non essere soli, confidiamo in Lui e nel suo aiuto!

L’unica aspettativa che abbiamo per quest’anno è quella di compiere le opere che il Signore ci affiderà e di saper rispondere con gioia e gratitudine a quanto Lui ci chiede.

Infine un augurio: auguriamo ai nostri professori di crescere nella clemenza e nella misericordia, particolarmente durante il periodo degli esami; noi studenti, nel frattempo, cercheremo di fare bene il nostro dovere. Soprattutto ci auguriamo di crescere in età, sapienza e grazia, perché il nostro studio diventi un’occasione per sviluppare i talenti che ciascuno di noi ha ricevuto in vista dell’edificazione del Regno di Dio.”

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ZENIT Staff

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