"Non c'è opera più grande da compiere nella vita di quella di riparare"

Lettera agli universitari di mons. Leuzzi per il mese di novembre

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ROMA, giovedì, 8 novembre 2012 (ZENIT.org).- Riprendiamo la lettera agli universitari per il mese di novembre scritta da monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare della diocesi di Roma e delegato per l’Ufficio per la pastorale Universitaria.

***

Cari studenti universitari,

tra pochi giorni saremo ad Assisi per il X Pellegrinaggio degli Universitari. Lentamente in questi anni tanti amici si sono uniti per condividere con noi, all’inizio dell’anno accademico la gioia di quest’esperienza.

Quando con i cappellani abbiamo scelto questa meta mi sono chiesto se le figure di Francesco e di Chiara potessero suscitare ancora interesse per gli studenti del nostro tempo.

Fin da giovane liceale, quando visitavo Assisi la mia meta preferita era la Basilica di S. Chiara dove è conservato il Crocifisso che parlò a Francesco dicendogli: “Va, Francesco, e ripara la mia Chiesa, in rovina!”. Francesco capì, come è onesto per ogni uomo dal cuore semplice, che doveva costruire la chiesetta di S. Damiano, che di fatto era diroccata. E così fece.

Ma il Crocifisso gli prospettava ben altro. La riparazione della chiesetta di S. Damiano era, in verità, il simbolo di un impegno più grande, che partiva dal semplice gesto di un semplice muratore.

Il Crocifisso chiedeva a Francesco di riparare la Chiesa facendo il muratore: che proposta!

Di questo episodio, in verità non ne sente parlare più di tanto, neanche negli ambienti più vicini ai francescani. Mi sono sempre chiesto, ma perché?

Riflettendo ho tratto questa conclusione: negli ultimi anni ho ascoltato tanti slogan, che circolavano anche in ambienti francescani, tutti interessanti e ambiziosi, ma scarsamente praticabili; impegni talvolta da addossare sulle spalle degli altri o da svolgere solo a condizione che non incidessero nella propria esistenza.

Non è difficile convenire con me che, purtroppo, nonostante questi slogan nulla è cambiato nella storia degli uomini! Anzi!

Francesco, invece, ci ricorda che Dio lo aveva cercato fin da giovane con passione e, alla fine, aveva vinto la sua riluttanza ad accogliere l’invito di questa chiamata, perché finalmente aveva compreso che la strategia di Dio era più convincente di quella degli uomini: Dio lo invitava a riparare!

Cari amici,

non c’è opera più grande da compiere nella vita di quella di riparare!

Che cosa devo riparare? Il mondo, la società, la grande struttura della Chiesa. Certo, anche questo! Ma prima di tutto bisogna riparare la propria vita. Anzi, bisogna proprio partire da questa per poter poi compiere grandi progetti.

Bisogna essere muratori! La gioia di essere mutatori che riparano la propria esistenza, la propria casa, i luoghi della vita sociale. Fate attenzione a coloro che gridano che sono finite le ideologie, le grandi narrazioni, che si divertono ad usare l’avverbio “post”, come ad esempio “post-moderno”, in tutte le analisi.

La verità è una sola: nel mondo ci sono molti progettisti, ma pochi muratori. Non solo: oggi siamo circondati da amici che vogliono restare progettisti senza impegnarsi nell’arte faticosa di voler avere un progetto.

Francesco, accogliendo l’invito del Crocifisso, ci ricorda che è meglio essere muratori che sanno progettare, che progettisti che non sanno costruire.

Come?

Nella fedeltà ai tuoi impegni di studio, quando il tempo ad esso dedicato ti sembra perso; quando forse pensi che a volte rinunciare ad altre legittime aspirazioni, come il divertimento o il tempo dello sport sia impossibile. Ricordati che in questi anni della tua vita sei un muratore!

Vi confesso che tante volte ho studiato mentre i miei amici lecitamente si divertivano. Ma solo così ho potuto assolvere ai miei impegni di studio e di impegno nella Chiesa e nella società. Penso ai tanti incontri nelle Parrocchie, in Università, nel partito. Sempre presente nei momenti più importanti e mai nessuno poteva accusarmi di essere lì perché avevo tempo da perdere!

Cari amici,

così comincia la vera avventura della vita.

Il Crocifisso ti cerca per questo, perché tu sia protagonista della tua vita al servizio del fratelli. Facendo il muratore come Francesco.

Muratore di Cristo per progettare la civiltà dell’amore!

+ Lorenzo Leuzzi
Vescovo Ausiliare di Roma

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione