Il Premio Pax Christi International a mons. John Onaiyekan

L’arcivescovo di Abuja è stato premiato per il suo impegno a favore del dialogo interreligioso

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ROMA, lunedì, 5 novembre 2012 (ZENIT.org).– “La violenza non avrà l’ultima parola”. Il movimento Pax Christi International ha assegnato la settimana scorsa il premio che conferisce ogni anno a chi si impegna per la pace, all’arcivescovo nigeriano John Onaiyekan per i suoi sforzi per la promozione del dialogo e di una migliore comprensione tra le popolazioni di diverse tradizioni religiose che vivono nel continente africano.

Mons. Onaiyekan ha sostenuto “instancabilmente” la causa della pace, della giustizia, del dialogo interreligioso nella Nigeria e in altri Paesi dell’Africa.

Il presule è dal 1994 alla guida dell’arcidiocesi cattolica di Abuja, in Nigeria, e co-presidente del Consiglio africano dei leader religiosi “Religioni per la pace” (ACRL-RfP). È stato inoltre presidente della Conferenza dei vescovi cattolici della Nigeria e co-presidente del Consiglio interreligioso della Nigeria (NIREC). È anche uno dei sei nuovi cardinali nominati il 24 ottobre scorso da papa Benedetto XVI.

Onaiyekan si è rivelato un ardente promotore del dialogo tra cristiani e fedeli di altre religioni e un difensore della pace e della cooperazione, specialmente in Nigeria. Al recente Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione  e la trasmissione della fede, l’arcivescovo ha ammesso che “i cristiani in Nigeria non si considerano perseguitati oltre misura dai musulmani”.

Ha aggiunto: “La nostra popolazione di 160 milioni è composta da cristiani e musulmani in parti uguali e con la stessa influenza. Siamo riusciti abbastanza bene a convivere nella stessa nazione. Crediamo di avere imparato alcuni lezioni che possono essere utili per il resto del mondo”.

Durante il Sinodo, l’arcivescovo ha sottolineato che musulmani e cristiani hanno “una responsabilità comune di operare per la pace e per l’armonia tra di noi e nel nostro mondo odierno”. Secondo il presule, le differenze tra le due fedi non sono irrilevanti ma “esistono anche ampie aree condivise, che ci sono state ricordate dal Vaticano II”. “La nuova evangelizzazione implicherà un lavoro comune per la promozione di valori condivisi, in un mondo che ne ha estremo bisogno”.

I co-presidenti di Pax Christi International, Marie Dennis (USA) e monsignor Kevin Dowling (Sudafrica), hanno affermato che “la nozione di riconciliazione è al centro del lavoro per la pace di Pax Christi International”. “È certamente nell’interesse di tutti i nigeriani di rimanere uniti nella volontà di liberare il loro Paese da ogni forma di violenza estrema che minaccia di dividerli”, ha dichiarato mons. Dowling.

Pax Christi International ha voluto riconoscere la leadership molto importante esercitata dall’arcivescovo Onaiyekan a favore delle pace nel suo Paese ma anche attraverso tutta l’Africa e anche in vari Paesi del mondo. Ha pagato di persona il suo impegno per predicare un Vangelo di pace e di non-violenza. Pax Christi International ringrazia mons. Onaiyekan per la sua determinazione nel credere che la violenza non avrà l’ultima parola. 

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ZENIT Staff

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