di Egidio Chiarella*
ROMA, sabato, 3 novembre 2012 (ZENIT.org) - Non c’è occasione, privata o pubblica, dove non si discuta della possibilità di migliorare l’esistenza umana, con teorie e disquisizioni, alquanto impegnative. Per chi si dice cristiano, la cosa si presenta molte volte fuorviante e persino incoerente. Perché? Non è un mistero, purtroppo, che proprio chi segue Cristo, in diversi momenti della quotidianità, snaturi il pensiero della verità evangelica. Lo fa, accettando magari dei compromessi, in nome di un presunto nobile scopo: vincere le sfide che lo attendono. Si “distrae” però, a tal punto, da non riconoscere la giustezza della Parola. Il cristiano ha pertanto paura della verità, che sta alla base della sua fede. La teme. Parla d’altro.
Un disastro! “Un pugno allo stomaco” per chi crede e fa la sua parte per salvare l’uomo! Una disfatta! Chi potrà mai cambiare il mondo, se chi conosce la verità si vergogna di trasmetterla? Il cristiano oggi si è adattato ad una omologazione verso il basso, pericolosa. Tutto si è appiattito. I ruoli, le funzioni, le responsabilità tendono ad essere mischiate, rovesciate, disattivate. Tutto si “sfarina” in nome di una strana uguaglianza, che appiattisce e standardizza l’essenza della società. Così si demolisce l’innata straordinaria capacità dell’uomo di unificare, pur nella diversità dei ruoli. È nella differenza, infatti, che si costruisce la vera unicità. L’ammasso delle coscienze e dei talenti produce una mediocre forma di convivenza, ritardando la redenzione dell’umanità e oscurando la sua dimensione soprannaturale.
In tale contesto prende forma la paura della propria verità. Eppure la storia ha attestato le profezie annunciate al popolo di Israele. Gesù con le sue opere e i suoi insegnamenti ha indicato, agli uomini tutti, la strada per la conquista dell’armonia fisica e morale. Un tragitto, questo, da percorrere ogni giorno. Il credente abbia la gioia di contaminare il prossimo distratto o perduto nella “moda” del tempo. Sia profeta e messaggero della Parola e non accetti, in modo passivo, il livellamento dei talenti dell’uomo. Se manca Cristo si rischia di rispondere solo alle seduzioni.
I pensieri umani devono al contrario rimuovere le tentazioni. Il demonio sa che falsando un intelletto sano, specie se con ruolo decisionale, rallenta la verità di Dio sulla terra. Scriveva così San Paolo ai Corinzi: “…..Temo però che, come il serpente con la sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo”. Ma anche quando l’uomo riuscirà, attraverso la preghiera, ad essere più forte di Satana, difendendo così la propria verità, non dovrà mai affievolire il suo cuore. Il male tenterà, con forza, di riprendersi la sua primitiva postazione.
Illuminante, a proposito, un passo del vangelo di Luca, in cui il demonio stabilisce di ritornare nella casa lasciata: “... Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima”. Il vero cristiano cambia il mondo, non nasconde la verità.
Celebre è rimasta l’omelia di San Leone Magno (440-461) per il Natale (Sermone 21,3), in cui esorta il singolo fedele a svegliarsi dal sonno e dalla pigrizia spirituale: “Agnosce, christiane, tuam dignitatem”. “Riconosci o cristiano la tua dignità”. Oggi il cristiano è senza la sua dignità. Non la conosce, se non a parole. Non sa individuare la sua vera natura! È questa la grande miseria, la povertà, l’impoverimento del mondo. Sarebbe sufficiente che un solo cristiano vivesse la sua dignità, perché il mondo fosse riscaldato da una grande luce.
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Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, collabora con il Ministero dell’Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo La nuova primavera dei giovani.
Chi volesse contattarlo può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it