di Antonio Gaspari
RIMINI, venerdì, 2 novembre 2012 (ZENIT.org) – “Dio ci vuole felici”: così monsignor Francesco Lambiasi, ha iniziato l’omelia della celebrazione eucaristica che si è svolta giovedì 1 novembre al Palacongressi di Rimini.
Il Vescovo di Rimini ha parlato agli oltre 3500 animatori del Rinnovamento nello Spirito convenuti per il 36° Convegno Nazionale. Il presule ha spiegato che la prima parola usata da Gesù alle folle nel celebre discorso alla montagna è “beati!” che diverse bibbie traducono con “felici!”.
Vengono proclamati beati i poveri, i miti, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati per la giustizia. Secondo il Vescovo di Rimini Gesù “spezza la morsa fatale dell’infelicità, rivolgendosi proprio a coloro che si trovano nelle lacrime”.
Il Maestro di Nazaret dice che saranno beati coloro che sono nel pianto, che hanno fame e sete della giustizia e che ottengono gratuitamente la felicità che solo Dio può dare. “Gesù – ha sottolineato il presule – è venuto al mondo non solo per liberarci dal male, ma per comunicarsi la sua perfetta letizia”.
Per monsignor Lambiasi Gesù opera il riscatto della nostra miserabile situazione attraverso uno scambio meraviglioso: “prende su di sé tutto il nostro male e ci dona tutto il suo bene, ci porta via la nostra miseria e ci dona la sua misericordi: ci partecipa la natura divina, ci contagia la sua divina filialità”.
In questo contesto – ha aggiunto – “la santità non è né più né meno che vivere da figli felici, che non ricadono nelle tenebre dell’errore, ma restano luminosi nello splendore della verità”.
Parlando dell’anno della fede il Vescovo di Rimini ha ricordato le parole di Elisabetta rivolte alla giovane Maria di Nazaret: “beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.
“La fede di Maria – ha precisato il prelato – contribuisce al compimento del messaggio”, ma “il compimento annunciato dall’angelo non si limita al concepimento del bambino. Questo messaggio annunciava tutta l’opera messianica”.
Infatti “Maria ha avanzato come pellegrina sulla strada della fede”, in Maria “felicità della fede e felicità della sinergia con Dio sulla storia della salvezza, coincidono al dettaglio”. Monsignor Lambiasi ha invitato l’assemblea a camminare con Maria la “tutta santa umile e alta più che creatura, la madre della nostra fede”.
Il Vescovo ha concluso affermando: “Camminiamo con tutto il popolo santo di Dio che è la Chiesa verso la casa del Padre”.