"Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi"

Messaggio natalizio di monsignor Domenico Cancian, vescovo di Città di Castello

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CITTA’ DI CASTELLO, domenica, 25 dicembre 2011 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il messaggio per il Natale 2011 di monsignor Domenico Cancian f.a.m, vescovo della diocesi umbra di Città di Castello.

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E’ questa la notizia più bella per l’intera umanità. La notizia che contiene una grande gioia per tutti: “Oggi è nato il Salvatore, Cristo Signore”.

Lui è il Sole che squarcia le tenebre della notte del male. Lui è arrivato ad illuminare la nostra mente e a riscaldare il nostro cuore.

Gesù significa “Dio salva, libera”. Gesù si chiama anche l’Emmanuele il “Dio-con-noi”.

Non finiamo di stupirci che Dio Padre ci abbia donato il Figlio e che Gesù sia venuto tra noi nel modo più umile e più povero … tanto che nessuno se ne accorse!

Chi non si commuove dinanzi al presepe che faceva impazzire di gioia S. Francesco?

Tutti avvertiamo il Natale come festa connotata dalla luce, dai regali, dalla gioia di stare insieme, eppure l’uomo fa tanta fatica ad andare a incontrare Gesù, a intrattenersi con Lui, ad accoglierLo come Maria, come Giuseppe, come i pastori e a vivere come Lui.

Svegliati, o uomo: per te Dio si è fatto uomo. Lui ti illuminerà. Riconosci la tua dignità. Deponi l’uomo vecchio con la condotta di prima e rivesti l’uomo nuovo, vivi come il Signore Gesù” (Sant’Agostino).

Non è forse vero che i nostri guai provengono dal fatto che noi continuiamo a vivere per i fatti nostri come se lui non fosse venuto?

Pensiamoci bene.

Possiamo – per distrazione, grave distrazione – mandare in fumo l’Unica Speranza di salvezza proprio in tempi in cui tutti avvertiamo con estrema preoccupazione che questo nostro mondo può andare in tilt, può entrare nella recessione (non solo economico-finanziaria) e peggio ancora nella depressione e disperazione. Tant’è, anche per la nostra esperienza personale, familiare e sociale.

Gesù che fin da subito si è accomodato in una stalla, che ha lavorato come falegname per 30 anni, che è passato in mezzo alla gente facendo solo del bene, che ha accettato di morire sulla croce per amore, che è voluto rimanere con noi in un pezzo di pane, esercita un fascino straordinario. Lui è venuto a insegnarci, con i fatti più che con le parole, che il senso profondo della vita umana è spenderla per amore, per quel tipo di amore che non si fa guidare dal tornaconto personale. Vivere è donarsi. Chiudersi nell’egoismo è morire.

Com’è possibile vivere così?

Gesù ci regala il suo Spirito, il suo Amore. Chi l’accoglie diventa figlio di Dio e fratello di tutti, come lo è Gesù.

Se, come sogna Dio, tutti accogliessimo Gesù, il mondo non avrebbe problemi o comunque saprebbe come risolverli. Certo, occorre essere semplici come i bambini per credere in Gesù, inginocchiarci e adorarlo, aprirgli il cuore, chiedergli di accompagnarci come Amico e di guidarci nella sua strada, l’unica che porta dalla terra al cielo.

Il Natale non è una parentesi romantica, non è evasione illusoria, tanto meno una favola per bambini (tipo Babbo Natale!). Natale è la grande opportunità di vivere fin da subito in modo … divino, come Gesù. Natale è, oggi più che mai, l’occasione buona per riconciliarci con Dio e con gli uomini, per superare le violenze e l’egoismo, per imparare a condividere, per vivere in questo mondo “con sobrietà, con giustizia, con pietà, pieni di zelo per le opere buone”.

Gesù ci insegna ad amare con la semplicità di un bambino. Col sorriso. Auguro gioia, pace, speranza a tutti, particolarmente ai giovani nel disagio, ai malati, alle persone sole e disperate, a chi ha perso il lavoro e non sa come vivere … Vi sono vicino, vi aiuto per quel che posso, vi benedico augurando un anno più bello!

Con la certezza che, in compagnia di Gesù e uniti tra di noi, possiamo farcela! Buon Natale!

Domenico Cancian f.a.m
Vescovo di Città di Castello

Natale 2011 

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ZENIT Staff

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