ROMA, mercoledì, 21 dicembre 2011 (ZENIT.org) – Un nuovo centro di accoglienza per donne incinte in difficoltà e i loro bambini non nati è l’ultimo sviluppo nella campagna pro vita lanciata in risposta alle pressioni da parte delle agenzie internazionali per liberalizzare la legge sull’aborto nella Giamaica. Lo rivela il sito di informazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre, ACN News (20 dicembre).
Con il sostegno finanziario di varie fonti, fra cui una donazione di Aiuto alla Chiesa che Soffre di 40.000 dollari, la congregazione dei Missionari dei Poveri ha potuto costruire un ostello intitolato ai Santi Innocenti, il Holy Innocents Women in Crisis Center, che aprirà le sue porte nel gennaio 2012.
Il nuovo centro, situato a Kingston, la capitale dell’isola caraibica, potrà accogliere 20 mamme e i loro bambini, e garantire un’assistenza diurna ad altre 200 donne.
Il fondatore della congregazione, padre Richard Ho Lung, ha dichiarato: “Si è rivelato un edificio molto bello, attrezzato per dare consulenza alle donne, per ospitarle in caso di necessità – sia provvisoriamente che per un periodo più lungo – e per prendere cura dei loro bambini e offrire loro una continuità di assistenza durante tutta la gravidanza”.
Padre Lung ha descritto come i Missionari dei Poveri intendono prendere cura dei nascituri: ciò è l’obiettivo chiave del centro, lanciato in risposta alla campagna delle agenzie internazionali per spingere il governo giamaicano a cambiare la legge sull’aborto nel Paese.
Il sacerdote ha scoperto che gli aiuti umanitari alla Giamaica erano vincolati alla precondizione che il governo di Kingston avrebbe dovuto liberalizzare l’aborto. L’attuale legislazione prevede la possibilità di interrompere la gravidanza in tre casi: quando il feto presenta malformazioni, quando la salute della madre è a rischio, e quando la gravidanza è frutto di stupro o incesto.
Per il fondatore dei Missionari dei Poveri, si tratta di “soldi sporchi di sangue”, perché gli aiuti umanitari erano legati all’agenda delle agenzie internazionali per la pianificazione familiare, che hanno sposato la causa dell’aborto.
“L’Unione Europea e US AID non devono porre delle condizioni agli aiuti per la costruzione di scuole, o per la riparazione delle strade, o aiutare gli ospedali, e così via: questa è un’interferenza interna nella gestione della vita e della politica del nostro Paese”, ha detto padre Ho Lung.
Inoltre il sacerdote ha raccontato ad ACN News, che la sua congregazione ha organizzato l’opposizione di medici, infermieri, insegnanti, studenti e cristiani di tutte le denominazioni contro qualsiasi liberalizzazione dell’aborto. Il governo ha accantonato il progetto quando un sondaggio ha mostrato che il 65% dei giamaicani è contrario a qualsiasi modifica della legge vigente.
Tuttavia, dopo la fine della campagna padre Lung sentiva che era necessario offrire alle donne incinte un’alternativa all’aborto.
“Mi sembrava che non fosse sufficiente dire che è sbagliato, ma che ci doveva essere una positiva risposta pratica”, ha spiegato il missionario, raccontando anche come una piccola comunità di suore – nata nove mesi fa in seguito all’attività pro vita dei Missionari dei Poveri – abbia preso in mano l’assistenza fornita ai neonati e alle loro mamme.
Mentre il Holy Innocents Center non è ancora completamente operativo, già è in funzione una clinica, dove le suore assistono ogni settimana da 80 a 100 future mamme.
“Abbiamo sei suore adesso e riceviamo molte richieste di poter unirsi a noi, il ché è sorprendente nella Giamaica, che non è molto cattolica”.
I Missionari dei Poveri hanno deciso di limitare la nuova comunità a poche suore fino a quando i primi membri saranno spiritualmente ben formati e “capiscono veramente il loro impegno per le persone senza fissa dimora e gli indigenti, nonché per le donne e i bambini in grande difficoltà”.
“Penso che sia il modo di agire di Dio, non ho mai pensato a formare una comunità di suore: abbiamo 600 fratelli in questo momento”, ha proseguito padre Ho Lung.
Il fondatore dei Missionari dei Poveri ha sottolineato che l’assistenza fornita dalle suore è gratuita come lo saranno tutti servizi del nuovo centro.
Ringraziando ACS per il suo sostegno, padre Lung ha dichiarato che “se si tratta di servizi medici o qualcos’altro, tutto è gratuito”. “La gente considera questo un miracolo della fede, che tante cose vengono realizzate semplicemente confidando nel Signore e confidando in Cristo che opera nella vita di persone generose”, ha sottolineato.
“Ed è proprio qui, ritengo, che Aiuto alla Chiesa che Soffre sia veramente un’agenzia utilissima, è stata una delle nostre più importanti agenzie di beneficenza, aiutando i Missionari dei Poveri”, ha concluso il fondatore della congregazione.