Un porta verso l'infinito: il progetto di "riconciliazione" tra Arte e Fede

Dal 22 dicembre, il primo appuntamento dell’iniziativa dell’Ufficio Comunicazioni Sociali del Vicariato di Roma

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di Salvatore Cernuzio

ROMA, mercoledì, 14 dicembre 2011 (ZENIT.org) – Papa Paolo VI disse una volta che il dramma del nostro tempo è il “divorzio” tra arte e cultura. Nel corso degli ultimi secoli, infatti, il dialogo tra Chiesa e arte, da sempre fecondo e creativo, si è incrinato portando ad un impoverimento reciproco.

È proprio per recuperare tale dialogo che Paolo VI incontrò, nel 1964, gli artisti nella Cappella Sistina; Giovanni Paolo II dedicò loro, nel 1999, una lettera personale e Benedetto XVI, dopo 40 anni, ha voluto incontrare nuovamente tutti gli artisti.

Ed è proprio per rilanciare un dialogo che non avrebbe mai dovuto interrompersi, che l’Ufficio delle Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma ha dato il via al progetto “Una porta verso l’infinito: l’uomo e l’Assoluto nell’arte”, una riflessione sull’arte come strumento di trasmissione della fede, realizzata in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la Cultura e il Teatro dell’Opera di Roma.

“Il progetto nasce da un’esortazione del Santo Padre ad avere una ‘creatività catechetica’” ha dichiarato don Walter Insero, direttore dell’Ufficio diocesano, durante la conferenza stampa di presentazione, svoltasi ieri, martedì 13 dicembre, nella Sala Rossa del Vicariato di Roma.

“L’arte è un’ulteriore via per avvicinare le persone alla fede, alla conoscenza di Dio – ha proseguito don Insero – dal momento che, attraverso una pluralità di linguaggi, è la forma più nobile di comunicazione. Essa, infatti, è espressione delle meraviglie di Dio sulla terra e diventa perciò strumento ideale per trasmettere la fede”.

Un’iniziativa, dunque, che ha come obiettivo “esplorare i misteri insondabili della bellezza umana come riflesso del Dio creatore, definito divino artista”, utilizzando le stesse parole del giovane direttore artistico Francesco D’Alfonso.

Centro propulsore del progetto sarà la Chiesa che più a Roma ha una vocazione artistica: Santa Maria in Montesanto, in piazza del Popolo, meglio conosciuta, appunto, come la Chiesa degli Artisti.

“La natura del progetto è simbolicamente iscritta nell’architettura di questa basilica – ha affermato Francesco D’Alfonso – l’ellissi della pianta, infatti, descrive e circoscrive lo spazio, suggerendo l’idea di un universo in movimento che s’irradia nella capitale, da sempre crocevia di spiritualità ed arte”.

Da Santa Maria in Montesanto si snoderanno, infatti, i numerosi e ricchi appuntamenti che partiranno dal prossimo 22 dicembre per concludersi intorno al 27 aprile 2012, coinvolgendo anche altre Chiese meno centrali, come il Santo Volto di Gesù, in via della Magliana, o San Giovanni Battista de la Salle, in zona Eur.

Spettacoli teatrali, installazioni artistiche, iniziative sul cinema, conferenze “in dialogo” tra arte e fede e rassegne di musica sacra investiranno, quindi, tutta la Capitale, realizzando una via pulchritudinis, ovvero “un cammino per consentire agli uomini, attraverso la bellezza, di toccare con mano il vero, il bello, il puro che i credenti chiamano Dio”, come ha dichiarato mons. Melchor Sanchèz de Toca y Alameda, sottosegretario del Pontificio Consiglio per la Cultura.

Tante esclusive, inoltre, tra gli eventi che scandiscono il calendario: il 6 e 7 gennaio, la rappresentazione di un’opera sacra tragicomica del 1752 che non ha mai varcato il confine della Sicilia e il 14 dello stesso mese il convegno dal titolo Sulla via della bellezza per una Nuova Evangelizzazione con la partecipazione di mons. Rino Fisichella e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire.

Ancora: il Dialogo fede e musica, il 4 giugno, tra il cardinale Gianfranco Ravasi e il celebre direttore d’orchestra, Riccardo Muti o la rassegna teatrale, tra aprile e maggio, in cui verranno rappresentati i cinque migliori copioni delle compagnie parrocchiali sul tema dell’anno pastorale Si sentirono trafiggere il cuore.

Da segnalare, poi, la serie di eventi organizzati, per la prima volta nella Capitale, dal Cortile dei Gentili dal titolo Bellezza e Cinema, ad ottobre, in occasione del Festival Internazionale dei Film.

“In questo tempo di crisi – ha concluso mons. Sanchèz – è incoraggiante e raro che una Diocesi come Roma investa sull’arte”.

“Arte con la A maiuscola – ha precisato il direttore D’Alfonso – che non è quel concetto sbagliato che i media trasmettono ai giovani, ma l’arte come dono di Dio, frutto di passione, lavoro e sacrificio, che diventa linguaggio universale e modello educativo per tutti”.   

Il primo appuntamento si svolgerà il prossimo giovedì 22 dicembre, alle ore 21, nella Chiesa degli Artisti, con il concerto su musiche di Mendelssohn e Schumann che vedrà la partecipazione del Coro del Teatro dell’Opera di Roma, diretto dal maestro Roberto Gabbiani. Il concerto, inoltre, sarà arricchito dall’installazione in fibra ottica, un fascio di luce, dal titolo Luce oltre la materia, dell’artista Carlo Bernardini


Per maggiori informazioni, consultare il sito http://www.romasette.it/sito_ucs/ucs/  ;alla voce “Una porta verso l’infinito”.

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ZENIT Staff

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