CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 4 dicembre 2011 (ZENIT.org) – Durante l’Angelus della seconda domenica d’Avvento papa Benedetto XVI ha riflettuto in particolare sulla figura di San Giovanni Battista, modello di sobrietà e di ascesi interiore per la preparazione alla venuta al mondo di Nostro Signore Gesù Cristo.
Assieme alla Vergine Maria è proprio Giovanni il Battista, protagonista del Vangelo odierno (Mc 1,2-8), ad avere “un ruolo preminente” nella discesa di Cristo sulla terra.
Lo stile di vita del Battista “dovrebbe richiamare tutti i cristiani a scegliere la sobrietà come stile di vita, specialmente in preparazione alla festa del Natale, in cui il Signore – come direbbe san Paolo – da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà (2 Cor 8,9)”, ha osservato il Santo Padre.
La missione di Giovanni, ha proseguito il Papa, è “un appello straordinario alla conversione”. E ha citato il proprio libro Gesù di Nazareth, in cui sottolineava che il suo battesimo “è legato a un ardente invito a un nuovo modo di pensare e di agire, è legato soprattutto all’annuncio del giudizio di Dio”.
Il monito di Giovanni Battista riguardo all’arrivo del Messia, “colui che è più forte di me” e che “battezzerà in Spirito Santo” è qualcosa che “va oltre e più in profondità rispetto alla sobrietà dello stile di vita”, ha commentato Benedetto XVI.
“Lasciamoci illuminare da un raggio della luce che proviene da Betlemme, la luce di Colui che è ‘il più Grande’ e si è fatto piccolo, ‘il più Forte’ e si è fatto debole”, ha poi esortato.