Il Patriarca Gregorio III Laham visita il Venezuela

Patriarca greco-melchita cattolico di Antiochia e di tutto l’Oriente

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di Nieves San Martín

CARACAS, giovedì, 20 ottobre 2011 (ZENIT.org).- Il Patriarca greco-melchita cattolico di Antiochia e di tutto l’Oriente, Alessandria e Gerusalemme, Sua Beatitudine Gregorio III Laham, ha compiuto questo martedì una visita di cortesia alla Conferenza Episcopale del Venezuela (CEV), esprimendo la propria gioia e il desiderio di continuare a stringere i vincoli di comunione con la Chiesa latina.

Il Patriarca, alla prima visita nel Paese sudamericano, ha offerto un breve resoconto storico della sua tradizione ecclesiale e della presenza nei territori in cui sono emigrati i suoi fedeli, tra i quali appunto il Venezuela.

Ha quindi chiesto alla Chiesa cattolica latina un maggiore sostegno, attraverso sacerdoti fidei donum che possano accompagnare il Vescovo greco-melchita del Venezuela, chiedendo anche che si permetta ai sacerdoti del suo rito passati al rito latino di conservare le proprie tradizioni e di poter tornare, dopo un certo periodo di tempo, al proprio rito di origine.

Allo stesso modo, ha esortato i fedeli cattolici venezuelani a conoscere maggiormente questo rito orientale per apprezzarlo e valorizzarlo.

Il presidente della Conferenza Episcopale Venezuelana (CEV), monsignor Ubaldo Santana, ha dato il benvenuto a Gregorio III e a rappresentanti di circa otto Paesi americani che componevano la delegazione che lo accompagnava.

La visita si è svolta nel contesto della XLIII Assemblea Straordinaria della Conferenza Episcopale Venezuelana, che terminerà questo giovedì e in cui si discute della programmazione del prossimo anno pastorale e di alcuni aspetti della realtà del Paese.

Il Patriarca

Gregorio III Laham è nato nel 1933 a Daraya, vicino Damasco (Siria). E’ entrato nel seminario di San Salvatore dei Basiliani a Shuf (Libano) nel 1943. E’ stato ordinato sacerdote nel 1959 nel monastero di Grottaferrata, vicino Roma.

Tornato in Libano, è stato nominato superiore del seminario del suo Ordine a Jeita, vicino Beirut, incarico che ha ricoperto fino al 1969, insegnando anche Teologia e Liturgia all’università.

Ispirato a lavorare per l’unità della Chiesa, nel 1962 ha fondato la rivista Unità nella Fede, prima rivista araba che si occupa di questioni e problemi ecumenici. Ha anche avviato un’azione sociale con la creazione di orfanotrofi e centri di istruzione.

Nel 1974, dopo l’arresto dell’Arcivescovo Hilario Capucci da parte delle autorità israeliane, Sua Beatitudine il Patriarca Massimo V Hakim lo ha nominato amministratore patriarcale e poi vicario patriarcale a Gerusalemme.

Nel Santo Sinodo del 9 settembre 1981 è stato eletto Vescovo, venendo consacrato a Damasco il 27 novembre dello stesso anno da Massimo V, al quale poi è succeduto come Patriarca.

La Chiesa

La Chiesa del Patriarcato di Antiochia, o della provincia romana d’Oriente, in gran parte nell’attuale Siria, è la Chiesa apostolica per eccellenza.

Risale ai primi anni della predicazione evangelica. Il trasferimento del centro del cristianesimo primitivo da Gerusalemme ad Antiochia è avvenuto pochi anni dopo la morte di Gesù. Antiochia era la fonte della diffusione del Vangelo nel mondo intero.

Il Patriarca Gregorio III è uno dei cinque Patriarchi di Antiochia: greco-ortodosso, siro-ortodosso, maronita, siro-cattolico e greco-melchita cattolico.

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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