di Roberta Sciamplicotti
ASSISI, mercoledì, 12 ottobre 2011 (ZENIT.org).- “Annuncio del Vangelo e testimonianza della carità” è il tema del convegno che vede riuniti ad Assisi da questo lunedì 200 Cappellani militari di tutta Italia, in servizio e in congedo, e una rappresentanza dell’Associazione per l’Assistenza Spirituale alle Forze Armate (Pasfa).
I tre giorni di lavori hanno come filo conduttore la carità, in tutte le sue forme.
Intervenendo nella prima giornata con una relazione sul tema “Persona e carità”, monsignor Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, ha sottolineato che la Chiesa, “dovunque e certamente anche nel mondo militare, non deve cercare successi o onori agli occhi del mondo, ma piuttosto, dimentica di sé, deve proiettarsi verso gli altri nell’esercizio della carità”.
“Questo non è scontato – ha indicato –, deve anzi essere sempre di nuovo motivato, attraversando a volte passaggi epocali, vivendo conversioni di mentalità e di stili radicati”.
Visto che il cristiano è chiamato per vocazione alla riforma coraggiosa e continua, in conformità alle esigenze del Vangelo e ai segni dei tempi, “occorre motivare l’impegno della carità come forma autentica di fedeltà al Dio cui si è consacrata la propria vita”, ha osservato il presule.
“La prima forma di carità da vivere”, ha proseguito monsignor Forte, “consiste, per il presbitero impegnato pastoralmente fra le forze armate, nella fedeltà alla propria identità sacerdotale, che non si misura sulla legislazione civile, ma sulla sequela di Cristo”.
Dal canto suo, il generale Biagio Abrate, Capo di Stato Maggiore della Difesa, ha espresso ai Cappellani “gratitudine sincera per l’opera spirituale svolta al servizio degli uomini con le stellette”, ritenendola un lavoro “insostituibile e prezioso in Patria, all’estero e nelle missioni internazionali”.
Particolarmente apprezzato, ha sottolineato, “è, poi, il sostegno dato nei momenti di sofferenza, quando la famiglia militare è toccata dal lutto”. “In quelle occasioni, solo le parole di speranza che ascoltiamo nelle omelie di mons. Pelvi, riescono a donare sollievo e ad offrirci il sostegno necessario”.
Monsignor Vincenzo Pelvi, Ordinario militare per l’Italia, ha osservato che “il mondo militare contribuisce a edificare una cultura di responsabilità globale, che ha la radice nella legge naturale e trova il suo ultimo fondamento nell’unità del genere umano”.
“Di qui – ha aggiunto – l’esigenza di una rinnovata attenzione a quella responsabilità di proteggere, un principio divenuto ragione delle missioni internazionali”.
Questo martedì è intervenuto al convegno il Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia.
“La carità”, ha affermato, “è il dinamismo buono che plasma tutta la personalità dell’uomo e la dispone alla vita eterna. Le opere di carità verso i bisognosi sono soltanto una delle sue espressioni, sia pure molto significativa”.
Il Cardinale ha quindi ricordato il ruolo rilevante della carità nella famiglia e l’importanza per i Cappellani militari della pastorale familiare, il cui primo obiettivo dovrebbe essere la formazione “di un nucleo di famiglie esemplari”, che evangelizzano con la loro testimonianza.
Nell’omelia della Messa che ha presieduto, monsignor Giuseppe Bertello, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, ha poi invitato i Cappellani ad ascoltare quotidianamente la voce del Signore, “una voce che abbiamo conosciuto nella vocazione, ma che deve essere apertura continua alla volontà di Dio”.
“L’evangelizzazione, infatti, dipende da quanto noi per primi ci apriamo a Dio, perché si può annunciare in modo credibile solo ciò che si conosce e si vive”, ha segnalato.