Medaglie dei Giusti a San Zenone degli Ezzelini

Il prete e le famiglie che salvarono 53 ebrei

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

di Antonio Gaspari

ROMA, giovedì, 6 ottobre 2001 (ZENIT.org).-Proprio quando la barbarie nazista sembrava poter colpire inesorabilmente la popolazione di fede ebraica, un sacerdote insieme ad alcune famiglie di san Zenone degli Ezzelini, in provincia di Treviso, ne misero in salvo 53.

L’eroismo dei protagonisti è stato ricordato mercoledì 5 ottobre nella Chiesa di San Zenone degli Ezzelini, nel corso di una cerimonia in cui l’Istituto per la memoria dei martiri e degli eroi dell’Olocausto, Yad Vashem, ha conferito il riconoscimento di ‘Giusto fra le nazioni’ alla memoria di don Oddo Stocco, a Ida Mozzachiodi in Colbertaldo e, direttamente, a Pierina Lessio in Gazzola, l’unica dei tre ancora in vita

A consegnare le medaglie alla pronipote di monsignor Oddo Stocco, alla figlia della signora Ida Mozzachiodi in Colbertaldo e alla signora Pierina Lessio, è stata Livia Link, consigliere dell’ambasciata d’Israele a Roma, la quale nel suo intervento ha ricordato lo speciale valore del riconoscimento che lo Yad Vashem assegna a persone che hanno rischiato la propria vita per salvare quella di ebrei perseguitati durante il periodo bellico.

Con parole cariche di commozione la novantenne Pierina Lessio ha raccontato: “Nel maggio del ’44 fummo contattati dal parroco don Oddo Stocco che ci chiese di nascondere tre ebrei. Era per la vita e non potemmo dire di no. Per dieci mesi e mezzo la nostra casa divenne anche la loro casa e a distanza di tanti anni il ricordo di quel periodo è ancora vivissimo ed emozionante”.

La signora Maria Dorotea Colbertaldo, nipote di Ida Mozzachiodi Colbertaldo, ha ricordato le visite dell’ing. Giovanni Geschemay, titolare del Feltrificio Veneto di Marghera, alla nonna.

“Mia nonna – ha spiegato – aveva perso nella grande guerra il marito e viveva con i figli, due maschi e una femmina. Non ha esitato a ospitarlo. Mio padre Giuseppe, quando c’erano i rastrellamenti lo portava con lui a nascondersi nei campi”.

Per don Antonio Ziliotto, parroco della Chiesa si San Zenone, il riconoscimento dello Yad Vashem “è un onore adeguato per un’opera di grande valore. L’amore di Dio è sempre lo stesso: dare la vita per i propri amici. L’amore di mons. Stocco e di quelle famiglie sanzenonesi siamo chiamati a viverlo con la stessa intensità oggi: il nostro impegno sarà ancora più grande alla luce di questo riconoscimento”.

Le medaglie dei Giusti sono state assegnate grazie soprattutto alla testimonianza scritta di tre ebrei polacchi salvati, Kalman, Abraham Gredinger e Shlomo Rakower, e ormai deceduti a S. Paolo del Brasile, Sidney e Tel Aviv.

Hanno contribuito anche altre persone salvate. Tra queste, tre sono ancora viventi: Renzo Franco (Venezia), Haia Luigia Huberman (Genova) e Paolina Schilkmann Gredinger (Sidney).

Con la collaborazione di 22 famiglie della sua Comunità, don Oddo diede ospitalità a 53 persone di fede ebraica: di queste, 30 sono state individuate con nome e cognome, 4 solo con il nome e 2 solo con il cognome. Di 17 persone si sono perse le identità anagrafiche.

A ricordare le venti famiglie sanzenonesi che, pur non avendo ottenuto il riconoscimento israeliano, misero a repentaglio la propria vita per salvare gli ebrei è stato Luigi Mazzaro sindaco di San Zenone.

Le tre medaglie dei giusti si San Zenone vanno ad aggiungersi alle 11 già consegnate in provincia di Treviso: cinque cittadini di Possagno, Ferdinando Isotton, Domenica De Biasio Isotton, Elvira Furlan Isotton (1990), Alessandro Bastianon e Fausto Cunial (1997), il notaio Elio Gallina di Treviso (2007), Clelia Caligiuri De Gregorio di Piavon di Oderzo (1966) ed i quattro sacerdoti trevigiani don Dalla Torre, don De Zotti e don Simeoni (1965) e don Pasin (1999).

Presenti alla cerimonia anche gli alunni delle scuole elementari e medie di San Zenone che hanno voluto omaggiare o premiati con un brano tratto da “Se questo è un uomo” di Primo Levi e con il canto “Auschwitz” di Francesco Guccini. Al termine della cerimonia autorità e partecipanti si sono spostati di fronte alla Chiesa di San Zenone dove è stata intitolata una via in onore di monsignor Oddo Stocco.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione