In Uganda seminari a rischio per l'aumento dei prezzi

ROMA, domenica, 2 ottobre 2011 (ZENIT.org).- Il Rettore del seminario maggiore del nord dell’Uganda ha rivelato che i seminaristi del Paese sono stati duramente colpiti dalla grave crisi economica e dall’inflazione galoppante.

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Monsignor Cosmas Alule, Rettore del seminario maggiore Alokolum Major, ha riferito che i problemi finanziari nel Paese hanno provocato gravi difficoltà all’istituzione.

Parlando durante una visita al quartier generale dell’associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) a Königstein, in Germania, il presule ha affermato che la situazione economica ostacola anche altri seminari in questo Paese dell’Africa orientale.

Da agosto, l’inflazione è schizzata dall’1,7% a circa il 19%. Sono stati soprattutto i prezzi dei generi alimentari ad aumentare in modo particolarmente accelerato – quelli di mais, fagioli, zucchero e altri alimenti di base sono quadruplicati -, ma aumentano costantemente anche i prezzi della benzina e dei materiali da costruzione.

Per monsignor Alule, questa situazione è dovuta, oltre che alla crisi economica mondiale, alla siccità che soffre gran parte dell’Uganda, nonché all’onerosa campagna elettorale in occasione delle elezioni al Parlamento del febbraio scorso, alle quali il Governo ha destinato molto denaro.

“Il Governo ha speso soldi in modo sconsiderato, per scopi politici, anziché preoccuparsi per il benessere della popolazione”, ha denunciato.

Il seminario di Alokolum è situato in un territorio che per vent’anni si è visto colpito dalla guerra civile tra il Governo ugandese e i ribelli del Lord’s Resistance Army. Ora si è visto costretto a bloccare tutti i lavori di costruzione resi necessari dall’aumento del numero delle vocazioni sacerdotali, per il cui il seminario ha urgente bisogno di spazio.

“Riusciamo appena a sostenere le spese per le necessità fondamentali, anche se coltiviamo in giardino riso, fagioli, mais e verdure, per ridurre le spese per l’alimentazione”, ha confessato il Rettore. Tra l’altro, c’è da temere che la crisi non solo continuerà, ma si acutizzerà.

E’ probabile che nel prossimo anno accademico il seminario sacerdotale di Alokolum avrà 209 studenti, 26 più dello scorso anno.

Come negli altri seminari del Paese, il numero dei seminaristi aumenta: lo scorso anno erano 1.130 i giovani che si stavano preparando al sacerdozio nei cinque seminari del Paese.

In Uganda circa il 45% dei 33 milioni di abitanti è cattolico. Malgrado le tante vocazioni, in molte regioni del Paese c’è scarsità di sacerdoti.

Per questo motivo, Aiuto alla Chiesa che Soffre ha lanciato un appello per aiutare i seminari dell’Uganda.

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ZENIT Staff

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