Il Cardinale Bagnasco: “l'uso strumentale della religione” è sempre scorretto

In merito al referendum in Svizzera sull’edificazione di nuovi minareti

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ROMA, martedì, 1° dicembre 2009 (ZENIT.org).- “Da qualunque parte venga, l’uso strumentale della religione è sempre qualcosa di scorretto”. E’ quanto ha detto il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, sulla vicenda legata al recente referendum in Svizzera sull’edificazione di nuovi minareti.

Secondo quanto riferito dall’agenzia dei Vescovi italiani, Sir, il porporato è così intervenuto, lunedì sera, rispondendo ad una domanda dei giornalisti, a margine della presentazione del libro “Benedetto XV, profeta di pace in un mondo in crisi” che si è svolta presso il Museo diocesano di Genova.

Parlando dell’opera di Papa Benedetto XV, il Cardinale ha sottolineato l’urgenza di “mettere in atto cammini di riconciliazione, di collaborazione e quindi di pacificazione”; di percorrere, insomma, “cammini di pace concreti e non solamente dichiarati, ma operati, sia a livelli alti, nelle istituzioni internazionali, sia anche a livelli ordinari, quotidiani”.

Infatti, ha proseguito, “sappiamo che sarebbe un’illusione credere che i cammini della pace debbano essere decisi e messi in atto solamente da chi ha responsabilità ad alto e ad altissimo livello”.

Tali percorsi “sono necessari ma richiedono un ethos comune dei popoli” che devono trovare attuazione sempre “nella vita quotidiana, dalla famiglia, al lavoro, alla società civile nei suoi diversi aspetti”.

Un ethos “ispirato, non alla conflittualità, ma al superamento delle tensioni – ha spiegato – è la condizione necessaria affinché i cammini di pace a livello alto ed internazionale possano avere un riscontro e possano essere realizzabili”.

“Altrimenti – ha concluso il Cardinale Bagnasco – come ben sappiamo diventa solamente una utopia difficilmente attuata ed attuabile”.

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ZENIT Staff

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