di Antonio Gaspari


ROMA, lunedì, 16 marzo 2009 (ZENIT.org).- La lettera che Benedetto XVI ha inviato ai Vescovi in merito alla decisione di revocare la scomunica dei quattro Vescovi lefebvriani sta suscitando manifestazioni di apprezzamento e solidarietà in tutti gli ambiti del mondo cattolico.

Cardinali, Vescovi, associazioni laicali, gruppi di preghiera, comunità, siti cattolici in rete stanno manifestando la propria vicinanza al Pontefice.

A conclusione del Forum Internazionale delle università che si è svolto nell' ambito del Giubileo Paolino degli Universitari, i 700 partecipanti, provenienti da realtà accademiche di tutto il mondo, hanno voluto manifestare e testimoniare la loro vicinanza e il loro affetto filiale verso il Papa.

In un documento, datato 14 marzo, i partecipanti al Forum internazionale delle Università, al termine dei lavori e prima della celebrazione eucaristica giubilare nella Basilica di S. Paolo fuori le Mura, hanno espresso “i sentimenti di filiale e convinta adesione alla indicazione del Magistero” del Pontefice Benedetto XVI.

In merito agli interventi di Sua Santità per le Università, i docenti hanno scritto che “costituiscono un dono prezioso per rilanciare la presenza cristiana nelle Università e per promuovere nuove vie di ricerca per la costruzione di un nuovo umanesimo”.

“Tornando nelle Chiese e nelle Università – continua il documento – desideriamo impegnarci a testimoniare la fecondità storica del Vangelo consapevoli che l’attuale situazione socio-culturale sollecita i credenti ad esercitare con coraggio e creatività quella singolare esperienza che è la carità intellettuale”.

Il documento dei docenti conclude quindi: “Guidati dal Suo Magistero vogliamo potenziare la pastorale universitaria per favorire la crescita nella fede delle nuove generazioni e incoraggiare le comunità cristiane ad un rinnovo e fecondo dialogo con le culture di tutti i popoli”.

La Fraternità sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo ha inviato un commento a firma di monsignor Massimo Camisasca, in cui si sottolinea che “c’è una sottile distanza in alcuni settori della Chiesa dallo spirito che muove le decisioni del Papa”.

Secondo il Superiore Generale della Fraternità le preoccupazioni del Santo Padre sono riferite alla fede che “è nel pericolo di spegnersi, come una fiamma che non ha più nutrimento”. “Dio sparisce dall’orizzonte degli uomini” e così l’umanità cade in una totale mancanza di orientamento.

Per monsignor Camisasca, “il cuore dell’uomo si è raffreddato e il Papa desidera che esso possa tornare a riscaldarsi, cioè ad aprirsi a quegli orizzonti che possono illuminare il cammino e permettere di affrontare i drammi del dolore, della morte, della solitudine, ma anche che permettono di gioire della creazione e degli altri doni di Dio”.

“Il cuore del Papa è certamente ferito – conclude il Superiore generale della Fraternità – ma non vuole rassegnarsi al male. Non ha comandamenti da imporre, censure da operare, vuole riaprire i cuori degli uomini alla promessa, indicare ai cristiani il dovere di testimoniare anche attraverso la loro unità il volto di quel Dio che li ha scelti”.

Il Cardinale Antonio Canizares Llovera, Prefetto della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti, nell’indirizzo di saluto al Pontefice in occasione dell’udienza ai partecipanti all’assemblea plenaria del dicastero, ha dichiarato “affetto” e “vicinanza”, ma soprattutto “fedeltà immutata” nei confronti di Benedetto XVI.

Il porporato ha poi consegnato al Papa una lettera della Congregazione in cui è scritto: “Condividiamo l’amarezza per la sofferenza arrecata a vostra santità. Confermiamo con piena coscienza la nostra fedeltà immutata verso il successore di Pietro”.

Nei giorni della tempesta mediatica in cui il Pontefice è stato al centro di continui attacchi da parte di gran parte dei media mondiali, l’episcopato spagnolo aveva inviato una lettera di sostegno al Papa, al quale Benedetto XVI ha risposto con un messaggio di ringraziamento.

Carlo Costalli, Presidente del Movimento Cristiani Lavoratori (Mcl), ha ricordato che già il 21 gennaio “il nostro movimento apprezzò l’iniziativa del Pontefice verso i lefebvriani” come “gesto di riconciliazione tra cristiani”.

Ed “ora più che mai viene spontaneo dimostrare al Pontefice tutta la solidarietà del Mcl”.

“Dopo questa lettera – ha sottolineato Costalli – cresceranno ulteriormente il rispetto e l’apprezzamento per Benedetto XVI anche da parte di tanti laici non credenti”.

Sergio Marini, Presidente della Coldiretti, ha scritto che la lettera del Vescovo di Roma esprime “tutta la forza del Papa e della Chiesa cattolica”.

Dal canto suo, Alberto Fantuzzo, Presidente dell’Agesci, ha sottolineato: “Noi scout sosteniamo che, per educare, a volte, vale più un gesto di tanti discorsi” ed il Pontefice “con questa lettera, si è dimostrato un grande educatore”.

Monsignor Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro, ha diffuso una nota in cui ha dichiarato di aderire “in modo pieno e solidale alla lettera del Santa Padre” e di ammirare “il grande coraggio della verità e della misericordia di cui questo testo è espressione insuperabile”.

Dopo aver espresso il compiacimento per “i contenuti della lettera” Andrea Olivero, Presidente delle Acli, ha rilevato che “il Papa ricorda a tutti la propria umanità, il peso enorme che deve portare chi siede sul soglio di Pietro. Ma dimostra di non essere mai solo”.

Giovanni Paolo Remonda, responsabile della Comunità papa Giovanni XXIII, ha manifestato una particolare vicinanza al Pontefice ed ha affermato: “Preghiamo per lui con intensità e profondo affetto filiale affinché tutti possano cogliere il significato profondo del suo gesto e si adoperino per riportare unità e pace nella casa del Signore”.

Il Presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (Rns), Salvatore Martinez, ha confermato che “il RnS esprime sincero e convinto amore a Benedetto XVI perché se Pietro soffre per i lacci dell’orgoglio che incatenano il Vangelo, tutta la Chiesa è in sofferenza”.

Dopo aver ribadito il conforto al Vicario di Cristo con “l’affetto di decine di migliaia di fedeli appartenenti al RnS che ferialmente intercedono per il suo ministero petrino”, Martinez ha precisato che “la lettera non solo contribuisce a portare la pace nella Chiesa, ma ripropone all’attenzione dei Pastori la forza mite e sempre crocifissa del dialogo, della riconciliazione, della comunione nella Chiesa”.

Diffusissima in Internet la rete di solidarietà per il Pontefice. Il sito FattiSentire.net (fatti.sentire@yahoo.it) raccoglie firme in sostegno del Papa. Sul sito Marànathà (http://www.maranatha.it) che si apre con l’invocazione in latino “Preghiamo per il nostro Pontefice Benedetto XVI. Il Signore ce lo conservi” si invocano preghiere, mentre “blograffaella” propone una “catena di rosari a sostegno del Santo Padre”.

Conferenza internazionale in Vaticano su donne e diritti umani

ROMA, lunedì, 16 marzo 2009 (ZENIT.org).- Il 20 e il 21 marzo prossimi si svolgerà in Vaticano la prima conferenza internazionale sul rapporto tra le donne e l’implementazione dei diritti umani, intitolata “Vita, famiglia, sviluppo: il ruolo delle donne nella promozione dei diritti umani”.

L’iniziativa è promossa dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, dalla World Women’s Alliance for Life and Family (WWALF) e dalla World Union of Catholic Women’s Organizations (WUCWO) e avrà luogo presso la sede del dicastero vaticano, in Piazza San Callisto a Roma.

Una nota inviata a ZENIT ricorda le parole di Giovanni Paolo II nell’Enciclica Evangelium vitae: “Nella svolta culturale a favore della vita le donne hanno uno spazio di pensiero e di azione singolare e forse determinante: tocca a loro di farsi promotrici di un nuovo femminismo che, senza cadere nella tentazione di rincorrere modelli maschilisti, sappia riconoscere ed esprimere il vero genio femminile in tutte le manifestazioni della convivenza civile, operando per il superamento di ogni forma di discriminazione, di violenza e di sfruttamento”.

La conferenza sarà il primo appuntamento della World Women’s Alliance for Life & Family (WWALF), rete internazionale di donne con sede a Roma creata cinque anni fa dalla Presidente Olimpia Tarzia, che ha promosso l’incontro.

Le “alleate per la vita” di 50 Paesi di ogni continente hanno come scopo la promozione del “genio femminile” in ogni ambito dell’organizzazione sociale.

L’incontro sarà anche un’occasione per confermare l’impegno delle organizzazioni cattoliche femminili riunite nella UMOFC/WUCWO, che l’anno prossimo celebrerà il suo primo centenario ed è attualmente presieduta da Karen M. Hurley.

Il Cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha affermato che “mai come oggi è giunta per la donna l’ora di rispondere con pienezza alla vocazione di testimoniare l’amore per la vita in ogni ambito della società e in ogni parte del mondo”.

“In un momento di profonde trasformazioni, le donne, illuminate dallo spirito evangelico, possono tanto operare per aiutare l’umanità”, ha aggiunto.

La Presidente della WWALF ha osservato dal canto suo che l’epoca attuale di crisi “è tempo di un nuovo femminismo”.

“E’ tempo di un’autentica rivoluzione culturale, per valorizzare appieno le modalità di pensiero e di azione specificatamente ‘al femminile’ in ogni ambito della vita civile, per il bene della collettività e a favore della vita, della pace, dello sviluppo economico nel rispetto e nella difesa dei diritti umani, sollecitando i Governi e gli Organismi internazionali”, ha commentato la Tarzia.

Alla conferenza parteciperanno più di 60 studiosi ed esperti di tutto il mondo.

Venerdì 20 marzo, dopo l’apertura a carico del Cardinale Martino, della Presidente della WWALF e di quella della WUCWO, si svolgerà un dibattito sul tema “Vita, famiglia e sviluppo nella prospettiva della Chiesa”, introdotto da una relazione della sociologa e teologa lituana Egle Laumenskaité.

Nel pomeriggio si discuteranno altri due temi: “Donna, famiglia e maternità: risorse e conflitti nella società contemporanea” e “Donna, educazione e cultura: l’emergenza educativa dinanzi alle spinte culturali sui diritti civili”, illustrati rispettivamente dalla docente spagnola Maria Lacalle e dall’avvocatessa ivoriana Anne Koné.

Nella mattinata di sabato 21 marzo si parlerà di “Donna, povertà ed emarginazione: l’impegno femminile in favore dei più deboli” (tema presentato dalla sociologa indiana suor Daphne Sequeira), “Donna, sviluppo e lavoro: il ruolo femminile nella dimensione sociale ed economica” (a cura della sociologa italiana suor Alessandra Smirilli) e “La donna e le attuali sfide della bioetica: la prospettiva della dottrina sociale della Chiesa” (argomento illustrato dalla bioeticista tedesca Mareike Klekamp).

A chiusura della conferenza, le proposte e le prospettive saranno indicate da Olimpia Tarzia e Karen M. Hurley, mentre le conclusioni verranno tratte dal Cardinale Martino.