CITTA' DEL VATICANO, domenica, 26 ottobre 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito il breve discorso pronunciato questo sabato da Benedetto XVI al termine del pranzo, nell'atrio dell'Aula Paolo VI, in Vaticano, con i partecipanti al Sinodo dei Vescovi.
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Cari fratelli nell'Episcopato e nel sacerdozio,
cari fratelli e sorelle,
il Sinodo sta per finire, ma il camminare insieme sotto la guida della Parola di Dio continua. In questo senso, siamo sempre anche in "sinodo", in cammino comune al Signore sotto la guida della Parola di Dio.
L'Instrumentum laboris aveva parlato della polifonia delle Sacre Scritture. E mi sembra possiamo dire che adesso, nei contributi di questo Sinodo, abbiamo anche sentito una bella polifonia della fede, una sinfonia della fede, con tanti contributi, anche da parte dei delegati fraterni. Così abbiamo realmente sentito la bellezza e la ricchezza della Parola di Dio.
È stata anche una scuola dell'ascolto. Abbiamo ascoltato gli uni gli altri. È stato un ascolto reciproco. E proprio ascoltandoci gli uni gli altri abbiamo imparato meglio ad ascoltare la Parola di Dio. Abbiamo fatto esperienza di come sia vera la parola di san Gregorio Magno: la Scrittura cresce con chi la legge. Solo alla luce delle diverse realtà della nostra vita, solo nel confronto con la realtà di ogni giorno, si scoprono le potenzialità, le ricchezze nascoste della Parola di Dio. Vediamo che nel confronto con la realtà si apre in modo nuovo anche il senso della Parola che ci è donata nelle Sacre Scritture.
Così siamo realmente arricchiti. Abbiamo visto che nessuna meditazione, nessuna riflessione scientifica può da sé tirare fuori da questa Parola di Dio tutti i tesori, tutte le potenzialità che si scoprono solo nella storia di ogni vita.
Non so se il Sinodo è stato più interessante o edificante. In ogni caso è stato commovente. Siamo arricchiti da questo ascolto reciproco. Nell'ascoltare l'altro, ascoltiamo meglio anche il Signore stesso. E in questo dialogo dell'ascoltare impariamo poi la realtà più profonda, l'obbedienza alla Parola di Dio, la conformazione del nostro pensiero, della nostra volontà al pensiero e alla volontà di Dio. Un'obbedienza che non è attacco alla libertà ma sviluppa tutte le possibilità della nostra libertà.
Sono arrivato adesso al punto di dover ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per il Sinodo. Non oso adesso elencare tutti i singoli che hanno operato, perché dimenticherei certamente molti. Ma ringrazio tutti per il grande lavoro che hanno fatto: i presidenti delegati, il relatore, con il suo segretario aggiunto, tutti i relatori, i collaboratori, i tecnici, gli esperti, gli uditori e le uditrici, dai quali abbiamo imparato cose commoventi. Un cordiale grazie a tutti. Sono un po’ inquieto, perché mi sembra che abbiamo violato il diritto umano di alcuni al riposo notturno e anche al riposo della domenica, perché sono realmente diritti fondamentali. Dobbiamo riflettere su come migliorare nei prossimi Sinodi questa situazione. Vorrei dire grazie adesso anche alla ditta che ci ha preparato questo meraviglioso pranzo e a tutti coloro che hanno servito. Grazie per questo dono.
Adesso dobbiamo cominciare a elaborare il documento postsinodale con l'aiuto di tutti questi testi. Sarà anche questa una scuola di ascolto. In questo senso rimaniamo insieme, ascoltiamo tutte le voci degli altri. E vediamo che solo se l'altro mi legge la Scrittura, io posso entrare nella ricchezza della Scrittura. Abbiamo sempre bisogno di questo dialogo, di ascoltare la Scrittura letta dall'altro nella sua prospettiva, nella sua visione, per imparare insieme la ricchezza di questo dono.
A tutti auguro adesso un buon viaggio e grazie per tutto il vostro lavoro.
[© Copyright 2008 - Libreria Editrice Vaticana]