Il presidente, il Vescovo Dominic Chu Trinh di Xuan Loc, ha affermato che la Chiesa in Vietnam è impegnata nell’assistenza ai poveri e nell’estensione dei suoi servizi a tutti i bisognosi, indipendentemente dalla loro fede.
Negli ultimi anni, il Vietnam è stato devastato da disastri naturali come tifoni, alluvioni e siccità, che hanno provocato morti e danni alle infrastrutture, così come la crisi dell’agricoltura.
La sfida principale, spiega la Caritas, è la “povertà rurale”. La maggioranza dei 77 milioni di abitanti vive in zone rurali e dipende dall’agricoltura, che però non riesce a dare occupazione a tutti.
“L’accesso all’impiego o ad altre opportunità che generano reddito e a molti servizi sociali di base rimane estremamente limitato – aggiunge il comunicato –. Come risultato, la migrazione urbana è elevata e le infrastrutture delle principali città, Hanoi e Ho Chi Minh, non riescono a sostenere l’aumento della popolazione”.
In questo contesto, l’azione della Caritas riguarda l’assistenza ai disabili – “c’è un’incidenza estremamente alta di disabilità e poco sostegno all’integrazione dei bambini disabili nella società” –, agli orfani, alle minoranze etniche, ai poveri, ai tossicodipendenti, a quanti sono affetti da Hiv e Aids.
Caritas Vietnam era stata fondata nel 1966 dalla Conferenza Episcopale del Vietnam del Sud. Dieci anni dopo, il potere comunista ordinò all’organizzazione di porre fine alle sue attività.