YAOUNDÉ/LUANDA, martedì, 28 ottobre 2008 (ZENIT.org).- Dopo che Benedetto XVI ha annunciato, durante la Messa conclusiva del Sinodo dei Vescovi domenica scorsa, che si recherà a marzo in visita in Camerun e Angola, nei due Paesi africani cresce l’entusiasmo e fervono i preparativi.
“Siamo grati al Santo Padre per aver accettato l’invito della Conferenza Episcopale locale e del Capo dello Stato a visitare il Camerun”, ha detto all’agenzia Fides monsignor Eliseo Antonio Ariotti, Nunzio Apostolico in Camerun e Guinea Equatoriale.
“Sono già iniziati i preparativi per la visita di Sua Santità. In particolare la Conferenza Episcopale del Camerun ha già avviato le procedure per far sì che la visita del Papa sia un’occasione di crescita spirituale per il Paese”, ha aggiunto, definendo la Chiesa del Camerun “una realtà viva nella quale si avverte un forte fervore religioso”.
La visita di Benedetto XVI, ha constatato il Nunzio, si ricollega a quella del 1995 di Giovanni Paolo II per presentare l’Esortazione Apostolica post-sinodale “Ecclesia in Africa”, al termine del primo Sinodo per l’Africa del 1994.
Il Papa ha scelto il Camerun per presentare il documento preparatorio del secondo Sinodo per l’Africa – che si celebrerà nell’ottobre 2009 – probabilmente perché il Camerun è al centro del continente africano e vi si parla sia il francese che l’inglese. “E’ quindi sembrato una scelta logica per presentare il nuovo documento a tutti i Vescovi africani”, ha osservato il Nunzio.
Monsignor Giovanni Angelo Becciu, Nunzio Apostolico in Luanda, ha affermato dal canto suo che la notizia della visita papale “è stata accolta con gioia e sorpresa da parte della comunità ecclesiale e di tutta la popolazione”.
“Il Paese vive ora con speranza nell’attesa della visita”, ha spiegato, segnalando che questa “segna una tappa nel cammino di rafforzamento dell’evangelizzazione ed è uno sprone per tutti i cattolici a rafforzare il loro impegno missionario”.
“Il Papa inoltre verrà a benedire il processo di consolidamento della pace avviato nel 2002 e i progressi economici registrati negli ultimi anni, i cui benefici devono però essere estesi a tutta la popolazione, specie agli strati più poveri, per promuovere uno sviluppo giusto ed equilibrato del Paese”, ha osservato.
La prima visita del Pontefice in Africa servirà anche per dare speranza a tutto il continente, che lotta contro guerre, povertà ed epidemie.
“Tutti i Paesi dell’Africa stanno vivendo questo momento difficile – ha infatti confessato il Nunzio in Camerun alla “Radio Vaticana” –. Tanta gente vuole abbandonare il continente, ma bisogna incoraggiare le popolazioni a dare il meglio per il proprio sviluppo sociale”.
“Credo che il Camerun, come Paese dell’Africa centrale relativamente in pace che cerca di risolvere i propri problemi, possa essere anche un esempio di amore fraterno – ha aggiunto –. La speranza è che questo amore fraterno, al quale il Santo Padre si è ispirato, possa essere – annunciato qui dal Camerun – un valore che incoraggerà tutti i Paesi dell’Africa”.
Monsignor Becciu ha rivelato parlando all’emittente pontificia che la visita papale è vista come “un momento per consolidare anche lo sviluppo socioeconomico” dell’Angola. “Si spera che la voce del Papa possa dare nuove strade da percorrere per un maggior rispetto della giustizia sociale. In tutti c’è la sensazione che la scelta del Santo Padre di venire in Angola sia stata una risposta al loro impegnarsi per far uscire il Paese dai periodi bui”.
“La realtà della Chiesa oggi in Angola conosce momenti anche di difficoltà, ma c’è una fioritura continua di comunità nuove, di vocazioni – ha constatato –: c’è grande fervore ed entusiasmo nella gente, nella fedeltà alla Chiesa e al Vangelo. Ci sono tante altre realtà consolanti e confortatrici”.
L’Angola, del resto, è stato il primo Paese dell’Africa subasahariana ad essere evangelizzato. Il primo battesimo risale infatti al 1491, un anno prima della scoperta dell’America.
L’Angola ha una popolazione di oltre 16 milioni di abitanti. I cattolici sono 8 milioni 334mila, distribuiti in 18 Diocesi con 283 parrocchie.
Il Camerun ha più di 17 milioni abitanti e i cattolici sono 4.700.000 milioni, distribuiti in 24 Diocesi con 808 parrocchie.