CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 26 ottobre 2008 (ZENIT.org).- Prima della preghiera domenicale dell’Angelus, Benedetto XVI ha lanciato un appello in favore di tutti i cristiani perseguitati, in special mondo in India e Iraq.
Facendo suo il grido di aiuto lanciato venerdì dai Patriarchi e Arcivescovi cattolici dell’Oriente presenti al Sinodo dei Vescovi sulla Parola, il Papa ha voluto richiamare l’attenzione “sulla tragedia che si sta consumando in alcuni Paesi dell’Oriente, dove i cristiani sono vittime di intolleranze e di crudeli violenze, uccisi, minacciati e costretti ad abbandonare le loro case e a vagare in cerca di rifugio”.
“Penso in questo momento soprattutto all’Iraq e all’India – ha detto –. Sono certo che le antiche e nobili popolazioni di quelle Nazioni hanno appreso, nel corso di secoli di rispettosa convivenza, ad apprezzare il contributo che le piccole, ma operose e qualificate, minoranze cristiane danno alla crescita della patria comune”.
“Esse non domandano privilegi – ha sottolineato il Pontefice –, ma desiderano solo di poter continuare a vivere nel loro Paese e insieme con i loro concittadini, come hanno fatto da sempre”.
“Alle Autorità civili e religiose interessate – ha aggiunto – chiedo di non risparmiare alcuno sforzo affinché la legalità e la convivenza civile siano presto ripristinate e i cittadini onesti e leali sappiano di poter contare su una adeguata protezione da parte delle istituzioni dello Stato”.
“Auspico poi – ha concluso – che i Responsabili civili e religiosi di tutti i Paesi, consapevoli del loro ruolo di guida e di riferimento per le popolazioni, compiano dei gesti significativi ed espliciti di amicizia e di considerazione nei confronti delle minoranze, cristiane o di altre religioni, e si facciano un punto d’onore della difesa dei loro legittimi diritti”.