“Apriamo il cielo dell’Europa”

Appello di monsignor Aldo Giordano a Strasburgo

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di Antonio Gaspari

STRASBURGO, mercoledì, 22 ottobre 2008 (ZENIT.org).- “Apriamo il cielo dell’Europa” lo ha detto questo mercoledì, nella cattedrale di Strasburgo, monsignor Aldo Giordano, Osservatore Permanente della Santa Sede al Consiglio d’Europa, durante l’omelia della messa a cui hanno partecipato più di 300 giovani italiani insieme ad alcuni dirigenti e organizzatori del Movimento per la Vita.

I giovani arrivati a Strasburgo sono i vincitori del XXI concorso organizzato dal Movimento per la Vita. L’edizione 2007- 2008 aveva come tema “Europa e diritti umani. Noi giovani protagonisti” ed ha visto la partecipazione di circa 22.000 studenti delle ultime classi delle superiori e dei primi anni di università.

“Sull’Europa sembra essersi stabilito un cielo chiuso, nuvoloso e grigio”, ha commentato monsignor Giordano. “Non si vede l’azzurro del cielo aperto, sembra mancare lo sguardo verso l’eternità, verso il paradiso”.

“La nostra fede – ha spiegato l’Osservatore permanente della Santa Sede  – ci spinge a ricercare  il mistero, la bellezza,  e la verità che danno senso alla vita”.

“Purtroppo l’Europa mostra un ripiegamento su se stessa, sembra che manchi il coraggio di ricercare soluzioni al di fuori della sole proposte materialistiche, forse per questo –  ha commentato amaramente monsignor Giordano – è in aumento il numero di suicidi giovanili”.

Citando San Paolo, l’Osservatore permanente della Santa Sede, ha ricordato che c’è un mistero che ha percorso i secoli, e cioè che veniamo da Dio e torniamo a Dio, che la nostra vita non è un fatto banale, superficiale, perché ha il senso e lo stupore di Dio.

Dopo aver riflettuto sulla passione del Cristo, monsignor Giordano ha realizzato che “quello che rende la nostra vita eterna è la Resurrezione, dimostrando che l’amore è più forte della morte”.

Il prelato ha quindi concluso con un appello alla responsabilità ricordando che ciascuno di noi è chiamato a fare qualcosa di grande, bello e vero durante il cammino terreno. 

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ZENIT Staff

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