P. Lombardi: la didascalia su Pio XII a Yad Vashem non ostacola un viaggio papale

Dichiarazione in cui parla anche della causa di beatificazione

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 19 ottobre 2008 (ZENIT.org).- La didascalia della fotografia di Pio XII al museo di Yad Vashem di Gerusalemme non è ciò che impedisce un viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa, ha reso noto padre Federico Lombardi, S.I., portavoce della Sala Stampa della Santa Sede.

In una dichiarazione emessa questo sabato sera, il sacerdote gesuita ha commentato “alcuni dispacci di agenzia” relativi alla didascalia e alla causa di beatificazione di Papa Pacelli.

La scritta che accompagna la foto di Pio XII nel museo israeliano, definendolo responsabile del “silenzio” e “dell’assenza di linee guida” per denunciare l’Olocausto , è già stata in passato oggetto di obiezioni da parte del rappresentante della Santa Sede in Israele (cfr. ZENIT, 15 aprile 2007).

“E’ auspicabile quindi che sia oggetto di una nuova obiettiva e approfondita considerazione da parte dei responsabili del museo”, spiega padre Lombardi.

“Tuttavia – per quanto rilevante – non si può considerare questo fatto come determinante per una decisione su un eventuale viaggio del Santo Padre nella Terra Santa, viaggio che – com’è noto – è nei desideri del Papa, ma per ora non è stato ancora concretamente programmato”, ha aggiunto nella sua dichiarazione.

Quanto alla causa di beatificazione, il portavoce vaticano ha ripetuto “quanto detto ancora recentemente”, ovvero “che il Papa non ha a tutt’oggi firmato il decreto sulle virtù eroiche del Servo di Dio Pio XII, firma che è la premessa per la prosecuzione dell’iter della causa”.

“Ciò – ha concluso – è oggetto da parte sua di approfondimento e di riflessione, e in questa situazione non è opportuno cercare di esercitare su di lui pressioni in un senso o nell’altro”.

La fotografia di Pio XII è stata esposta per la prima volta con l’apertura del nuovo museo Yad Vashem nel 2005.

Padre Peter Gumpel, relatore nella causa di beatificazione di Pio XII, ha detto in passato a ZENIT che “Pio XII conta su milioni di persone che lo stimano e lo venerano, anche tra gli ebrei, e che considerano offensivo e contrario ai fatti storici quanto scritto e riportato nella didascalia in questione”.

“E’ quantomai evidente e dimostrato dalle stesse fonti ebraiche che è stato proprio l’allora Cardinale Eugenio Pacelli e poi Pontefice Pio XII a mettere in piedi e gestire una rete di assistenza per proteggere e salvare gli ebrei perseguitati. La bibliografia pubblicata a tal proposito è vastissima”.

“Che dire di Golda Meir, di Albert Einstein, di Israel Zolli, di tutti i dirigenti delle maggiori associazioni ebraiche mondiali che hanno ringraziato Pio XII alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Sono tutti apologeti?”.

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ZENIT Staff

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