di Antonio Gaspari
ROMA, venerdì, 17 ottobre 2008 (ZENIT.org).- In merito al messaggio dei Vescovi per la XXXI Giornata per la Vita, Franco Previte, presidente dell’associazione “Cristiani per servire”, respinge il relativismo morale che riduce la dimensione umana.
Intervistato da ZENIT, Previte ha spiegato che il Messaggio dei Vescovi “ricorda come la sofferenza è umana e può essere alleviata e compiuta in particolare in chi è malato nel corpo e non va lasciato solo”.
A questo proposito il presidente di Cristiani per servire condivide l’impegno indicato dai Vescovi per aiutare ed assistere chi è “affetto da patologie dolorose” chi “è anziano e dimenticato”, le donne che a volte “vedono nell’aborto una efficace soluzione del loro problema”, e coloro che, per attenuare i dolori, “si fanno tentare dall’eutanasia”.
Sui temi più scottanti del nostro presente, dalle vari forme di handicap psico-fisica alla droga, dalla strisciante eutanasia all’aborto, dall’accanimento terapeutico al testamento biologico e a quanto attenta il vivere civile verso la sofferenza, secondo Previte “non si deve favorire la tendenza egoistica a rinchiuderci nei nostri privilegi, ma è essenziale un’impegno della comunità civile verso il bene comune”.
“Anche perché – ha rilevato – alcune argomentazioni in difesa della qualità della vita potrebbero nascondere un disegno di selezione del genere umano, in quanto con la scusa di lenire un dolore si potrebbe arrivare ad annientare chi veramente soffre o chi potrebbe soffrire una volta venuto al mondo”.
Come sottolinea il Messaggio dei Vescovi, “occorre rispetto verso la dignità della persona malata, mentre una cultura falsa e trasgressiva sta svuotando il vero significato del valore della vita”.
A questo proposito Previte ha chiesto in maniera provocatoria “come viene oggi considerato l’uomo, visto che per un nonnulla si uccide ?”. A questa domanda ha risposto che “bisogna considerare la solidarietà verso il prossimo un preciso dovere e non solo un atto di generosità che spesso ci vede prodighi verso chi ci è simpatico e non verso chi ne ha veramente bisogno”.
Il Presidente di Cristiani per servire ha concluso ringraziando i Vescovi per il loro messaggio, augurandosi che prevalga, anche per i cattolici, “la voglia di essere testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo, contro un tecnicismo che rischia di diventare abusivo e di un relativismo veramente distruttivo”.