CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 13 ottobre 2008 (ZENIT.org).- Un Vescovo africano ha proposto una soluzione al problema avvertito da tutti i partecipanti al Sinodo dei Vescovi sulla Parola: le omelie noiose o che disorientano i fedeli.
Nel suo intervento di questo lunedì mattina, monsignor Joseph Aké, Vescovo di Yamoussoukro (Costa D’Avorio), ha sottolineato l’importanza di presentare nella predicazione l’incontro con Cristo.
“Nel corso dei nostri scambi, abbiamo dato uno sguardo critico alle nostre omelie che sono insipide, non fanno presa, non mantengono desti”, ha riconosciuto.
“Abbiamo suggerito corsi di formazione in omiletica e la redazione di un direttorio per le omelie – ha continuato –. Vi abbiamo aggiunto una buona e solida formazione dei lettori”.
“Ma credo che c’è un elemento fondamentale che non dobbiamo dimenticare né nascondere e che conviene ricordare – ha osservato – . Tale elemento lo troviamo nell’incontro di Gesù con la Samaritana (Gn 4,1-42)”.
Nel Vangelo è scritto che le persone portate dalla Samaritana a conoscere Gesù, rivolgendosi alla donna dissero: “Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo” (Gv 4, 42).
“Anche l’evangelista Matteo ci riferisce questo a proposito del Centurione in piedi davanti alla Croce”, ha ricordato ancora il presule.
“Non possiamo non evocare l’esperienza folgorante e sconvolgente di Paolo sulla via di Damasco; incontro che egli ricorda tre volte nel libro degli Atti. Che cosa è successo esattamente nel cuore di quei samaritani, di questo Centurione e dei suoi compagni, di Paolo, l’Apostolo dei Gentili?”, ha chiesto.
“In ogni caso il messaggio ha raggiunto il bersaglio, l’obiettivo è raggiunto e questo è l’essenziale”, ha continuato.
“Ecco, a mio umile avviso, il fine di tutte le nostre ricerche, i nostri scambi, le nostre condivisioni – ha proseguito –. Condurre i nostri fedeli e quanti si faranno colpire dalla nostra predicazione a fare questa esperienza personale e unica dell’incontro con Gesù”.
“Occorrerebbe che arrivassero a ciò. ‘Io credo non perché abbia ascoltato l’omelia di tal Vescovo, di tale sacerdote carismatico, ma perché io stesso ho incontrato Gesù'”, ha concluso.