San Gaetano Errico, l'angelo custode di Secondigliano

Fondò i Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 12 ottobre 2008 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha canonizzato questa domenica il sacerdote Gaetano Errico, fondatore dei Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, che ha passato tutta la vita nelle strade difficili di Secondigliano.

Originario proprio di questo quartiere napoletano, don Errico (1791-1860) “si è dedicato con diligenza, assiduità e pazienza, senza mai rifiutarsi né risparmiarsi”, ha detto il Papa durante la Messa di canonizzazione svoltasi in piazza San Pietro.

“Egli – ha aggiunto – si inscrive così tra le figure straordinarie di presbiteri che, instancabili, hanno fatto del confessionale il luogo per dispensare la misericordia di Dio, aiutando gli uomini a ritrovare se stessi, a lottare contro il peccato e a progredire nel cammino della vita spirituale”.

“La strada e il confessionale furono i luoghi privilegiati dell’azione pastorale di questo nuovo santo. La strada gli permetteva di incontrare le persone alle quali rivolgeva un suo abituale invito: ‘Dio ti vuole bene, quando ci vedremo?’, e nel confessionale rendeva loro possibile l’incontro con la misericordia del Padre celeste”.

Gaetano Errico è stato beatificato da Giovanni Paolo II il 14 aprile 2002. Maestro comunale da giovane sacerdote, ha assistito gli ammalati dell’ospedale degli Incurabili di Napoli, comprando per loro le medicine; ha sostenuto le famiglie che non avevano soldi per pagare l’affitto evitando che cadessero nelle mani di usurai; è andato a visitare i carcerati cercando di garantire loro un reinserimento sociale.

In un contesto sociale difficile si è battuto in favore degli analfabeti e anche delle ragazze senza dote, privilegiando sempre poveri e deboli. Ancora oggi rimane vivo a Secondigliano il ricordo concreto e visibile della sua opera nella chiesa dell’Addolorata, da lui fortemente voluta.

“Quante ferite dell’anima egli ha così sanato! Quante persone ha portato a riconciliarsi con Dio mediante il Sacramento del perdono!”, ha esclamato Benedetto XVI.

“In tal modo san Gaetano Errico è diventato un esperto nella ‘scienza’ del perdono, e si è preoccupato di insegnarla ai suoi missionari raccomandando loro – ha aggiunto : ‘Dio, che non vuole la morte del peccatore, è sempre più misericordioso dei suoi ministri; perciò siate misericordiosi quanto potete esserlo, perché troverete misericordia presso Dio'”.

In un commento a “L’Osservatore Romano”, l’Arcivescovo Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha sottolineato che “Gaetano Errico è importante, perché dimostra che la grazia può fiorire anche in un ambiente molto difficile e problematico com’è la zona di Napoli, dove abbonda il peccato, sovrabbonda la grazia”.

“Gaetano è un segno di questa grazia che illumina e riscatta l’umanità umiliata di quella terra – ha aggiunto –. È un segno della benevolenza del Signore e un invito a non spegnere la speranza per quelle popolazioni che si trovano a vivere un disagio sociale così forte”.

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ZENIT Staff

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