ROMA, domenica, 12 ottobre 2008 (ZENIT.org).- “Non vi sarà più notte e non avranno più bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli” (Ap 22,5). Sono i versetti dell’Apocalisse risuonati questo sabato nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme e letti dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano.
Il porporato ha infatti concluso la maratona televisiva denominata “La Bibbia giorno e notte”, cioè la lettura integrale e continuata dei 73 libri che compongono il testo sacro, inaugurata il 5 ottobre scorso da Benedetto XVI con il primo capitolo della Genesi.
“La gente ha preso il Libro dei Libri e non ha lasciato Dio solo neanche di notte”, ha commentato Giuseppe De Carli, ideatore del progetto nella diretta di Raiuno andata in onda sabato mattina.
Nel discorso finale, seguito dalle note dello Iubilate Deo del Direttore del Coro della Docesi di Roma, don Marco Frisina, il Cardinale Bertone ha esortato tutti “ad aprirsi alla Bibbia che ci porterà oltre noi stessi”.
L’iniziativa, nata da un’idea della Rai-Vaticano, è stata seguita dalla diretta televisiva più lunga nella storia della tv pubblica: 139 ore di fila per un totale di 1.141 brani e 800 mila parole.
1.500 i lettori di 64 paesi; quasi 4 milioni i telespettatori che domenica 5 ottobre hanno seguito su Rai1 la prima ora di lettura; 180 mila contatti al sito nei giorni precedenti; e 122mila persone che giornalmente hanno assistito alla lettura in Basilica intervallata da momenti di riflessione musicale grazie agli oltre mille esecutori.
Una iniziativa di portata ecumenica e interreligiosa grazie ai 30 esponenti delle Chiese riformate, 6 musulmani, 17 ebrei, esponenti ortodossi, e, tra i cattolici, i 40 Padri Sinodali che si sono alternati alla lettura.
Due sole le letture registrate: quella nel Palazzo Apostolico in Vaticano da Benedetto XVI e quella del Cardinale Carlo Maria Martini, a Gallarate.
Tra i lettori ci sono stati i Presidenti emeriti Oscar Luigi Scalfaro, Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi accompagnato dalla moglie; i ministri Gelmini e Sacconi. Presenti anche alcuni personaggi dello spettacolo come Roberto Benigni, Beppe Fiorello, Renzo Arbore, Massimo Ranieri, e due campioni olimpionici della caratura di Alex Schwazer e Valentina Vezzali.
Parlando ai microfoni della “Radio Vaticana” l’abate della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, padre Simone Fioraso, ha parlato di un’esperienza di “riscoperta” della Parola di Dio, che ha immerso la chiesa di Santa Croce in una atmosfera di profonda spiritualità.
“E’ stato anche molto bello incontrare molti lettori che prima o dopo la lettura della Parola di Dio hanno chiesto di potersi confessare e riconciliare con Dio”, ha raccontato il cistercense.
“E’ la prima volta che questo libro è portato vicino al Popolo di Dio, anche attraverso i media, che hanno i loro limiti – ha osservato padre Fioraso –. Dobbiamo dire che la televisione è stata, in questo caso, molto elegante, ha posto veramente al centro la Parola di Dio”.
Proprio a partire dalla straordinarietà di questa iniziativa, ha rivelato, “stiamo già pensando di costruire un santuario della Parola – se così possiamo dire – dove alcuni elementi della Parola rimangono stabili, fissi e dove certamente questa ‘lectio divina’ continui nel tempo”.
Molti anche gli aneddoti: “E’ arrivata qui una giovane musulmana che voleva leggere e non c’era la prenotazione, non c’era niente. E’ arrivata qui per leggere. E una delle nostre catechiste ha detto: ‘Possiamo leggere insieme’”.
“Ed è stato bello vedere come hanno letto insieme la Parola, mettendo al centro della loro vita la Parola – ha raccontato –. Su questa Parola è nata, credo, un’amicizia tra loro che ha avuto qui i suoi primi albori. Penso che questi siano segni indiscutibili e fondamentali per noi”.
“Forse la Parola che ha diviso in tempi antichi, oggi ridiventa e resta la Parola che, come sempre, unisce ancora tutti i cuori e tutti gli uomini”, ha poi concluso.