Relazione del Segretario generale del Sinodo alla prima Congregazione generale

CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 7 ottobre 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito la relazione pronunciata questo lunedì mattina da monsignor Nikola Eterović, Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, in occasione della prima Congregazione generale della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio.

 

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Introduzione

Santo Padre,
Eminentissimi ed Eccellentissimi Padri sinodali,
Fratelli e sorelle,

Ringrazio la Divina Provvidenza per il privilegio concessomi di rivolgermi a voi in qualità di Segretario Generale all’inizio di un’altra Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Saluto tutti con le parole che San Paolo Apostolo ha indirizzato circa 1950 anni fa – intorno al 58 – ai cristiani di questa città: pa/sin toi/j ou=sin evn ~Rw,mh| avgaphtoi/j Qeou/( klhtoi/j a`gi,oijà ca,rij u`mi/n kai. eivrh,nh avpo. Qeou/ patro.j h`mw/n kai. Kuri,ou VIhsou/ CristoØ [“A quanti sono in Roma diletti da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo“] (Rm 1, 7). Il saluto dell’Apostolo delle Genti, alquanto significativo, sembra appropriato per vari motivi.

Arrivati da tutte le parti del mondo, voi padri sinodali avete raggiunto Roma, centro visibile della Chiesa Cattolica, sede del Vescovo di Roma che presiede nella carità la santa Chiesa di Dio. A nome di tutti rivolgo un saluto del tutto particolare a Sua Santità Benedetto XVI, il 264° successore di San Pietro Apostolo nella sede di Roma. Siamo grati per la convocazione a questa sua città che è anche di ognuno di noi, in quanto tutti i cattolici, anzi, tutti i cristiani hanno un rapporto unico e irrepetibile con Roma che custodisce gelosamente il ricordo dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. Essi hanno consacrato con il proprio sangue l’approdo della Buona Notizia a Roma, centro dell’impero romano, divenuta centro della Chiesa Cattolica.

La persona di San Paolo, poi, ed il suo messaggio accompagneranno in modo particolare i lavori sinodali che hanno luogo nel corso dell’Anno Paolino che, per ispirazione dello Spirito Santo, il Santo Padre Benedetto XVI ha aperto il 29 giugno scorso, in occasione del bimillenario della sua nascita.

La parola dell’Apostolo di Tarso ricorda, inoltre, che tutti siamo diletti di Dio [avgaphto Qeou/] e che, per mezzo del battesimo, abbiamo ricevuto la vocazione alla santità [klht a`gi,oi]. È il fondamento del sacerdozio comune su cui poggiano i ministeri e i carismi nella Chiesa. Anche la nostra attività nelle prossime settimane, nell’ascolto, nella meditazione, nella celebrazione e nella diffusione della Parola di Dio, dovrebbe aiutarci a progredire nella santità, un cammino faticoso ed esigente ma al contempo gioioso ed esaltante. Per raggiungere tale alto traguardo, affidiamoci alla benevolenza di Dio Padre, alla grazia dello Spirito Santo, dono che il Signore Gesù risorto continuamente elargisce senza misura (cfr. Gv 3, 34).

Con tali sentimenti saluto ben volentieri i 253 Padri sinodali che sono pervenuti da tutti e cinque i continenti e rispettivamente 51 dall’Africa, 62 dall’America, 41 dall’Asia, 90 dall’Europa e 9 dall’Oceania. I Padri sinodali prendono parte all’Assemblea Generale Ordinaria a vario titolo: 173 sono stati eletti, 38 partecipano ex officio, 32 sono stati nominati dal Santo Padre e 10 sono stati eletti dall’Unione dei Superiori Generali. Tra essi vi sono 8 Patriarchi, 52 Cardinali [1], 2 Arcivescovi Maggiori, 79 Arcivescovi, 130 Vescovi. Per quanto riguarda l’ufficio che svolgono, 10 sono Capi delle Chiese Orientali sui iuris, 30 Presidenti delle Conferenze Episcopali, 24 Capi dei Dicasteri della Curia Romana, 185 Ordinari, 17 Ausiliari.

Rivolgo un particolare saluto ai Delegati fraterni, rappresentanti di 10 Chiese e comunità ecclesiali, che con i cattolici condividono l’amore e la venerazione nei riguardi della Sacra Scrittura. Oltre il sacramento del battesimo, è la Bibbia che unisce maggiormente tutti coloro che credono nel mistero di Dio Uno e Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo. Rivolgo il cordiale benvenuto anche ad alcuni Invitati speciali che hanno accolto l’invito del Santo Padre Benedetto XVI e prenderanno parte con piacere ai lavori sinodali.

Saluto, poi, 41 Esperti e 37 Uditori, uomini e donne, che sono stati scelti tra tanti specialisti ed amanti della Parola di Dio per assistere i Padri sinodali e per arricchire le loro riflessioni con l’esperienza personale e delle rispettive comunità sull’importanza vitale della Parola di Dio, sempre viva ed efficace (cfr. Eb 4, 12).

Estendo sentiti saluti agli Addetti Stampa, agli Assistenti, ai Traduttori, al personale tecnico e, in particolare, ai Collaboratori della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Senza il loro generoso e valido contributo non sarebbe stato possibile organizzare bene la presente Assise sinodale.

Per tutti, insieme ad un cordiale saluto, formulo l’auspicio che la partecipazione alla XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi possa favorire una migliore conoscenza della Parola di Dio affinché ognuno possa riscoprirsi amato da Dio e progredire, con rinnovato entusiasmo, nel cammino della santità, per il bene della Chiesa e del mondo intero.

La presentazione si divide in 5 parti:
I) Riflessioni preliminari sulla Parola di Dio
II) Attività tra l’XI e la XII Assemblea Generale Ordinaria
III) Preparazione della XII Assemblea Generale Ordinaria
IV) Attività della Segreteria Generale
V) Conclusione

I) Riflessioni preliminari sulla Parola di Dio

Il tema della XII Assemblea Generale Ordinaria sulla Parola di Dio spontaneamente fa ricordare le parole del Prologo del Vangelo di Giovanni: VEn avrch/| h=n o` o,goj( kai. o` o,goj h=n pro.j to.n Qeo,n( kai. Qeo.j h=n o` o,goj [“In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio“] (Gv 1, 1). Queste parole piene di Spirito permettono di penetrare nell’abisso del mistero di Dio, nascosto da secoli e rivelato nella pienezza dei tempi (cfr. Ef 1, 10) in Gesù Cristo, egli stesso nato dallo Spirito Santo e da Maria Vergine (cfr. Lc 1, 34-37). “Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato” (Gv 1, 18).

Il o,goj (Dabar, Verbum, Parola, Ragione creatrice) è Gesù Cristo: il Verbo eterno che nel mistero dell’incarnazione si è fatto carne ed ha abitato in mezzo a noi (cfr. Gv 1, 14). Il Signore Gesù, uomo e Dio, ha percorso le città e i villaggi della Terra santa “insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo” (Mt 4, 23). La sua rivelazione, fatta per mezzo di parole e di gesti, è culminata nel mistero pasquale, nell’abbassamento della passione e della morte, e nella successiva glorificazione della resurrezione e dell’ascensione “al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose” (Ef 4, 10).

Il Figlio, il o,goj che era in principio presso Dio, perché Egli stesso è Dio (cfr. Gv 1, 1), ha partecipato alla creazione in quanto “tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste” (Gv 1, 3). Illuminati dallo Spirito Santo, che aleggiava sulle acque mentre “la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso” (Gen 1, 2), ci avviciniamo all’atto creativo di Dio: `#r ~yIm:ßV’h; taeî ~yhi_l{a/ ar”äB’ tyviÞarEB [“In principio Dio creò il cielo e la terra“] (Gen 1, 1) e scopriamo l’opera del o,goj per mezzo del quale Dio Padre ha creato il cosmo e l’uomo, capolavoro della creazione, fatto a sua immagine e somiglianza (cfr. Gen 1, 26-27).

Nel o,goj “era la vita e la vita era la luce degli uomini” (Gv 1, 4) che splende nelle tenebre. Coloro che hanno accolto “il Verbo della vita” [o,go th/j zwh/j] (1 Gv 1, 1) sono chiamati ad annunziarlo perché, partecipando alla comunione che ha per fondamento il Padre e il Figlio suo Gesù Cristo, possano condividere la perfetta gioia. In tale opera i santi, i “credenti in Cristo Gesù” (Ef 1, 1), sono
aiutati dallo Spirito Santo che abita in loro, fa di loro “tempio di Dio” (1 Cor 3, 16), viene in aiuto alla loro debolezza (cfr. Rm 8, 26) e li guida alla verità tutt’intera (cfr. Gv 16, 13). Ma anche lo stesso Gesù risorto rimane con i suoi fino alla fine del mondo (cfr. Mt 28, 20). Inoltre, egli fa di tutti coloro i quali nell’Eucaristia si nutrono del suo corpo e del suo sangue, membra della Chiesa, suo Corpo mistico. Pertanto è lo stesso Gesù, il o,goj, che dall’interno del nostro cuore ci spinge alla missione, all’annuncio della Buona Notizia. In realtà, nelle cose di Dio, come afferma San Girolamo, piuttosto che sulle proprie forze, bisogna affidarsi alla grazia di Dio e alla rettitudine d’intenzione giacché: “non può mancare la parola a chi ha fede nel Verbo”[2].

Gesù Cristo, il o,goj eterno, è il Primo e l’Ultimo. Anche come uomo glorificato egli detiene il primato della nuova creazione, essendo il primogenito di coloro che risuscitano dai morti (cfr. Col 1, 18). “Il suo nome è Verbo di Dio” [~O o,goj tou/ Qeou/] (Ap 19, 13) “Re dei re e Signore dei signori” (Ap 19, 16). Il o,goj dunque, per mezzo del quale sono state create tutte le cose, sarà anche l’ultimo quando verrà a giudicare i vivi e i morti, a “rendere a ciascuno secondo le sue opere” (Ap 22, 12). Egli è “l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il principio e la fine” (Ap 22, 13). Insieme con tutte le creature del cielo e della terra, anche noi riuniti nell’Assemblea sinodale proclamiamo pieni dello Spirito Santo: “A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli” (Ap 5, 13).

II) Attività tra l’XI e la XII Assemblea Generale Ordinaria

Nel corso dell’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che ha avuto luogo dal 2 al 23 ottobre 2005 sul tema L’Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa, è stato formato l’XI Consiglio Ordinario della Segreteria Generale. In conformità all’Ordo Synodi Episcoporum sono stati eletti dai Padri sinodali, per votazione elettronica, 12 membri, mentre il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato 3 Vescovi per completare il numero previsto di 15 Membri del menzionato Consiglio. I compiti principali dell’XI Consiglio Ordinario erano due: portare a termine le conclusioni dell’XI Assemblea sinodale sull’Eucaristia e preparare la successiva XII Assemblea Generale Ordinaria.

Il Consiglio Ordinario si è riunito a Roma 6 volte. La prima, il 22 ottobre 2005, mentre l’Assemblea Sinodale volgeva al termine. Essa ha permesso ai Membri di conoscersi meglio e di programmare la futura attività. Nel corso dell’anno 2006 il Consiglio si è riunito 3 volte, rispettivamente dal 30 al 31 gennaio; dal 1° al 2 giugno e dal 10 all’11 ottobre. Il Consiglio Ordinario ha tenuto una riunione nel 2007, dal 24 al 25 gennaio, e una nel 2008, dal 21 al 22 gennaio. Grazie ai mezzi di comunicazione moderni, in particolare alla posta elettronica, la Segreteria Generale, d’accordo con i Membri del menzionato Consiglio, ha favorito lo scambio di informazioni e documentazione per iscritto, volendo ridurre i disagi causati dai frequenti viaggi dei Vescovi dalle loro Diocesi a Roma, sede della Segreteria Generale.

Le prime due riunioni dell’XI Consiglio Ordinario hanno avuto per finalità principale la riflessione sulla ricca documentazione del Sinodo sull’Eucaristia. In modo particolare, i Membri del Consiglio Ordinario si sono concentrati sull’esame delle 50 Proposizioni che i Padri sinodali avevano approvato a grande maggioranza, con oltre i due terzi di voti. La prima Proposizione sottoponeva alla benevola accoglienza del Santo Padre Benedetto XVI la richiesta di voler redigere un Documento sul sublime mistero dell’Eucaristia, per il bene della Chiesa e della sua missione nel mondo.

Sua Santità ha generosamente accolto la supplica dei Padri sinodali. Come di consueto, nell’elaborazione dell’Esortazione Apostolica Postsinodale il Sommo Pontefice è stato assistito dall’XI Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Nella riunione del gennaio 2006 del Consiglio è stato pertanto concordato uno schema del Documento con abbondanti e puntuali indicazioni. Nell’incontro del mese di giugno del Consiglio Ordinario, poi, è stata esaminata la bozza dell’Esortazione Apostolica. Sono state fatte numerose osservazioni per raccogliere tutta la ricchezza della riflessione dell’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, alla luce del Magistero della Chiesa, in particolare, del Concilio Ecumenico Vaticano II e degli insegnamenti dei Pontefici Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Dopo aver incluso tutte le osservazioni, il testo è stato consegnato al Sommo Pontefice che vi ha apportato il suo ulteriore notevole contributo, imprimendo ad esso il carisma proprio del Pastore universale della Chiesa. Il Santo Padre ha scelto il titolo, assai significativo, dell’Esortazione Apostolica Postsinodale: Sacramentum Caritatis. Il Vescovo di Roma ha firmato tale Documento il 22 febbraio 2007, festa della cattedra di San Pietro. La Sacramentum Caritatis è stata pubblicata il 13 marzo 2007. Lo stesso giorno è stata presentata nella Sala Stampa della Santa Sede dall’Em.mo Card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia e Relatore Generale dell’XI Assemblea Generale Ordinaria, e dall’Ecc.mo Mons. Nikola Eterovi, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi. L’Esortazione Apostolica Postsinodale è stata pubblicata in 8 lingue. In seguito, sono state pubblicate le traduzioni in varie altre lingue.

In data 22 febbraio 2006, l’Ecc.mo Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi ha inviato la Relatio circa labores peractos dell’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi ai Capi delle Chiese Orientali Cattoliche sui iuris, ai Presidenti delle Conferenze Episcopali, ai Capi dei Dicasteri della Curia Romana e al Presidente dell’Unione dei Superiori Generali. Nel Documento è stata presentata una sintesi della preparazione e dello svolgimento dei lavori sinodali. Tra l’altro sono stati indicati i seguenti dati statistici. All’assise sinodale del 2005 hanno partecipato 256 Padri sinodali, di cui 177 sono stati eletti, 39 ex officio e 40 di nomina Pontificia. Quanto ai continenti, i Padri sinodali provenivano 50 dall’Africa, 59 dall’America, 44 dall’Asia, 95 dall’Europa e 8 dall’Oceania. Hanno avuto luogo 22 Congregazioni Generali e 7 Sessioni dei Circoli minori. I Padri sinodali hanno approvato per acclamazione il testo del Nuntius al Popolo di Dio e, a grande maggioranza, le 50 Proposizioni.

Secondo la prassi collaudata, sono stati trascritti dalla registrazione vocale tutti gli interventi fatti nel corso dell’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, nelle lingue in cui sono stati pronunciati nell’Aula sinodale. Si tratta degli Acta XI Coetus Generalis Ordinari Synodi Episcoporum, pubblicati in 3 volumi di 973 pagine. Gli Atti sono stati consegnati al Santo Padre Benedetto XVI il 21 gennaio 2008. Altri volumi sono destinati all’Archivio presso la Segreteria Generale e rimangono come preziosa documentazione delle approfondite riflessioni sinodali sull’inesauribile mistero dell’Eucaristia.

III) Preparazione della XII Assemblea Generale Ordinaria

Il tema della XII Assemblea Generale Ordinaria, da tenersi nell’ottobre 2008, è stato oggetto di ampie consultazioni e di approfondita discussione. Prima della conclusione dell’XI Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi, i Padri sinodali sono stati invitati a segnalare gli argomenti che a loro parere avrebbero potuto essere presi in esame durante la successiva Assise sinodale. Le risposte sono state abbastanza numerose e i temi assai diversi, anche se si evidenziava un numero significativo di segnalazioni concernenti la Parola di Dio.

All’inizio dell’anno 2006, in seguito all’Udie
nza Pontificia del 13 gennaio, l’Ecc.mo Mons. Nikola Eterovi, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, ha scritto ai Capi delle Chiese Orientali Cattoliche sui iuris, ai Presidenti delle Conferenze Episcopali, ai Capi dei Dicasteri della Curia Romana e al Presidente dell’Unione dei Superiori Generali, chiedendo di indicare una terna di temi che, secondo il loro parere, avrebbero potuto diventare oggetto di approfondimento sinodale. Al riguardo, veniva precisato che gli argomenti avrebbero dovuto essere d’interesse per la Chiesa universale, che la riflessione su di essi avrebbe dovuto essere richiesta sulla base di una viva attualità pastorale, che avrebbero dovuto esistere le condizioni di fattibilità per il loro approfondimento in seno al Sinodo dei Vescovi. Le risposte dovevano pervenire entro il 1° giugno 2006 per poter essere esaminate immediatamente dal Consiglio Ordinario della Segreteria Generale nella riunione del 1° e 2 giugno.

La Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi ha ricevuto numerose proposte che sono state analizzate dai Membri del Consiglio Ordinario nella suddetta riunione. Dopo una approfondita riflessione, è stata formulata una terna di temi che l’Ecc.mo Mons. Nikola Eterovi, Segretario Generale, ha sottoposto alla benevola considerazione del Santo Padre Benedetto XVI, Presidente del Sinodo dei Vescovi. Nell’Udienza concessagli il 22 settembre 2006, il Sommo Pontefice ha accolto la prima proposta della terna, segnalata con più frequenza dagli episcopati, e cioè La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. Al contempo, il Santo Padre ha deliberato che l’Assise sinodale avesse luogo dal 5 al 26 ottobre 2008. La decisione del Sommo Pontefice è stata ufficialmente comunicata al Segretario Generale dall’Em.mo Card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, in data 30 settembre 2006. Il tema è stato reso pubblico il 6 ottobre in 11 lingue.

Non è difficile percepire, anche nella formulazione del titolo della presente Assemblea sinodale, il richiamo a quella precedente sull’Eucaristia. La somiglianza è stata voluta per sottolineare la mutua relazione tra la Parola di Dio e l’Eucaristia. Esse sono intimamente unite nella celebrazione della Santa Messa in modo tale che in realtà le due mense della Liturgia della Parola e della Liturgia Eucaristica formino praticamente un’unica mensa della Parola, del Corpo e del Sangue del nostro Signore Gesù.

Preparazione dei Lineamenta

Dopo che il Santo Padre Benedetto XVI ha stabilito il tema della XII Assemblea Generale Ordinaria, l’XI Consiglio Ordinario della Segreteria Generale si è riunito due volte per studiare il testo dei Lineamenta. Nella riunione del 10 e 11 ottobre 2006, i Membri del Consiglio Ordinario, con l’aiuto di alcuni esperti, hanno concordato lo schema dei Lineamenta riferendosi, in particolare, alla Costituzione dogmatica Dei Verbum, grande documento del Concilio Ecumenico Vaticano II, tenendo però conto dei successivi pronunciamenti del Magistero della Chiesa sul tema, come pure delle situazioni pastorali e sociali in cui le Chiese particolari vivono e operano nel mondo contemporaneo.

Nella riunione dal 24 al 25 gennaio 2007, i Membri del Consiglio Ordinario hanno esaminato le bozze dei Lineamenta, apportandovi varie modifiche allo scopo di perfezionare il testo. Allo stesso tempo, è stato segnalato qualche aspetto che aveva bisogno di un ulteriore approfondimento. La Segreteria Generale, con il concorso di alcuni esperti, ha cercato di incorporare tutte le osservazioni. Prima di dare il testo alle traduzioni in varie lingue, esso è stato inviato per via elettronica ai singoli Membri i quali hanno potuto apportare ulteriori miglioramenti.

Ottenuto il consenso del Consiglio Ordinario, il 27 aprile 2007 la Segreteria Generale ha pubblicato i Lineamenta della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Il testo ha avuto lo scopo di favorire la discussione a livello della Chiesa universale sul tema dell’Assemblea sinodale. I Lineamenta sono stati presentati nella Sala Stampa della Santa Sede dall’Ecc.mo Mons. Nikola Eterovi, Segretario Generale, e dal Rev.mo Mons. Fortunato Frezza, Sotto-Segretario del Sinodo dei Vescovi. La diffusione del Documento è stata favorita anche dalle notevoli possibilità degli odierni mezzi di comunicazione, soprattutto da internet. Sul sito della Santa Sede riservato al Sinodo dei Vescovi è stato inserito il testo dei Lineamenta in 10 lingue. Oltre alle 8 lingue abituali (latino, francese, inglese, italiano, polacco, portoghese, spagnolo, tedesco), curate dalla Segreteria Generale, il Documento è stato tradotto anche in cinese e in arabo, segno di grande interesse nei riguardi del tema dell’Assise sinodale presso le Chiese particolari che adoperano tali lingue. Come di consueto, i Lineamenta contenevano le domande, in tutto 21, per facilitare la riflessione e l’approfondimento degli argomenti. Nella Prefazione il Segretario Generale pregava gli Organismi interessati di rispondere entro il mese di novembre 2007, fornendo validi contributi sul tema prescelto dal Santo Padre Benedetto XVI.

Redazione dell’Instrumentum laboris

Dalle risposte pervenute alla Segreteria Generale si è potuto rilevare che l’argomento di questa Assemblea Generale Ordinaria è di grande attualità, assai sentito dalle Chiese particolari che aspettano dalla riflessione sinodale una ripresa dello zelo nell’evangelizzazione, un rinnovato interesse per conoscere, amare, celebrare la Parola di Dio, soprattutto nelle celebrazioni liturgiche, per poi annunciarla con rinnovato slancio ai vicini ed ai lontani.

La percentuale delle risposte istituzionali corrisponde al 78,3 %. Essa è distribuita nel modo seguente:
– Sinodi delle Chiese Orientali Cattoliche sui iuris: 61,5 % (su 13 Chiese hanno risposto 8 [3]);
– Conferenze Episcopali: 82,3 % (su 113 Conferenze Episcopali hanno risposto 93);
– Dicasteri della Curia Romana: 68 % (su 25 Dicasteri hanno risposto 17 [4]);
– Unione dei Superiori Generali: 100 %.

Per quanto concerne le Conferenze Episcopali, può essere interessante indicare in ordine alfabetico la percentuale delle risposte secondo i singoli continenti:

– Africa: 72,2 % (su 36 Conferenze Episcopali hanno risposto 25 [5]);
– America: 83,3 % (di 24 Conferenze Episcopali hanno risposto 20 [6]);
– Asia: 94,1 % (su 17 Conferenze Episcopali hanno risposto 16 [7]);
– Europa: 93,7 % (su 32 Conferenze Episcopali hanno risposto 30 [8]);
– Oceania: 50 % (su 4 Conferenze Episcopali, hanno risposto 2 [9]).

L’XI Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, aiutato da alcuni esperti, ha attentamente esaminato i contributi degli episcopati. I Membri del Consiglio si sono soffermati anche su numerosi apporti di istituzioni ecclesiali: per esempio, dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali (U.I.S.G.), come pure di persone singole che hanno fatto pervenire i loro punti di vista. La Segreteria Generale ha pure preso in considerazione i risultati di alcuni Convegni, come pure di articoli pubblicati su varie riviste specializzate e di divulgazione.

Nella riunione dei giorni 21 e 22 gennaio 2008, i Membri dell’XI Consiglio Ordinario sono intervenuti abbondantemente sulla bozza dell’Instrumentum laboris, redatto sulla base dei ricchi contributi pervenuti principalmente dagli episcopati della Chiesa universale. Essi hanno incaricato la Segreteria Generale di completare in un testo organico le puntuali osservazioni. Dopo avere svolto tale esigente lavoro, avvalendosi dell’aiuto di alcuni esperti, la Segreteria Generale ha inviato per posta elettronica ai singoli Membri il testo completato secondo le indicazioni del Consiglio Ordinario, con preghiera di approvare il Documento o eventualmente di formulare ulteriori, ultime, osservazioni. I rilievi dei Membri
del Consiglio Ordinario sono stati puntualmente esaminati e in gran parte inseriti nel testo definitivo. Dopo il consueto paziente ed esigente lavoro di traduzione in 8 lingue, l’Instrumentum laboris è stato pubblicato il 12 giugno 2008. Nello stesso giorno il Documento è stato presentato nella Sala Stampa della Santa Sede dall’Ecc.mo Mons. Nikola Eterovi, Segretario Generale, e dal Rev.mo Mons. Fortunato Frezza, Sotto-Segretario del Sinodo dei Vescovi. L’Instrumentum laboris ha avuto un’ampia diffusione, tramite internet – è stato inserito nel sito della Santa Sede riservato al Sinodo dei Vescovi – e per mezzo di numerose pubblicazioni, come per esempio de L’Osservatore Romano in italiano e in altre lingue, della Libreria Editrice Vaticana, di varie riviste. Tale fatto ha permesso a molti di conoscere l’Ordine del giorno della prossima Assise sinodale. In particolare è stato utile ai Padri sinodali che hanno potuto prepararsi bene per la riflessione sul tema del presente Sinodo, così importante per la vita della Chiesa e per la sua missione di evangelizzazione e di promozione umana.

Contributo del Santo Padre Benedetto XVI

Il Santo Padre Benedetto XVI ha seguito da vicino e puntualmente l’attività della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, per cui sento il gradito dovere di ringraziarLo a nome dell’XI Consiglio Ordinario e di tutta l’Assemblea. Del resto, il Sommo Pontefice è anche il Presidente del Sinodo dei Vescovi. I Vescovi, poi, seguono con grande attenzione i pronunciamenti del Santo Padre, in particolare quelli che si riferiscono alla comunione ecclesiale, alla collegialità episcopale e alla sinodalità della Chiesa, temi di maggiore interesse per il Sinodo dei Vescovi e per il suo contributo istituzionale al servizio del ministero del Vescovo di Roma, Pastore universale della Chiesa.

Oltre alle Udienze di lavoro, concesse al Segretario Generale, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto 3 volte l’XI Consiglio Ordinario nel Palazzo Apostolico: il 1° giugno 2006; il 25 gennaio 2007 e il 21 gennaio 2008. Ogni volta il Vescovo di Roma ha indirizzato un appropriato Discorso su alcuni importanti aspetti dell’attività del menzionato Consiglio, che hanno avuto notevole eco in tutta la Chiesa. Gli argomenti toccati riguardavano il mistero dell’Eucaristia, mentre l’XI Consiglio Ordinario stava prestando l’aiuto al Sommo Pontefice nel raccogliere e sistemare gli abbondanti contributi dell’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi su L’Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. Logicamente, quando il medesimo Consiglio ha concentrato i suoi sforzi sulla preparazione della XII Assemblea Generale Ordinaria, Sua Santità si è riferito alla vitale importanza del tema La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa.

Mi permetto di segnalare i seguenti pronunciamenti del Sommo Pontefice sulla Parola di Dio: Angelus del 6 novembre 2005, in occasione del 40° anniversario della promulgazione della Dei Verbum [10]; Discorso ai partecipanti del Convegno Internazionale La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa [11]; il volume Gesù di Nazaret [12].

Non si possono tralasciare, poi, i frequenti riferimenti all’importanza della riscoperta della Lectio Divina. Nelle catechesi delle Udienze Generali del mercoledì, il Santo Padre Benedetto XVI ha spesso sottolineato l’importanza vitale della Sacra Scrittura per l’opera teologica, spirituale ed ecclesiale degli Apostoli e dei loro successori, come pure dei Padri della Chiesa. Tali interventi non mancheranno di arricchire la riflessione sinodale. Del resto, diversi di questi sono stati segnalati sia nei Lineamenta sia nell’Instrumentum laboris, rispettivamente documento di preparazione e di lavoro della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

IV) Attività della Segreteria Generale

La Segreteria Generale è stata assai occupata nel portare a termine le riflessioni dell’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Al contempo, essa si è concentrata sulla preparazione della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi e della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi che, a Dio piacendo, avrà luogo nel mese di ottobre dell’anno 2009.

Tuttavia, la Segreteria Generale ha svolto anche altre attività sulle quali mi permetto di riferire brevemente.

Aggiornamento dell’Ordo Synodi Episcoporum

Da tempo si sentiva la necessità di aggiornare l’ordinamento sinodale secondo le prescrizioni del Codice di Diritto Canonico e dal Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, promulgati dal Papa Giovanni Paolo II rispettivamente il 25 gennaio 1983 e il 18 ottobre 1990. Inoltre, sembrava opportuno adattare le norme legislative alla prassi che nel corso di quasi 40 anni ha conosciuto notevole sviluppo e che non poche volte era regolata con istruzioni emanate ad hoc, scritte su fogli sciolti. Il Santo Padre Benedetto XVI aveva disposto alcune importanti modifiche della metodologia sinodale, sperimentate con l’approvazione generale nel corso dell’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Pertanto, secondo la mente del Sommo Pontefice è stata formata una Commissione ad hoc per studiare l’aggiornamento dell’Ordo Synodi Episcoporum. Il risultato di tale notevole sforzo è stato approvato da Sua Santità Benedetto XVI con il Rescritto del 29 settembre 2006, a firma del Segretario di Stato, Sua Eminenza il Signor Cardinale Tarcisio Bertone.

L’Ordo Synodi Episcoporum è stato pubblicato negli Acta Apostolicae Sedis [13]. Una speciale edizione, in versione originale latina e con la traduzione italiana a fronte, è stata curata dalla Segreteria Generale. Tale opuscolo, tra l’altro, è stato distribuito a tutti i Padri sinodali. Del resto, il testo aggiornato dell’Ordo Synodi Episcoporum può essere consultato anche in versione elettronica nel sito della Santa Sede riservato al Sinodo dei Vescovi.

Per mancanza di tempo, non è possibile indicare tutte le modifiche che vi sono state introdotte. Mi permetto di segnalare quelle principali.

Nel Proemio si accenna, in modo succinto, alla storia delle variazioni dell’Ordo Synodi Episcoporum come pure dello sviluppo di tale istituzione ecclesiale. Al contempo, si indica la natura giuridica e l’importanza teologica del Sinodo dei Vescovi. Esso esprime, in particolare, lo spirito di comunione che unisce i Vescovi tra loro e con il Vescovo di Roma. Mostra l’affetto collegiale che caratterizza i rapporti tra i membri dell’ordo episcoporum. Manifesta la sollecitudine dell’episcopato per il bene della Chiesa Universale. Assistito dallo Spirito Santo, il Sinodo dei Vescovi fornisce al Romano Pontefice il consiglio sicuro circa i vari problemi ecclesiali. In tale modo il Sinodo dei Vescovi, come qualsiasi organo collegiale, ha per fine la ricerca della verità o del bene della Chiesa. Il consensus Ecclesiae che vi si ottiene nella verifica della medesima fede “è frutto dell’azione dello Spirito, anima dell’unica Chiesa di Cristo” [14].

Il testo rispetta con più logica la composizione delle Assemblee sinodali, in particolare la presenza delle Chiese Orientali Cattoliche sui iuris e delle Conferenze Episcopali. Rimane valida la norma che alle riunioni sinodali partecipa ex officio il Capo della singola Chiesa Orientale Cattolica. Viene, però, precisato che se il Capo fosse impedito per motivi gravi, egli può delegare, con il consenso del Sinodo della Chiesa in questione, un altro Vescovo. Inoltre, per quelle Chiese Orientali Cattoliche che hanno più di 25 Membri, è prevista l’elezione di un secondo rappresentante.

Nell’Ordo Synodi Episcoporum, poi, si precisa meglio il ruolo del Relatore Generale, figura che
si è sviluppata notevolmente durante i 4 decenni dell’attività sinodale, come pure la funzione del Segretario Speciale.

Si introduce la norma che tutti i Capi dei Dicasteri della Curia Romana partecipano ex officio alle Assemblee Generali Ordinarie del Sinodo dei Vescovi. Previamente la norma prevedeva tale partecipazione per i Capi cardinali, mentre gli altri dovevano essere nominati dal Santo Padre.

Per uniformare le denominazioni con il Codice di Diritto Canonico e il Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, si è preferito adoperare generalmente la denominazione Romano Pontefice per indicare il Vescovo di Roma, Presidente del Sinodo dei Vescovi.

Per le Assemblee Generali Straordinarie è stata introdotta la norma, rispettando la prassi in uso, che nel caso in cui il Presidente di una Conferenza Episcopale fosse impedito, egli venga sostituito ex officio dal primo Vice-Presidente. Come è noto, l’Ordo Synodi Episcoporum prevede per le Assemblee Generali Straordinarie la partecipazione ex officio dei Presidenti delle Conferenze Episcopali.

Sono state modificate le norme concernenti la Commissione per la redazione di un eventuale Messaggio o altro Documento. Come le altre, tale Commissione è composta da 12 Membri di cui 4 sono nominati dal Santo Padre, incluso il Presidente e il Vice-Presidente, ed altri 8 vengono eletti dall’Assemblea.

È stata istituzionalizzata la discussione libera, voluta dal Santo Padre Benedetto XVI e introdotta con successo nell’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi dell’anno 2005.

Sono menzionati anche i partecipanti al Sinodo dei Vescovi senza diritto di voto e cioè: Esperti, Uditori, Delegati Fraterni.

Sono state aggiornate le norme riguardanti l’attività dei Circoli Minori.

Aggiornamento del Vademecum: novità metodologiche

Alla luce dell’aggiornato Ordo Synodi Episcoporum, e della prassi che ha avuto notevole sviluppo nelle ultime Assemblee sinodali, mi permetto di indicare alcune novità metodologiche, in parte già sperimentate, con deliberazione del Santo Padre Benedetto XVI, nell’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

Ogni Padre sinodale avrà a disposizione 5 minuti per il suo intervento in Aula e non 6 come nell’ultima Assemblea. Il tempo che si recupera potrà essere dedicato alle discussioni in Aula e ai lavori dei Circoli Minori.

Per i Delegati Fraterni come pure per gli Uditori e le Uditrici sono previsti, nella misura del possibile, interventi, ognuno di 4 minuti.

All’inizio della presente Assemblea, interverranno 5 Relatori che cercheranno di dare uno sguardo d’insieme ai rispettivi continenti circa il tema della Parola di Dio. Ognuno di essi avrà a disposizione 10 minuti. Lo stesso tempo è previsto per le Relazioni dei Relatori dei Circoli Minori.

Durante la discussione libera, un Padre sinodale potrà intervenire non oltre 3 minuti, con una sola eventuale replica.

Lo stesso vale per altri momenti di discussione in Aula che sono stati previsti e che saranno impiegati per una sempre maggiore partecipazione alle riflessioni sinodali.

Tale discussione sarà praticata, per esempio, dopo una esposizione di circa 30 minuti sulla ricezione dell’Esortazione Apostolica Postsinodale Sacramentum Caritatis. Ovviamente, si aspetta che la discussione si concentri su alcuni temi connessi con tale Documento, risultato dell’ultima Assemblea Generale Ordinaria, assai importante per la Chiesa nel mondo intero, in quanto l’Eucaristia rappresenta la fonte e il culmine della vita e della missione della Chiesa.

Ogni Padre sinodale che desidera parlare in Aula, è cordialmente invitato ad iscriversi per tempo presso la Segreteria Generale segnalando il tema sul quale intende intervenire. Ovviamente, ogni padre sinodale indicherà il numero o i numeri dell’Instrumentum laboris a cui desidera riferirsi. Avranno la priorità coloro che vorranno parlare sulla prima parte dell’Instrumentum laboris che va dal N. 1 al N. 26. Si tratta dell’Introduzione e del tema Il Mistero di Dio che ci parla. In seguito sarà approfondita la seconda parte su La Parola di Dio nella vita della Chiesa, dal N. 27 al N. 41. Seguirà la terza parte, La Parola di Dio nella missione della Chiesa, dal N. 42 al N. 60. Si spera in tale modo di favorire una riflessione più logica, per argomenti, per facilitare l’approfondimento dei temi evitando il passaggio brusco da un argomento all’altro.

Durante l’Assise sinodale saranno adoperati gli apparecchi di votazione elettronica, per guadagnare tempo, che permettono di conoscere i risultati quasi in tempo reale. Tuttavia, considerando l’importanza delle votazioni delle Proposizioni, la prassi collaudata e la possibilità, anche se minima, d’imprecisione dei sistemi elettronici, tale votazione sarà fatta sia per iscritto sia in modo elettronico. I risultati ufficiali saranno quelli calcolati dall’apposita Commissione di scrutinio che verrà formata a suo tempo.

Nel corso dell’Assemblea sinodale avremo la gioia di salutare due Invitati speciali.

Nel pomeriggio di sabato 18 ottobre è prevista in quest’Aula del Sinodo, una Celebrazione della Parola presieduta dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I insieme con il Santo Padre Benedetto XVI.

Oggi pomeriggio 6 ottobre, si rivolgerà ai Padri sinodali il rabbino capo di Haifa Shear-Yashuv Cohen, indicando il modo in cui gli Ebrei interpretano la Sacra Scrittura, che i cristiani chiamano Antico Testamento e condividono in gran parte con i loro fratelli maggiori.

Varie iniziative sono state previste nel corso dell’Assemblea sinodale. Alcune sono indicate nel Calendario delle attività. Sulle altre saranno fornite opportune informazioni. Ad ogni modo, tutte sono orientate a fomentare l’amore verso la Parola di Dio e a manifestare rispetto verso alcune persone che hanno dato notevole contributo alla comprensione e alla diffusione della Buona Notizia. Ciò vale in particolare per i Papi Pio XII e Giovanni Paolo II. Il 9 ottobre ricorre il 50° anniversario del pio decesso del Servo di Dio Pio XII, che sarà opportunamente ricordato con una Santa Messa presieduta dal Santo Padre Benedetto XVI. Nel corso dei lavori sinodali è prevista, tra l’altro, la proiezione di un film sul Servo di Dio Giovanni Paolo II, commemorando il 30° dell’elezione all’ufficio di Pastore universale della Chiesa.

Consigli Speciali

Dall’XI Assemblea Generale Ordinaria, vari Consigli Speciali della Segreteria Generale hanno tenuto le riunioni continuando la riflessione sulla situazione ecclesiale e sociale nei singoli continenti, alla luce delle rispettive Esortazioni Apostoliche Postsinodali.

In particolare, il Consiglio Speciale per l’Africa ha avuto 2 riunioni: dal 23 al 24 febbraio 2006 e dal 15 al 16 febbraio 2007. Entrambe si sono concentrate sulla redazione dei Lineamenta della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi. Com’è noto, il Papa Giovanni Paolo II aveva prospettato tale Assise sinodale nell’anno 2004. In seguito, il Santo Padre Benedetto XVI ha riconfermato il progetto stabilendo che la Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi avesse luogo in Vaticano dal 4 al 25 ottobre 2009 sul tema: La Chiesa in Africa a servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace: “Voi siete il sale della terra …, voi siete la luce del mondo” (Mt 5, 13.14). I Lineamenta sono stati presentati nella Sala Stampa della Santa Sede il 27 giugno 2006 dall’Em.mo Card. Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Membro del Consiglio Speciale per l’Africa della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, e dall’E
cc.mo Mons. Nikola Eterovi, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi. Il testo è stato pubblicato in 4 lingue: francese, inglese, portoghese e italiano. In seguito, le Conferenze Episcopali hanno curato le versioni in altre lingue, come per esempio, in arabo e in swahili. Gli Organismi interessati, in particolare le 36 Conferenze Episcopali, dovrebbero fornire i loro contributi, facendo riferimento ai Lineamenta, entro il prossimo mese di novembre 2008. Una riunione del Consiglio Speciale per l’Africa è prevista dal 27 al 28 novembre 2008, in vista della redazione dell’Instrumentum laboris della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi.

Il Consiglio Speciale per l’Europa ha avuto due riunioni, il 15 maggio 2006 e il 23 aprile 2007. In seguito, è stata fatta una consultazione per iscritto circa la futura attività del Consiglio Speciale. Dato che i pareri sono stati discordi e l’attuale formula sembrava esaurita, il Consiglio Speciale per l’Europa, che tuttora sussiste formalmente, non è stato convocato nell’anno 2008.

Anche il Consiglio Speciale per l’Oceania si è riunito due volte: nei giorni 4 e 5 agosto 2006, a Suva, Isole Fiji, prima dell’Assemblea della Federazione delle Conferenze Episcopali dell’Oceania, a cui è stato invitato a partecipare anche l’Ecc.mo Mons. Nikola Eterovi, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi. La seconda riunione ha avuto luogo nei giorni 14 e 15 febbraio 2008 a Roma. I Membri del Consiglio Speciale per l’Oceania hanno espresso il parere che con la prossima riunione, prevista per il mese di maggio 2010, termini la sua attività, perlomeno nella forma attuale.

Il Consiglio Speciale per l’America si è riunito 2 volte: dal 2 al 3 ottobre 2006 e dal 9 al 10 ottobre 2007. La prossima riunione è stata programmata dal 18 al 19 novembre 2008.

Da parte sua, il Consiglio Speciale per l’Asia ha tenuto 2 riunioni: nei giorni 17 e 18 novembre 2006 e il 20 e il 21 novembre 2007. La prossima riunione è prevista dall’11 al 12 dicembre 2008.

La struttura dei Consigli Speciali della Segreteria Generale è regolamentata dall’Ordo Synodi Episcoporum che prevede la loro durata ad quinquennium, con la possibilità che il Santo Padre possa rinnovare tale mandato secondo le esigenze ecclesiali e le necessità pastorali.

Pubblicazioni

L’attività della Segreteria Generale è stata arricchita dalle seguenti pubblicazioni.

Sono lieto di comunicare che è stato pubblicato il terzo volume dell’Enchiridion del Sinodo dei Vescovi che raccoglie i documenti dal 1996 fino al 2007. Nel volume sono pubblicati i documenti di 4 Assemblee Speciali (per l’America del 1997; per l’Asia e per l’Oceania del 1998; per l’Europa del 1999), come pure di 2 Assemblee Generali Ordinarie, rispettivamente della X del 2001 e dell’XI del 2005. Il volume si chiude con l’Esortazione Apostolica Postsinodale del Santo Padre Benedetto XVI Sacramentum Caritatis. La Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi è grata anche alle Edizioni Dehoniane di Bologna per la pubblicazione dei tre poderosi volumi del Sinodo dei Vescovi durante i 4 decenni di attività, dal 1965 al 2007. Gli Indici ben curati, soprattutto quello analitico, permettono un’agevole consultazione su vari importanti argomenti affrontati nelle discussioni sinodali.

È stato pubblicato anche il volume L’Eucaristia: fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa presso la Lateran University Press, a cura del P. Roberto Nardin, O.S.B. Oliv. Tale libro raccoglie la ricca documentazione della preparazione e della celebrazione dell’XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. In esso sono riportati tutti i testi dell’Assemblea sinodale, tra cui i riassunti degli interventi dei singoli Padri sinodali e, come coronamento delle riflessioni del Sinodo, l’Esortazione Apostolica Postsinodale Sacramentum Caritatis. Ben curato, l’Indice dei nomi di persone permette una consultazione proficua e rapida.

Con tale pubblicazione la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi intende, con l’aiuto del Signore, continuare la collana curata dal benemerito P. Giovanni Caprile, S.J., avvicinando l’abbondante documentazione sinodale non solamente ai Pastori e agli studiosi, bensì a tutte le persone interessate.

V) Conclusione

VEggu,j sou to. r`h/ma, evstin( evn tw/| sto,mati, sou kai. evn th/| kardi,a| sou,,Ã tout’n to. r`h/ma th/j pi,stewj o] khru,ssomen [“Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore: cioè la parola della fede che noi predichiamo“] (Rm 10, 8). La Parola di cui parla San Paolo è il Messaggio di salvezza nella sua globalità che acquista il volto di una Persona, di Gesù Cristo: “poiché se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo” (Rm 10, 9). Se già nell’Antico Testamento la parola uscita dalla bocca di Dio era incisiva – non ritornava a Lui senza aver operato ciò che desiderava e senza aver compiuto ciò per cui era mandata (cfr. Is 55, 11) -, quanto più sarà efficace il o,goj la Parola per eccellenza che Dio nel suo grande amore ha inviato al mondo per salvarlo: “Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui” (Gv 3, 17).

Gesù Cristo, il o,goj incarnato, nella sua persona riassume tutte le parole di salvezza che Dio ha indirizzato agli uomini. Egli le porta a compimento e ne dà il vero significato. A noi è possibile intenderle nella grazia dello Spirito Santo che Gesù Cristo, dopo averlo ricevuto dal Padre (cfr. At 2, 33), effonde abbondantemente sugli apostoli e sulla comunità dei fedeli, la Chiesa (cfr. Tt 3, 6). Il Messaggio di salvezza, il sacro deposito, è scritto nelle Sacre Scritture e trasmesso per mezzo della Tradizione. Affidato per la Divina provvidenza alla comunità ecclesiale, esso è autenticamente interpretato dal Magistero. La Chiesa, animata dallo Spirito Santo, lo custodisce gelosamente e fedelmente lo diffonde, obbediente al mandato del suo Signore: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo” (Mt 28, 19).

Il presente Sinodo dovrebbe aiutare a riscoprire la Parola di Dio nel suo aspetto cristologico e pneumatologico e, dunque, a favorire un rinnovamento della Chiesa, una nuova primavera, che nell’ascolto di ogni parola proveniente dalla bocca di Dio (cfr. Mt 4, 4) si percepisce continuamente giovane e dinamica: “La Chiesa deve sempre rinnovarsi e ringiovanire e la Parola di Dio, che non invecchia mai né mai si esaurisce, è mezzo privilegiato a tale scopo”[15]. Tale riscoperta avrà inevitabilmente un’importante dimensione missionaria e porterà ad un ampliamento della comunione ecclesiale: comunione col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo sotto la guida dello Spirito Santo che ha per scopo il raggiungimento della perfetta gioia (cfr. 1 Gv 1, 4). Coloro che scoprono la ricchezza, la bellezza, la forza di conversione e la grazia di trasformazione della Parola di Dio spontaneamente diventano, pertanto, convinti testimoni e autentici messaggeri della Buona Notizia: “La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo” (Rm 10, 17).

La missione è la vocazione propria dei cristiani, diletti di Dio [avgaphto Qeou/] che, per mezzo del battesimo, hanno ricevuto la vocazione alla santità [klht a`gi,oi]. La storia della salvezza offre numerosi esempi di personaggi che hanno saputo in modo esemplare udire Dio che parla, vivere secondo tale parola ed annunziarla agli altri. È sufficiente ricordare fra le grandi figure di uditori e di evangelizzatori nell’Antico Testamento: Abramo, Mosè, i profeti, e nel Nuovo Testamento: i Santi Pietro e Paolo, gli altri Apostoli, gli Evangelisti [16].
Ogni Santo è in qualche modo testimone dell’efficacia della Parola di Dio che è caduta sul terreno fertile del suo cuore portando i frutti “ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta” (Mt 13, 23). Lo dimostrano anche i Beati che il Santo Padre Benedetto XVI canonizzerà domenica 12 ottobre 2008.

In tale comunione di santità un posto del tutto particolare spetta alla Beata Vergine Maria, madre del Verbo incarnato. Maria, Donna Eucaristica, è anche la Vergine dell’ascolto. Essa mostra la fecondità della Parola di Dio vissuta nell’obbedienza della fede (cfr. Lc 1, 38). Per la grazia dello Spirito Santo e l’accoglienza della volontà di Dio, nel suo seno la Parola si fece carne. Maria è diventata il primo Tabernacolo; in essa si è compiuto il miracolo dell’incarnazione del Verbo eterno che diventando uomo, ha portato il Messaggio di salvezza nella nostra storia. Un miracolo analogo accade in ogni celebrazione dell’Eucaristia, quando per la grazia dello Spirito Santo e per le parole del sacerdote pronunciate in persona Christi capitis, il pane diventa Corpo e il vino Sangue di Gesù Cristo, Verbo incarnato che diventa cibo per la vita eterna (cfr. Gv 6, 27).

Affidandoci alla intercessione della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, formuliamo voti affinché la presente Assemblea sinodale offra un valido contributo alla riscoperta della Parola di Dio, favorisca il cammino di santità di tutti i suoi membri e susciti un rinnovato dinamismo di evangelizzazione e di promozione umana. È la speranza cristiana che la Chiesa è chiamata a vivere continuamente per annunciarla ai vicini e ai lontani con le parole dell’Apostolo delle Genti: o` de. Qeo.j th/j evlpi,doj plhrw,sai u`ma/j pa,shj cara/j kai. eivrh,nhj evn tw/| pisteu,ein( eivj to. perisseu,ein u`ma/j evn th/| evlpi,di evn duna,mei Pneu,matoj ~Agi,ou [“Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo“](Rm 15, 13).

Grazie per il paziente ascolto e buon lavoro nel nome del Signore!

Note

[1] In questo numero sono inclusi 4 Patriarchi Cardinali come pure 1 Arcivescovo Maggiore Cardinale.[2] “neque posse eum verba deficere, qui credidisset in Verbum”, San Girolamo, Epistola I, Ad Innocentium, De Muliere septies percussa, PL 22, 327.[3] Non hanno risposto le seguenti Chiese sui iuris: Patriarcato di Babilonia dei Caldei, Arcivescovato Maggiore dei Siro-Malabaresi, Arcivescovato Maggiore dei Romeni, Chiesa Metropolitana sui iuris Etiopica e Chiesa Metropolitana sui iuris Slovacca, appena eretta il 31 gennaio 2008.[4] Mancano 8 risposte, rispettivamente delle Congregazioni delle Cause dei Santi e dell’Educazione Cattolica, del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, dei Pontifici Consigli della Giustizia e della Pace e delle Comunicazioni Sociali, dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.[5] Le seguenti 11 Conferenze Episcopali non hanno risposto: Burundi, Ciad, Guinea Equatoriale, Kenya, Liberia, Madagascar, Mozambico, Namibia, Sudan, Togo, Uganda, Zambia.[6] Non hanno fatto pervenire le risposte le Conferenze Episcopali di Cuba, Haiti, Porto Rico e Uruguay.[7] L’unica a mancare è la risposta della Conferenza Episcopale dell’Iran.[8] Mancano le risposte delle Conferenze Episcopali della Grecia e di Malta.[9] Le Conferenze Episcopali del Pacifico (C.E.P.A.C.) e di Papua Nuova Guinea e Isole Salomone, non hanno fatto pervenire il loro contributo.[10] L’Osservatore Romano, 7-8 novembre 2005, p. 5.[11] AAS 97 (2005) 957.[12] Ratzinger J., Gesù di Nazaret, Rizzoli, Milano 2007.[13] AAS 98 (2006) 755-779.[14] Ibid., 756.[15] Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti al Congresso internazionale per il 40° anniversario della “Dei Verbum”, L’Osservatore Romano, 17 settembre 2005, p.5.[16] Cfr. l’Instrumentum laboris N.25.

[SYNODUS EPISCOPORUM BOLLETTINO]

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ZENIT Staff

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