Il Cardinale Marc Ouellet: la Parola non è solo la Bibbia

Intervento del relatore generale del Sinodo dei Vescovi

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CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 6 ottobre 2008 (ZENIT.org).- La Parola non può ridursi unicamente a quanto è scritto nella Bibbia. E’ questa la spiegazione con cui è iniziato questo lunedì il dibattito nell’assemblea del Sinodo dei Vescovi.

Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Arcivescovo di Québec (Canada) e relatore generale dell’assemblea, ha affrontato un malinteso storico spiegando che il cristianesimo non è la religione del Libro.

“La parola di Dio significa in primo luogo Dio stesso che parla, che esprime in sé il Verbo divino che appartiene al suo mistero intimo”, ha osservato.

Questa Parola, ha aggiunto nella sua lunga relazione pronunciata in latino seduto accanto al Papa nell’aula del Sinodo dei Vescovi, “parla in modo particolare e allo stesso tempo drammatico nella storia degli uomini della scelta di un popolo, della legge di Mosè e dei profeti”.

Accompagnando le sue parole con immagini tratte dall’arte, proiettate su grandi schermi, il porporato canadese ha spiegato che dopo aver parlato in vari modi Dio “riassume e corona tutto in modo unico, perfetto e definitivo in Gesù Cristo”.

La Parola, quindi, non è un semplice testo scritto, ma l’amore stesso di Dio fatto uomo in Cristo.

Ciò, ha sottolineato, vuol dire che la Parola di Dio stabilisce una relazione d’amore, perché interpella direttamente l’uomo.

Il Cardinale Ouellet ha concluso la parte centrale del suo intervento ponendo al Sinodo una domanda alla quale dovrà rispondere in queste settimane di lavoro: questa visione personale “occupa il posto che merita nella liturgia, nella catechesi e nella formazione teologica?”

In definitiva, il porporato ha proposto un “cambiamento di paradigma” nella visione della Parola, che “non obbedisce a un modo di pensare attuale, ma a una riscoperta del posto originale della Parola, il dialogo vitale di Dio – Uno e Trino – con la Chiesa, sua sposa”.

Questo lunedì pomeriggio, cinque Padri sinodali prenderanno la parola per mostrare come si vive il rapporto dei credenti con la Parola nei cinque continenti.

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ZENIT Staff

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